fbpx

Il ritorno di Donna Franca Florio

/
3 minuti di lettura

Villa Zito a Palermo (nella centralissima via Libertà) ospiterà fino al prossimo 20 maggio la mostra Il ritorno di Donna Franca Florio, dedicata alla regina indiscussa della Palermo della belle époque, di cui ai tempi tessé le lodi anche Gabriele D’Annunzio. Oggi forse il nome di Franca Florio non dice molto a diversi di noi, ma ai primi del Novecento la nobildonna era una vera e propria icona a Palermo, al punto che quando si voleva sminuire una donna che veniva elogiata si era soliti esclamare «E chi è? Franca Florio?».

Un quadro sensuale, fin troppo

La mostra ruota attorno al celebre Ritratto di Donna Franca Florio, realizzato dal pittore Giovanni Boldini, di origini ferraresi ma attivo principalmente a Parigi. Non tutti sanno che la versione più nota del quadro è in realtà un ritocco della prima stesura. Boldini, infatti, nel 1901 dipinse una Franca estremamente sensuale, in una posa un po’ innaturale e di certo inaccettabile per una nobildonna dell’epoca. Non a caso Don Ignazio Florio, il gelosissimo – ma infedele – marito di Franca, rifiutò di comprare un quadro che rappresentasse in quel modo sua moglie.

La prima versione del ritratto di Donna Franca Florio (1901). Foto da Wikipedia

La versione esposta oggi a Palermo è del 1924 e raffigura Franca Florio sempre in un abito nero, ma aggiornato in base ai dettami della moda degli anni Venti. In ogni caso, nemmeno questa volta Don Ignazio acquistò il dipinto di Boldini, anche se ciò fu dovuto a ragioni economiche: i Florio, dopo la Grande Guerra, non godevano più dell’agiatezza dei primi anni del secolo, e non potevano permettersi il quadro.

La versione definitiva del quadro (1924). Foto da Wikipedia

Il mito della collana

Una curiosità: in entrambe le versioni del quadro Donna Franca Florio porta una splendida collana con ben 365 perle. Ai suoi tempi, proprio quella collana suscitò molto scalpore per due motivi. Il primo era l’imbarazzo della Regina Margherita, che possedeva sì una collana simile, ma molto più modesta. Il secondo era il numero delle perle, tante quanti i giorni dell’anno, che si diceva simbolizzassero i continui tradimenti da parte di Don Ignazio…

 

Francesca Cerutti

Classe 1997, laureata in Lingue per l'impresa e specializzata in Traduzione. Sempre alla ricerca di storie che meritino di essere raccontate. Nel 2020 è stato pubblicato il suo romanzo d'esordio, «Noi quattro nel mondo».

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.