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Game of Thrones: il potere è donna

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Game of Thrones (il Trono di Spade in Italia) è la fortunata serie televisiva tratta dai romanzi di George R. R. Martin che dal 2011 tiene incollati milioni di spettatori da tutto il mondo. Tuttavia la penna del famoso scrittore non ha solo creato un mondo fantasy pieno di intrighi e colpi di scena, ma ha saputo stravolgere i rapporti di genere tipici della letteratura fantasy medievale.

Game of Thrones

Cersei Lannister: l’identità attraverso la forza

Questo personaggio, interpretata da Lena Headey nella serie, è forse uno dei più controversi della storia. È fermamente convinta di essere identica a suo padre per astuzia e competenze politiche, ma preclusa ad averne lo stesso potere soltanto perché è una donna. Odia le donne in quanto le reputa deboli, credendo di essere un’eccezione, e ha un atteggiamento solitamente sprezzante e superbo verso il prossimo, che mal cela con sorrisi melliflui e buone maniere.

Opportunamente parafrasato, Cersei rappresenta, all’interno del mondo creato da Martin, una sorta di femminismo poichè pretende che le vengano riconosciute le sue qualità indipendentemente dalla sua identità sessuale ma, al tempo stesso, lo applica in maniera totalmente individualista perché si reputa, appunto, l’unica meritevole di tale riconoscimento. La sua volontà di autodeterminarsi non va confuso con il concetto di Superuomo perchè, a differenza del concetto sviluppato da Nietzsche, questo personaggio si impone attraverso la violenza.

Daenerys Targaryen: l’identità attraverso la rivoluzione

Questo personaggio, interpretata da Emilia Clarke, è forse uno dei più complessi di tutta la serie. La sua figura, infatti, incarna un’ideologia ben precisa che tende a sovvertire i canoni della gerarchia medievale: l’egualitarismo.

Questa è una teoria morale che pone in risalto l’uguaglianza di tutti gli esseri umani. Questo tipo di teorie sostengono che l’uguaglianza dei diritti e delle opportunità in ambito politico, economico, sociale e civile deve sempre prevalere in tutti gli aspetti della civile convivenza delle società umane. Questo concetto sta alla base del Manifesto del Partito Comunista scritto da Karl Marx e Friedrich Engels fra il 1847 e il 1848 la quale si prefiggeva come obiettivo l’annullamento di qualsiasi disparità sociale. Daenerys, per raggiungere tale obiettivo, non solo libera gli schiavi, come del caso degli immacolati, ma elimina i loro padroni attuando, così, una vera e propria rivoluzione che inizia con la sovversione delle classi sociale attraverso la violenza e si conclude con l’uguaglianza.

Games of Thrones

Significativa diviene la battaglia tra il suo esercito e quello del Lannister perché viene affermato che quando un uomo o gruppo di uomini combattono per un ideale o per una persona in cui credono, essi non perderanno nonostante lo svantaggio numerico.

Sansa Stark: l’identità attraverso se stessi

Sansa, interpretata da Sophie Turner, è, tra i personaggi analizzati, quella che ha raggiunto, nel corso di tutta la serie, la maggior evoluzione psicologica. Da giovane ragazzina ingenua, altezzosa e molto sognatrice, alla continua ricerca dell’approvazione del prossimo tentando di far propri, per quanto possibile, gli usi e i costumi della società di Westeros, si trasforma in una donna decisa in piena coscienza del proprio Io.

Questo passaggio diviene maggiormente evidente durante la fase della Battaglia dei Bastardi dove non solo assume un ruolo di rilievo durante le fasi decisionali, ma diventa determinante durante il conflitto stesso salvando il proprio fratellastro, Jon Snow, da una morte quasi inevitabile.

Games of Thrones

Il personaggio di Sansa può essere, sotto alcuni punti di vista, paragonato al processo di emancipazione delle principesse del mondo disneyano: da un caratterizzazione iniziale simile a quella di Biancaneve, diviene decisa e caparbia come Merida, che afferma la sua identità scontrandosi contro i dogmi della sua società d’appartenenza.

Niccolò Manai

Sono un ragazzo di 27 anni, curioso e voglioso di imbarcarmi sempre in nuove avventure. Sono laureato in Filosofia e in Sociologia. Ho una passione irrefrenabile per i videogiochi, fumetti e, ahimè, per la cioccolata.

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