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Al di qua del bene e del male | Bar Europa

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Se smettiamo di attribuire importanza fondamentale a principi e diritti, lasciamo prevalere una certa “morale pubblica” che non fa differenza tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.

Sia che si tratti del nostro rapporto tra esseri umani, tra specie diverse o con intelligenze artificiali, la “morale pubblica” giustifica il primato della tecnica sulla morale, della «scienza esatta persuasa allo sterminio» descritta da Salvatore Quasimodo in Uomo del mio tempo. È procedurale. Il bene e il male non hanno nessuna importanza. Purché sia rispettata una legge, una procedura, in generale, la forma, ogni cosa, anche la più abietta, è consentita. Al contrario, credere nell’esistenza di principi e diritti fondamentali, affermarli, tutelarli, farsene carico ogni giorno, è la premessa, sia pure in rapporto alle altre specie o ai robot, per essere umani.

Ne abbiamo parlato nel Bar Europa al Rock Night Show con don Vittoradolfo Tambone, professore di Bioetica alla Università Campus Bio-Medico di Roma. Buon ascolto!

 

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Michele Gerace

Scuola "cento giovani", avvocato, presidente dell'Osservatorio sulle Strategie Europee per la Crescita e l'Occupazione, fondatore tra i fondatori di Fonderie Digitali, ideatore di "Costituzionalmente: il coraggio di pensare con la propria testa", assiduo frequentatore del Bar Europa e dell'omonima rubrica al Rock Night Show su Radio Godot, alle prese con il diritto e le politiche dell'Unione europee. Responsabile del progetto "La Fondazione Luigi Einaudi per la Scuola". Alla ricerca di un principio costituente del mondo.

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