STOCCOLMA – Oggi, 1 Ottobre 2015, è stato annunciato che il Right livelihood award, conosciuto come Premio Nobel alternativo, andrà a Gino Strada, chirurgo fondatore di Emergency. La cerimonia si terrà il 30 Novembre al Parlamento svedese. Il pacifista italiano ha superato gli altri 127 candidati al riconoscimento (provenienti da 53 paesi) «per la sua grande umanità, e per la sua capacità di offrire assistenza medica e chirurgica di eccellenza alle vittime della guerra e dell’ingiustizia, continuando a denunciare senza paura le cause della guerra». Assieme a Strada verranno premiati la canadese Sheila Watt-Cloutier e Kasha Jacqueline Nabagesera (Uganda), per la difesa rispettivamente dell’Artico e dei diritti della comunità LGBTI. Mentre a Tony de Brum e agli abitanti delle isole Marshall sarà consegnato il premio onorario, per la lotta al nucleare. Il Right livelihood award, nato nel 1980, si propone di «onorare e sostenere coloro che offrono risposte pratiche ed esemplari alle maggiori sfide del nostro tempo».
Questa la dichiarazione di Gino Strada:
«Ricevere il Right Livelihood Award è un onore e una grande emozione. Oltre vent’anni fa Emergency è stata fondata per offrire cure gratuite a chi soffre le conseguenze della guerra e della povertà. In questi anni siamo stati a fianco delle vittime e ci siamo opposti alla guerra e alla sua logica di sopraffazione. Abbiamo costruito ospedali, e abbiamo combattuto perché chiunque avesse diritto a essere curato. Abbiamo assistito oltre 6 milioni di persone, senza nessuna discriminazione, nella convinzione che essere curati sia un diritto umano fondamentale. Oggi, nel mondo, la diseguaglianza tra pochi ricchi e moltissimi poveri è aumentata e la Terza guerra mondiale è già cominciata. Altri morti, altri feriti, altra sofferenza. Con Emergency continuiamo a lavorare, in Iraq, in Afghanistan e in alcuni dei Paesi più disastrati del pianeta, ma non possiamo rimanere inermi di fronte a questa mattanza indiscriminata. L’umanità ha fatto progressi straordinari in molti campi, dalla tecnologia alla medicina; ora è il momento che si impegni per un traguardo irrinunciabile: bandire la guerra dalla Storia. È il momento di lavorare a favore delle generazioni future, di seminare, anche nella consapevolezza che non saremo noi a vedere i frutti. Dobbiamo alimentare una cultura diversa, fondata sull’uguaglianza e il rispetto dei diritti umani: l’alternativa è la barbarie che abbiamo davanti e alla quale non possiamo arrenderci».
A.P.
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