fbpx
diego fusaro

Diego Fusaro, ma chi prendi in giro?

//
5 minuti di lettura

Diego Fusaro è, a quanto sembra, il prototipo dell’intellettuale impegnato. Castano con occhi azzurri, giovanissimo, ben vestito, scrittore, giornalista, polemista, moralista, antifascista, anti-ideologia-neo-capitalista e, non dimentichiamolo – filosofo. Fusaro si presenta seduto sul suo scranno, dal di dietro dello schermo, e appare come la Madonna. Fusaro è rivestito di armi di luce, le armi della Cultura: per sua voce parlano i Nomi della storia, anzi, parla la Storia. Egli è surrogato di Aristotele (lui dice «Aristotile»), Platone (lui dice «Plato») e, soprattutto, Karl Marx (lui dice «Carlo Marx»). Si sarà capito: Fusaro ama il parlar forbito. Fusaro aborre la lingua della plebe,  che è la lingua della volgarizzazione post-moderna, dell’ideologia proto-fascista, turbo-capitalista, americanocentrica, dimentica del giovane Carlo Marx. Fusaro consulta dizionari degli ultimi dell’‘800: dice «et» invece di «e», «in secundis» invece di «secondariamente»; Fusaro beve il cioccolatte, non la cioccolata calda; Fusaro frequenta i classici, Parini, soprattutto, e ne imita la lingua per rendersi incomprensibile, più alto, più luminoso: Fusaro fissa l’asticella; che sia il Popolo a raggiungerlo.

Leggi anche:
Caro Fusaro, dove hai studiato?

Un esempio

Ecco la Voce della Cultura, preparatevi al Segno della Croce:

«[la sinistra sta tentando di] ortopedizzare in senso globalista, liberista e atlantista le masse nazionali popolari, le quali ancora danno credito alla sinistra in forza del giacimento di consensi che esse sinistre hanno maturato ai tempi del glorioso Partito Comunista Italiano e che oggi, esse sinistre, utilizzano, tale consenso, per traghettare le masse nazionali popolari verso l’abisso, cioè verso l’adesione di un modello che va negli interessi opposti rispetto a quelli delle masse nazionali popolar[1].

Applausi. Chi lo capisce? Nessuno; ma tutti un po’ di amaro lo sentiamo: forse che siamo noi a mancare di cultura per intendere il periodare di Fusaro? Sale questo dubbio, ma è vano. A noi Fusaro ricorda Lina Presotto, la «formosa e alacre domestica» di Alberto Savinio, che  rispondendo al telefono scambiava gli «aspettare» con altrettanti «attendere», giusto così, per imbottire la sua lingua di un po’ di cellulosa. Italo Calvino la chiamava «Antilingua», quella del brigadiere che scrive «prime ore antimeridiane» invece di «mattina», scrive «prodotti vinicoli» invece di «fiaschi», scrive «impianto termico» invece di «stufa».

Diego Fusaro è il profeta dell’Antilingua. Fusaro è il Tramonto dell’Occidente mascherato dietro gli occhialetti da studioso, dietro la vocina stridula e monocorde del professorino che dice «nocumento» ma sbaglia a coniugare il latino. Fusaro mette una mano tra noi e lui, guarda dall’altra parte, indica la direzione, pastore di pecorelle smarrite. Per piacere, non lasciamoci ingannare. E a te, Fusaro, chiediamo: chi prendi in giro?

Diego Fusaro, latinismi e galateo 

Questo articolo nasce come reazione ad un video recentemente pubblicato da Fusaro sulla sua pagina YouTube. Nel video, un intervento a L’aria che tira,  Fusaro dice: «essere di sinistra vuol dire, Marx e Gramsci ducunt [si noti la stortura, il verbo latino è coniugato male], essere dalla parte dei lavoratori, degli sfruttati. È evidente che l’immigrazione di massa va a nocumento dei lavoratori». Qui, dopo la citazioncina da professore (come si vede, errata), Fusaro usa «nocumento», termine forbito, alto, che risplende di erudizione. La cosa si commenta da sola: Fusaro appare come l’incarnazione della Sapienza; poi cita in latino, sbagliando. Uno si siede a tavola per una cena di gala, vestito elegante, gomiti a posto, farfallino e abito scuro; poi rutta. Questo è Fusaro. Comunque, evidentemente Fusaro si è accorto dell’errore, e ha tagliato il frammento registrato di video prima che potessimo condividerlo; frammento che testimonia (guarda caso) il suo strafalcione. Fateci caso: al posto di ducunt c’è un salto nella registrazione (min. 1.49). Noi, com’è ovvio, il video l’abbiamo visto prima della modifica. Voi potete fidarvi o meno. Che lo facciate o no, consultate qualsiasi altro video/libro di Diego Fusaro per apprezzarne l’arroganza, e la forbitezza, da vero trombone.

[1] https://www.youtube.com/watch?v=Q48OsvdXSUs&t=26s

 


Segui Frammenti Rivista anche su Facebook, Instagram e Spotify, e iscriviti alla nostra Newsletter

Sì, lo sappiamo. Te lo chiedono già tutti. Però è vero: anche se tu lo leggi gratis, fare un giornale online ha dei costi. Frammenti Rivista è edita da una piccola associazione culturale no profit, Il fascino degli intellettuali. Non abbiamo grandi editori alle spalle. Non abbiamo pubblicità. Per questo te lo chiediamo: se ti piace quello che facciamo, puoi iscriverti al FR Club o sostenerci con una donazione. Libera, a tua scelta. Anche solo 1 euro per noi è molto importante, per poter continuare a essere indipendenti, con la sola forza dei nostri lettori alle spalle.

Giovanni Fava

25 anni; filosofia, Antropocene, geologia. Perlopiù passeggio in montagna.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.