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L'Angelo del dolore, monumento funebre di William Wetmore Story nel cimitero acattolico a Roma

4 luoghi non turistici di Roma che dovresti proprio scoprire

Stai pensando di fare un viaggio a Roma ma non vuoi vedere i soliti posti affollati da turisti? Ecco alcuni spunti per visitare luoghi alternativi

4 minuti di lettura

Roma, con le sue innumerevoli attrazioni turistiche e la sua storia millenaria, può continuare a stupire e soddisfare qualsiasi viaggiatore, anche quelli che Roma la conoscono già.

Dagli affreschi del Casino Giustiniani Massimo Lancellotti, tra le poche testimonianze dei Nazareni a Roma, a Villa Bonaparte, sede dell’Ambasciata francese presso la Santa Sede, passando per la piccola ma ricchissima Chiesa di San Silvestro al Quirinale, per concludere con il suggestivo Cimitero acattolico di Piramide, vediamo insieme alcune tappe per uscire dai consueti circuiti turistici.

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Villa Bonaparte, la dimora romana di Paolina

Situata all’interno delle mura aureliane, la settecentesca dimora dalla sobria architettura classica è stata realizzata per volere del cardinale mantovano Silvio Valenti Gonzaga, fautore della realizzazione dei rigogliosi giardini con piante esotiche che circondano il villino.

Dopo essere stata proprietà della famiglia Sciarra Colonna, Villa Valenti fu acquistata nel 1816 dalla famiglia Bonaparte, divenendo residenza privata della sorella di Napoleone, Paolina, sposa del principe romano Camillo Borghese che promosse un importante restauro della villa nonché il rifacimento in stile impero degli ambienti interni.

Attualmente Villa Paolina, sede dal 1950 dell’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede, apre le sue porte ai visitatori esclusivamente per visite guidate prenotabili sul sito ufficiale.

Tra i numerosi elementi degni di nota i visitatori avranno modo di ammirare il piano nobile della villa, con la celebre sala egizia dedicata alle campagne napoleoniche in Egitto, e il giardino nel quale nel 1870 entrarono le truppe dell’esercito piemontese attraverso la famosa Breccia di Porta Pia.

Villa Bonaparte, Roma. Foto pubblicata da fabrizio.falconi.blogpspot.com 

I Nazareni a Roma: gli affreschi del Casino Giustiniani Massimo Lancellotti

Situato nel colle Esquilino, il casino Massimo Lancellotti è stato edificato nel 1600 per volontà del mecenate di Caravaggio, Vincenzo Giustiniani, come villa deputata all’ozio al riparo dal caos cittadino. Nel XIX secolo il casino diventa di proprietà della famiglia di Massimo Lancellotti che commissiona un ciclo di affreschi, nelle tre sale del primo piano, a un gruppo di artisti originari del nord Europa, che si facevano chiamare Nazareni per sottolineare l’esplicita matrice religiosa della loro arte, oltre che il loro stile di vita improntato all’ascetismo. Questi ultimi, infatti, desideravano ribellarsi alla moda del tardo classicismo e alla diffusione del patriottismo attraverso un’arte che prendesse a modello l’arte sacra praticata dai grandi maestri del passato, come Giotto e Raffaello.

Grazie a visite guidate organizzate mensilmente, oggi è possibile addentrarsi nella più estesa testimonianza pittorica dei Nazareni a Roma, attraverso un vasto ciclo di affreschi ispirati a tre capolavori della letteratura occidentale, ovvero La Divina Commedia di Dante Alighieri, L’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto e La Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso.

Il Casino Massimo Giustiniani Lancellotti, Roma, particolare di un affresco.

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Lo scrigno di San Silvestro al Quirinale, luogo di memorie e testimonianze artistiche

La piccola chiesa di San Silvestro al Quirinale, bene del FAI – Fondo Ambiente Italiano – dal 2016, è una gemma nascosta nel cuore di Roma edificata tra il IX e l’XI secolo.  Nota nel Medioevo come S. Silvestro in Biberatica, la chiesa è stata riedificata nel 1524, dopo essere stata concessa da Papa Giulio II ai Domenicani della Congregazione di S. Marco e, successivamente, all’Ordine dei Teatini. Ad oggi la Chiesa presenta un assetto diverso da quello originario a causa dei lavori eseguiti sul finire del XIX secolo dall’architetto Andrea Vici. Questi ultimi, realizzati nell’ambito dei rifacimenti legati all’espansione urbanistica della nuova capitale, comportarono, oltre all’innalzamento della chiesa di nove metri sull’attuale piano stradale, la demolizione della facciata e delle prime due cappelle per consentire l’allargamento dell’attuale via XXIV Maggio.

Il primo elemento che stupisce il visitatore è pertanto il ruolo puramente decorativo della facciata: l’accesso alla chiesa avviene, infatti, da un portone laterale, attraverso due rampe di scale. A croce latina e aula unica, con due cappelle su ogni lato e un notevole soffitto a cassettoni dorato con scene bibliche, la chiesa colpisce per la grande concentrazione di opere d’arte.  Tra queste si segnala, in particolare, la tardo-cinquecentesca Cappella Bandini che ospita la Pala d’altare con L’Assunzione di Maria, opera di Scipione Pulzone, in dialogo con quattro ovali affrescati dal Domenichino e due sculture di Alessandro Algardi.

Di grande rilevanza storica anche il chiostro, detto di Michelangelo, un piccolo cortile esterno con vista su Roma, nel quale si riunivano per discutere di questioni teologiche e filosofiche intellettuali del calibro di Michelangelo Buonarroti e Vittoria Colonna.

Ad oggi la Chiesa apre le porte ai suoi visitatori il martedì mattina per iniziativa di volontari.

San Silvestro al Quirinale, Roma, la controfacciata. Fonte: Wikimedia.org. Autore: La lupa. CC-BY-SA-3.0
 

Il Cimitero acattolico di Piramide e l’eterno riposo dei poeti

Una tappa non scontata ma decisamente suggestiva è il Cimitero acattolico di Roma, ubicato nel rione Testaccio, alle spalle della piramide di Caio Cestio.

Costruito nel 1716 per volontà di Clemente XI, che voleva concedere uno spazio per la sepoltura ai membri della famiglia Stuart in esilio a Roma dall’Inghilterra, il Cimitero acattolico era noto come «cimitero degli inglesi». Infatti inizialmente ospitava soprattutto defunti di fede protestante provenienti dall’area anglosassone. Secondo le leggi ecclesiastiche, coloro che non professavano la fede cattolica non potevano essere sepolti in terre consacrate o all’interno di chiese.

Nel corso degli anni il cimitero ha subito numerosi ampliamenti per far fronte alle sempre maggiori richieste di sepoltura, il più importante dei quali fu promosso nel 1824 da papa Leone XII. In occasione di questi lavori venne realizzata la parte più moderna del cimitero.

Ad oggi circa seimila defunti riposano tra i cipressi e gli olmi del Cimitero acattolico che, oltre ad essere uno dei luoghi di sepoltura più antichi di Roma, ospita le salme di illustri personalità tra cui i due poeti simbolo del romanticismo inglese, Percy Shelley e John Keats, quest’ultimo morto nel 1821 proprio a Roma, dove si era recato nella speranza che il clima mite potesse alleviare i sintomi della tubercolosi.

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Tra le altre tombe degne di nota si segnalano anche quella del politico Antonio Gramsci, fondatore del Partito Comunista Italiano, e di letterati come Carlo Emilio Gadda e Andrea Camilleri, deceduto recentemente. Di grande bellezza è la scultura funebre L’Angelo del dolore, realizzata dallo scultore americano William Wetmore Story per la sepoltura dell’amata moglie prematuramente scomparsa e del figlio di appena sei anni. Lo straordinario impatto visivo dell’angelo che si abbandona al dolore, coprendosi il volto con le mani, lo ha reso un modello per i monumenti funebri di tutto il mondo. L’immagine, divenuta iconica, è apparsa sulle cover di vari album di gruppi rock e metal, dagli Evanescence ai Nightwish, passando per gli spagnoli Mägo de Oz.

Cimitero Acattolico, Roma, La tomba di William Wetmore Story, “L’angelo del dolore”. Fonte: Zero.eu. Autore: Dan Kitwood © 2013 Getty Images

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Arianna Trombaccia

Romana, classe 1996, ha conseguito la laurea magistrale con lode in Storia dell'arte presso l’Università La Sapienza. Appassionata di scrittura creativa, è stata tre volte finalista al Premio letterario Chiara Giovani. Lettrice onnivora e viaggiatrice irrequieta, la sua esistenza è scandita dai film di Woody Allen, dalle canzoni di Francesco Guccini e dalla ricerca di atmosfere gotiche.

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