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Tutto quello che sappiamo su «Loro», il nuovo film di Paolo Sorrentino

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7 minuti di lettura

Già da tempo consacrato come il film più atteso del 2018, Loro è il lungometraggio del regista premio Oscar Paolo Sorrentino sulla figura di Silvio Berlusconi. Una cornice, quella in cui si pone tale film, di grandi spunti: il clima elettorale è ancora nell’aria e gli ingranaggi politici per il potere si inceppano e ripartono a cadenza di ore, lasciando l’elettorato nell’incertezza circa il futuro politico del nostro Paese. Facce nuove, facce vecchie: le premesse politiche sono state capovolte in un nuovo schema che, almeno per ora, non fa presagire grandi mutamenti rispetto a quello che è stato l’andazzo politico degli ultimi venticinque anni. 

In tutto questo, sempre presente è la figura di Silvio Berlusconi, il politico che più di tutti ha dominato il palcoscenico mediatico negli ultimi due decenni: successi e scandali lo hanno reso il protagonista di innumerevoli talk show, programmi di approfondimento, notizie rimbalzate sui più importanti giornali del mondo. Recentemente la sua figura è apparsa anche nella serie tv 1992, prodotta da Sky Italia, ma enumerare tutto ciò che, al di là della politica, è imbevuto di “berlusconismo” è impossibile.

I dettagli

Loro uscirà nelle sale italiane in due date: il film è stato infatti diviso in due parti. Loro 1 sarà nelle sale a partire dal 24 aprile. Loro 2 a partire dal 10 maggio. A interpretare Silvio Berlusconi è l’attore Toni Servillo, già interprete per Sorrentino nei film La Grande Bellezza, Il Divo, Le Conseguenze dell’amore e L’uomo in più. A interpretare, invece, Veronica Lario è Elena Sofia Ricci. Altri attori presenti nel cast sono Riccardo Scamarcio, Kasia Smutniak, Fabrizio Bentivoglio e Ricky Memphis.

E’ ancora dubbia la partecipazione del film al festival del cinema di Cannes, anche se il quotidiano francese Le Figaro la dà già per certa. Nel caso, si tratterebbe di un ritorno trionfale a Cannes per Sorrentino che l’anno scorso aveva partecipato al festival come membro della giuria presieduta da Pedro Almodovar. Grande discrezione è stata mantenuta, anche dal regista stesso, sul film tanto che poco si sa, in effetti, sulla trama precisa del lungometraggio. Alla base della scelta registica vi sarebbe, come ha dichiarato Sorrentino stesso, la volontà di raccontare gli italiani attraverso un archetipo costituito, appunto, dal politico.

Le reazioni di Berlusconi

Diversi sono stati, invece, gli stati d’animo e le opinioni dell’ex premier attribuiti di volta in volta da vari giornali in relazione a un film su di lui. Inizialmente Malcom Pagani de Il Messaggero ha riportato un incontro tra il regista e Berlusconi, avvenuto a Roma, in cui quest’ultimo si sarebbe dichiarato allegrissimo nonché disponibile a mettere a disposizione delle riprese alcuni spazi di Villa Certosa. Tuttavia, ad ottobre, nel corso di una conferenza stampa tenutasi al teatro Piccolo di Milano, il Cavaliere avrebbe affermato in relazione al film: «Mi sono giunte strane voci. Mi sembra, ma spero che non lo sia, un’ennesima aggressione politica nei miei confronti. Spero che siano voci non fondate».

Atteggiamenti antitetici forse determinati dall’esser venuto a conoscenza di dettagli del film non lusinghieri nei suoi confronti. In effetti girare un film su un personaggio tanto controverso rappresenta una sfida registica dagli esiti molto rischiosi, sia dal punto di vista dell’accoglienza del pubblico sia da quello legale. Sorrentino, però, è un regista che riesce a porre l’aspetto pubblico di un individuo al servizio di una ricostruzione individuale del soggetto molto attenta e costruita in un modo da riportare la memoria ai grandi personaggi del teatro greco, sospesi tra vizi e virtù in una dimensione umana che funge da prototipo per lo spettatore. È quello che è avvenuto anche ne Il Divo, celebre film sulla controversa figura di Giulio Andreotti.

Le scene in anteprima

Nelle scene rilasciate in anteprima abbiamo un assaggio di quello che sarà il tenore del film. In una si sente una voce che chiede al protagonista: «Cosa ti aspettavi? Di poter essere l’uomo più ricco del Paese, fare il premier e che anche tutti ti amassero alla follia?» e Berlusconi rispondere: «Sì, io mi aspettavo proprio questo». Nell’altra, invece, abbiamo l’inquadratura dei diversi personaggi mentre Toni Servillo, interpretando alla perfezione la voce di Berlusconi, canta il classico napoletano Malafemmena.

In entrambe, il volto del protagonista non viene però mostrato. Uno stratagemma per creare suspense ma anche una prima esternazione dell’apparente sacralità viziosa che, per anni, questa figura ha rivestito nel nostro Paese, esulando dal mondo politico e diventando un simbolo di italianità, a volte alta, più spesso bassa. Un binomio uomo vizioso/rappresentante del mondo politico che forse nessuno se non Sorrentino avrebbe potuto tentare di raccontare. Alla fine del mese sapremo se sarà riuscito nel suo scopo o se, nel troppo ardire, avrà dato a Icaro nuove ali che resistono al calore, lasciandolo allontanare ancora di più da quelli che, col vizio, si abbassano invece di alzarsi in volo.

 

Gianluca Grimaldi

Napoletano di nascita, milanese d'adozione, mi occupo prevalentemente di cinema e letteratura.
Laureato in giurisprudenza, amo viaggiare e annotare, ovunque sia, i dettagli che mi restano impressi.

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