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8 TED Talks per non spegnere il cervello in quarantena

14 minuti di lettura

Le giornate in quarantena, ormai l’abbiamo capito, sanno essere esageratamente lunghe. Le ore passano, e le attività che si possono fare per occupare il tempo sono sempre meno. O comunque non bastano mai. Per non spegnere il cervello, abbiamo pensato così di suggerirvi – oltre a film da guardare, libri da leggere o musei da visitare virtualmente8 TED Talks che a noi di Frammenti sono piaciuti in particolare. E potete guardarli da qui, da questa pagina, senza dover uscire dal nostro sito.

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Dalla ricerca dell’ispirazione artistica alla filosofia che si interroga sulla morte al tempo dei social, passando per temi vari come la lettura sincera del Corano o la panoramica sulla vita del regista Taika Waititi. Ce n’è davvero per tutti i gusti, perciò non ci resta che augurarvi buona visione!

Your elusive creative genius

di Elizabeth Gilbert

Dopo il successo di Mangia Prega Ama, la scrittrice Elizabeth Gilbert teme di non riuscire più a scrivere qualcosa di interessante o che abbia successo. Questo accade perché la cultura occidentale, dall’Umanesimo in poi, ci ha indotto a pensare che il prodotto artistico fosse mera responsabilità dell’artista, del singolo, mettendo l’essere umano al centro dell’universo. Gilbert ci ricorda, invece, come proprio nella cultura classica greca e latina, l’ispirazione artistica derivasse da un “demone” o “genio” che si impossessava dell’essere umano e lo ispirava a produrre arte, di qualsiasi tipo essa fosse. Questa credenza sollevava l’essere umano da una responsabilità troppo grande per le sue piccole spalle e gli dava, inconsciamente, il piacere della pura produzione artistica, senza il rischio di averne una ricaduta emotiva, di provare sentimenti tragici come ansia, stato di depressione, fallimento. 

L’arte è un piacere e il piacere è arte. Anche solo per un momento. 

Consigliato da Antonella D’Eri Viesti


Facebook’s role in Brexit — and the threat to democracy

di Carole Cadwalladr

In meno di un quarto d’ora, Carole Cadwalladr ci spiega l’universo digitale che si cela dietro la Brexit: le persone avevano visto articoli contro l’immigrazione che definivano spaventosi, li avevano letti, ci avevano creduto. Perché non crederci, dopotutto? Perché erano falsi. Ma Facebook non dà accesso ai post sponsorizzati visti dai vari profili, quindi ora è tutto buio e non dimostrabile. Ma è proprio nell’oscurità delle scatole nere di Facebook che si è sviluppata la campagna pro-Brexit. Mentre, quindi, noi giochiamo con gli smartphone, sui social network si portano avanti campagne, lotte, sotterfugi. Questo non vuol dire che dovremmo posare i telefoni, ma questo TED Talk può sicuramente aiutarci ad essere cittadini digitali più consapevoli.

Consigliato da Camilla Volpe


How video games turn players into storytellers

di David Cage

David Cage è uno dei più importanti autori di videogiochi del momento, nonché pioniere del Dramma interattivo. Proprio di quest’inesplorata forma d’intrattenimento (che Cage si augura di poter presto chiamare Arte) tratta questo breve TED Talk risalente al  2018. Il punto di partenza è Aristotele e quelle regole minime che nella scrittura sembrano non essere mai variate. Un autore, un lettore/spettatore. Il mondo interattivo su cui Cage lavora auspica però una possibile rottura di questa linearità, in favore di uno spettatore che si liberi della visione passiva e agisca attivamente nella narrazione. Allo spazio e al tempo del racconto, Cage affianca la categoria della Possibilità, un carattere di scelta che renda imprevedibile e personale ogni esperienza interattiva. A riprova di queste tesi invita il pubblico a partecipare a una breve sessione del suo ultimo gioco, «Detroit: Become Human», e in un certo senso spezza anche qui la linearità di un normale TED Talk. Conclude però con l’immancabile speranza del format, dicendosi sicuro che questo secolo sarà quello dell’arte interattiva, la quale starebbe semplicemente attendendo il suo Orson Welles.

Consigliato da Alessandro Cavaggioni


On reading the Koran (culture, global issues, religion)

di Lesley Hazleton

La scrittrice Lesley Hazleton affronta in questa conferenza un tema molto interessante e attuale: la lettura e interpretazione del Corano. L’idea di fondo è il fatto che molti tendono a citare erroneamente il Corano, senza, però, averne mai affrontato una lettura critica approfondita. Da qui parte Lesley Hazleton con la sua rilettura del Corano, confrontando diverse traduzioni e versioni, e scoprendo non solo la familiarità e le similitudini con la Bibbia, ma anche la modernità, la flessibilità e il senso di pace e misericordia che il testo sacro dell’Islam in realtà comunica.

Con uno sguardo critico, da «turista informata ma estranea del Corano», in questo TED Talk la Hazleton ci dà una lettura onesta del Corano, facendoci comprendere come in realtà ogni traduzione e lettura superficiale del testo sacro diano una propria interpretazione che può portare a travisarne la vera natura: quella di un testo moderno e flessibile, che non suscita odio verso gli altri e propugna l’uguaglianza tra tutti gli uomini e le donne.

Consigliato da Alberto Paolo Palumbo


Why good leaders make you feel safe

di Simon Sinek

In questo TED Talk, lo scrittore Simon Sinek svolge un’analisi della leadership, a partire dall’esempio gli equilibri militari, dove ogni soldato, a prescindere dal grado, si sente responsabile di se stesso e del suo prossimo. La natura era troppo grande e avversa perché l’essere umano non si evolvesse come animale sociale. Ma per vivere in socialità abbiamo bisogno di provare fiducia e senso di collaborazione: quando questi mancano, perché ognuno pensa ad anteporre i propri interessi a quelli della comunità, ci si sente fragili e le cose non funzionano più. Per questo, un grande leader non è quello che sacrifica i propri simili per i suoi interessi, ma è quello che è capace di creare un’atmosfera di fiducia e collaborazione, affinché tutti possano sentirsi al sicuro. E quando un essere umano si sente al sicuro, è in grado di produrre atti meravigliosi per il bene suo e di tutti coloro che sono con lui. 

Dunque, la leadership non è un rango sociale, ma una scelta di responsabilità.

Consigliato da Antonella D’Eri Viesti


How nationalism and globalism can coexist

di Wanis Kabbaj

Ci hanno fatto sempre credere nella dicotomia nazionalismo-globalismo, ma è davvero così? Wanis Kabbaj in poco più di dieci minuti riflette sull’impatto culturale, identitario e democratico di questi due concetti: la devozione per la stabilità del proprio paese contro quella per il mondo intero. Sono davvero due idee contrastanti, se noi stessi siamo composti da diverse identità? Famiglia e religione, paese e mondo; il pensiero binario non fa parte di noi. Siamo tutti, allo stesso tempo, fieri del nostro paese e cittadini del mondo.  

Consigliato da Camilla Volpe


Why humour is key to creativity (art, comedy, creativity)

di Taika Waititi

Regista di film come Boy, Thor: Ragnarok e Jojo Rabbit, Taika Waititi è protagonista di un’interessante e divertente conferenza sul tema della creatività. Attraverso le foto della sua famiglia, dei suoi disegni e opere come visual artist, il regista neozelandese mostra come le sue ossessioni, i suoi punti di vista e i suoi fallimenti siano stati alla base della sua creatività, e come essa lo abbia aiutato a uscire da ogni situazione, anche la più spiacevole, come il cancro al seno della madre, anche attraverso l’umorismo.

In questo TED Talk abbiamo l’occasione di ascoltare l’autoritratto sincero e appassionato di uno dei registi più in voga di quest’ultimi anni: un regista che attraverso il cinema è riuscito a trovare se stesso, per il quale creatività vuol dire esprimere se stessi e condividere idee e punti di vista, senza rinunciare al divertimento. Una personalità che considera il fallimento un’occasione per imparare cose nuove, e il successo non i soldi, ma esistere nonostante tutto, osservando la realtà che ci circonda con innocenza e ironia.

Consigliato da Alberto Paolo Palumbo


La morte al tempo dei social

di Davide Sisto

Oltre ad essere ricercatore in Filosofia Teoretica a Torino, Davide Sisto è uno dei filosofi più interessanti e all’avanguardia della nuova generazione di pensatori italiani. Perché? 

L’attività filosofica di Sisto è innanzitutto di grande impronta interdisciplinare, in quanto ormai da anni si occupa dei cosiddetti Digital Death Studies e di Death Education. In altre parole, si occupa di un argomento che riguarda ognuno di noi da vicino e lo fa in una chiave attuale: il tema delicato di come cambia il nostro rapporto con la morte, e tutto ciò che ne deriva, nell’epoca digitale. Nei suoi due ultimi libri Sisto tematizza con grande acume, e con delicata e al contempo profonda analisi filosofica, il modo in cui nell’era digitale viene vissuta l’elaborazione del lutto, il rapporto con la mortalità (e l’immortalità) e soprattutto l’eredità digitale, cioè come le persone care gestiscono la memoria del defunto costituita non solo dagli oggetti materiali e dal ricordo di esperienze vissute con lui, ma anche dai dati personali contenuti negli account dei social media e nei dispositivi tecnologici che lascia in eredità dopo la dipartita. Le analisi di Davide Sisto, che investono sia l’ambito medico, sia quello giuridico che quello informatico, aiutano molte persone a riflettere sul tema della mortalità, ma anche ad agire in modo pratico nella elaborazione della perdita.

Consigliato da Lorenzo Pampanini


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Redazione

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