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Nazim Hikmet, il “comunista romantico”: poesia d’amore e impegno politico

11 minuti di lettura

Nazim Hikmet è uno dei poeti turchi più celebri, tanto da essere stato tradotto in più di cinquanta lingue. Conosciuto per le sue poesie d’amore di grande bellezza, l’opera di Hikmet è anche profondamente legata alle lotte politiche nella Turchia della prima metà del Novecento. Nato nel 1902 a Salonicco, già dall’infanzia ha modo di frequentare i circoli letterari e di appassionarsi alla poesia. Studia poi a Mosca, dove tornerà in età adulta per fuggire dal governo turco.

nazim-hikmet

A influenzare la poetica dell’artista sono quindi prevalentemente due fattori: prima di tutto il contesto storico turco degli anni ‘20 e ‘30, dove Mustafa Kemal Ataturk – che Hikmet in parte criticava – pone le basi per uno stato moderno e nuovo, di stampo musulmano ma laico, con un nuova lingua, una nuova mentalità; in secondo luogo, le correnti futuriste che il poeta incontra a Mosca – e in particolare la figura di Vladímir Majakovskij – che rendono lo stile e le tematiche di Nazim Hikmet innovative.

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La raccolta 835 Satir – ovvero 835 versi – è molto all’avanguardia nel 1929 e ottiene un enorme successo. Yakup Kadri, critico, scrive che è «la prima espressione della rivoluzione nella poesia turca, persino nella lingua turca. Sta sconvolgendo tutte le regole dei versi e i sistemi di metrica a cui eravamo abituati e oltrepassando i limiti del dizionario turco». Ahmet Hasim invece descrive l’opera con queste parole: «prima era come se la poesia fosse una musica suonata da uno strumento solo; la poesia di Hikmet è suonata da un’orchestra».

Nasceranno da noi
uomini migliori.
La generazione
che dovrà venire
sarà migliore
di chi è nato
dalla terra,
dal ferro e dal fuoco.
Senza paura
e senza troppo riflettere
i nostri nipoti
si daranno la mano
e rimirando
le stelle del cielo
diranno:
“Com’è bella la vita!”
Intoneranno
una canzone nuovissima,
profonda come gli occhi dell’uomo
fresca come un grappolo d’uva,
una canzone libera e gioiosa.
Nessun albero
ha mai dato
frutti più belli.
E nemmeno
la più bella
delle notti di primavera
ha mai conosciuto
questi suoni
questi colori.
Nasceranno da noi
uomini migliori.
La generazione
che dovrà venire
sarà migliore
di chi è nato
dalla terra,
dal ferro e dal fuoco.

Nasceranno uomini migliori

Tuttavia, in Turchia, soprattutto dopo la morte di Mustafa Kemal Ataturk, Nazim Hikmet è considerato un sovversivo: difende il proletariato turco, si oppone al regime, denuncia il genocidio armeno, aderisce al movimento comunista e fa propaganda politica scrivendo per riviste di sinistra. Questo suo comportamento non solo gli causa un esilio in URSS negli anni ‘20, ma, una volta tornato in patria, lo costringe anche alla prigionia per periodi di diversa durata, da pochi mesi a 24 anni. Nel frattempo, le opere di Hikmet, dalle poesie ai testi teatrali, dagli articoli politici alle sue raccolte, vengono proibite. Il poeta viene liberato dopo 12 anni grazie a una commissione internazionale parigina composta, tra gli altri, da Pablo Picasso, Paul Robeson e Jean Paul Sartre. La sua persecuzione, comunque, non finirà qui.

Ti amo come se mangiassi il pane
spruzzandolo di sale
come se alzandomi la notte bruciante di febbre
bevessi l’acqua con le labbra sul rubinetto
ti amo come guardo il pesante sacco della posta
non so che cosa contenga e da chi pieno di gioia
pieno di sospetto agitato
ti amo come se sorvolassi il mare per la prima volta in aereo
ti amo come qualche cosa che si muove in me quando il
crepuscolo scende su Istanbul poco a poco
ti amo come se dicessi Dio sia lodato son vivo.

Ti amo come se mangiassi il pane, Poesia dal carcere alla moglie

Di grande importanza è poi l’amicizia con Pablo Neruda – di cui si può scorgere l’influenza nei versi di Nazim Hikmet per quanto riguarda il linguaggio semplice, immediato. Il poeta cileno raccontò infatti il trattamento riservato ad Hikmet in carcere:

Accusato di aver tentato di incitare l’esercito turco alla ribellione, Nazim è stato condannato alle punizioni più terribili. Mi ha detto che è stato costretto a camminare sul ponte di una nave fino a sentirsi troppo debole per rimanere in piedi, quindi lo hanno legato in una latrina dove gli escrementi arrivavano a mezzo metro sopra il pavimento… Il mio fratello poeta sente le sue forze mancare; resiste con orgoglio; comincia a cantare; all’inizio la sua voce è bassa, poi sempre più alta fino a urlare; canta tutte le canzoni, tutti i poemi d’amore che riesce a ricordare, i suoi stessi versi, le ballate d’amore dei contadini, gli inni di battaglia della gente comune; canta qualsiasi cosa che la sua mente ricordi; e così vince i suoi torturatori.

neruda hikmet
Nazim Hikmet e Pablo Neruda

Oltre al carcere, Hikmet soffre di gravi problemi di salute ed è costretto a distaccarsi dal figlio e dalla moglie durante l’esilio. Dopo aver scelto di diventare cittadino polacco, nel 1963 il poeta si spegne a causa di un attacco di cuore. Solo nel 2002, in occasione del centenario della sua nascita, il governo turco, dopo una petizione firmata da mezzo milione di cittadini, ha restituito ad Hikmet la cittadinanza turca che gli era stata negata.

Ed ecco ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare
mi porto un po’ della tua ghiaia
un po’ del tuo sale azzurro
un po’ della tua infinità
e un pochino della tua luce
e della tua infelicità.
Ci hai saputo dir molte cose
sul tuo destino mare
eccoci con un po’ più di speranza
eccoci con un po’ più di saggezza
e ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare.

Arrivederci fratello mare, Varna, 1951

Le opere di Nazim Hikmet sono apprezzabili da un grande pubblico sia per la loro semplicità – pur non mancando immagini enigmatiche – sia per la vastità dei temi. Il poeta turco è conosciuto soprattutto per i suoi celebri versi d’amore, ma si è occupato molto di politica, scrivendo poesie sulla sua patria, o di arte, che secondo lui doveva seguire uno scopo rivoluzionario e presentare un forte impegno sociale. Hikmet trae ispirazione dai molteplici aspetti della vita, è un poeta a tutto tondo, che unisce abilmente l’impegno politico al dramma sentimentale: alcune delle sue opere sono articoletti politici in versi, altre sono liriche d’amore di grande effetto, altre ancora sono inni alla vita. Come lui stesso la definisce: «la mia poesia è radicata nel suolo del suo Paese, ma attraverso le diramazioni raggiunge tutte le comunità del mondo, toccando tutte le civiltà che sono comparse sulla terra».

Le poesie di Hikmet sono poi di grande fascino perché semplici, immediate, schiette: per questo motivo possono essere apprezzate da tutti, sono versi colloquiali, popolari. Le immagini create dal poeta sono descritte con poche parole di grande effetto, risultano evocative nella loro semplicità, ma in alcuni casi anche criptiche, da interpretare. La forma delle poesie è poi interessante, ma spesso non viene conservata in traduzione: i versi di Hikmet creano strane geometrie sulla pagina, dando alla poesia movimento, rendendola una figura. Raro è l’uso della punteggiatura, i versi sono totalmente liberi, non legati a schemi precisi.

Leggere l’opera di Hikmet vuol dire quindi immergersi in poesie stilisticamente nuove per quei tempi, di grande passionalità, romanticismo e impegno politico, che ancora oggi emozionano il lettore per la loro spontaneità.

I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
che tu venga all’ospedale o in prigione
nei tuoi occhi porti sempre il sole.

I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
questa fine di maggio, dalle parti d’Antalya,
sono cosi, le spighe, di primo mattino;

i tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
quante volte hanno pianto davanti a me
son rimasti tutti nudi, i tuoi occhi,
nudi e immensi come gli occhi di un bimbo
ma non un giorno han perso il loro sole.

i tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
che s’illanguidiscano un poco, i tuoi occhi
gioiosi, immensamente intelligenti, perfetti:
allora saprò far echeggiare il mondo
del mio amore.

I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
Così sono d’autunno i castagneti di Bursa
le foglie dopo la pioggia
e in ogni stagione e ad ogni ora, Istanbul.

I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
verrà giorno, mia rosa, verrà giorno
che gli uomini si guarderanno l’un l’altro
fraternamente
con i tuoi occhi, amor mio,
si guarderanno con i tuoi occhi.

I tuoi occhi

Immagine di copertina: it.wikipedia.org

 


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