È morto lo scrittore Philip Roth. Aveva 85 anni. La notizia è stata data dal New Yorker e confermata dal suo agente letterario, Andrew Wylie. Roth è morto per insufficienza cardiaca in un ospedale di Manhattan.
Scrittore prolifico. Esordì nel 1959 con Addio Columbus e dieci anni dopo pubblicò Il lamento di Portnoy che oltre al successo e alla notorietà gli attribuì anche l’etichetta di scrittore ‘scandaloso’ per come osò sfidare il pudore affrontando il tema del piacere con un registro tragicomico, dando vita a un personaggio erotomane, morbosamente attaccato alla madre e alle tradizioni ebraiche e ai suoi assurdi divieti, spesso trattati con ironia. Sesso, religione e morale sono temi ricorrenti nelle sue opere.
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Con Pastorale Americana, del 1997, vinse il Premio Pulitzer nel 1998. Roth era un un realista intransigente: padrone di uno stile diretto che disprezzava il falso sentimento o le speranze celesti. Lo scrittore nel 2009 aveva annunciato il suo ritiro dall’attività di romanziere. Un grandissimo numero di lettori auspicava il premio Nobel per il suo lavoro. Non è mai arrivato.