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4 Case Museo da scoprire a Roma

Visitare una Casa Museo è senza dubbio un'esperienza affascinante per gli appassionati d'arte, e non solo. Quali sono le più rappresentative della Capitale? Ne abbiamo scelte quattro.

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Tra le varie tipologie museali, la Casa Museo di artisti e scrittori costituisce indubbiamente una delle esperienze più affascinanti per l’appassionato d’arte. Entrare in una Casa Museo, infatti, equivale ad aprire uno spiraglio sul microcosmo privato dell’artista, rivelando dettagli della sua personalità e del suo gusto e contribuendo ad una comprensione più profonda della sua opera. 

Il fenomeno delle Case Museo risale alla metà dell’Ottocento, sull’onda del sempre maggiore interesse della borghesia per il collezionismo, per poi estendersi alle abitazioni private di artisti, scrittori, designer e musicisti.

Queste ultime, collocandosi al di fuori del consueto flusso turistico, costituiscono una preziosa occasione per vivere in modo diverso una città, sia da visitatori che da residenti. Vediamo dunque alcune tra le Case Museo più rappresentative di Roma, città che da sempre ha accolto ed ispirato grandi personalità del mondo della cultura.

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La Casa Museo di Giorgio de Chirico: viaggio nel cuore pulsante della metafisica

Nel cuore di Piazza di Spagna, con una straordinaria vista sulla scalinata di Trinità dei Monti, la Casa Museo dell’esponente più illustre della Metafisica, Giorgio de Chirico (Volos ,Grecia, 1888-Roma, 1978) è ubicata nella suggestiva location seicentesca di Palazzetto dei Borgognoni, dove il pittore ha trascorso gli ultimi trent’anni della sua esistenza, dal 1948 al 1978, insieme alla seconda moglie Isabella Pakszwer.

Aperta al pubblico nel 1998, a vent’anni dalla morte del pittore, la casa è stata oggetto di un attento restauro filologico che ha conservato la disposizione originaria degli arredi e l’allestimento delle opere.

I visitatori avranno l’occasione di visionare le oltre seicento opere del maestro della Metafisica, denominato Optimus pictor, nonché la biblioteca personale e lo studio all’ultimo piano, arricchito da gessi, opere rimaste incompiute e materiali pittorici.

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Casa Museo De Chirico, Roma. Fonte: Flickr © Ambra Patarini

Keats-Shelley House: un angolo di Inghilterra a Roma

Accanto a Piazza di Spagna si trova un’altra centralissima Casa Museo, la Keats-Shelley House, dove il poeta romantico John Keats (Londra, 1795-Roma 1821) trascorse il suo ultimo anno di vita, nella speranza di alleviare con il mite clima romano la tubercolosi che lo affliggeva.

Luogo commemorativo dei poeti inglesi e del rapporto speciale con l’Urbe, la Casa Museo di Keats è una tappa imperdibile per gli appassionati di poesia che avranno modo di scoprire la tragica vita del poeta, morto ad appena 25 anni. Il piccolo ambiente, arricchito da manoscritti, sculture e dipinti, nonché dalla maschera mortuaria di Keats, vanta una ricca biblioteca, arricchita ogni anno da volumi di letteratura romantica.

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Casa museo Keats, la Biblioteca, Roma. Fonte: Wikipedia.org – Foto di Giovanni Dall’Orto , 29 marzo 2008.

La Casa Museo Hendrik Christian Andersen

Tra gli artisti stranieri che scelsero La Città eterna per vivere e lavorare figura anche lo scultore norvegese Hendrik Christian Andersen (Bergen, 1872-Roma,1940).  Giunto a Roma negli anni Venti del Novecento, lo scultore progettò in prima persona Villa Helene, su modello della palazzina con annesso studio di scultura.

Nel cuore di Roma, in pieno quartiere Flaminio, la Casa Museo Hendrik Christian Andersen è stata lasciata in eredità dall’artista allo stato italiano nel 1940 e poi aperta al pubblico nel 1999. Da allora la Casa-atelier continua ad affascinare i suoi visitatori con l’eterogeneità della sua collezione, costituita da sculture in gesso e bronzo, dipinti ed opere grafiche, incentrate sulla visione della Città mondiale, progetto di una città dove l’unione delle arti e delle scienze avrebbero contribuito a plasmare una «città ideale».

Oggi l’Atelier museo ospita anche mostre personali e collettive temporanee.

Casa Museo Hendrik Christian Andersen, Roma. Fonte: Flickr – CC BY-NC-SA 2.0

La Casa Museo di Mario Praz: dentro il collezionismo antiquario dell’Ottocento

Sita in Palazzo Primoli e aperta al pubblico negli anni Novanta, la Casa Museo Mario Praz consta di ben 10 ambienti ed un nucleo collezionistico di oltre 1.200 pezzi, raccolti nell’arco di sessant’anni dall’influente anglista, critico e saggista Mario Pratz (Roma, 1896-1982).

In un ambiente ricco di suggestioni ottocentesche, il visitatore potrà approfondire lo straordinario gusto collezionistico del critico, la cui raccolta si caratterizza per un ampio respiro internazionale, con pezzi acquistati personalmente da Pratz durante i suoi viaggi in Europa, tra mobilio inglese, porcellane tedesche, ritratti di famiglie illustri e vedute di città italiane ed estere.

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Casa Museo Pratz, Roma. Fonte: Flikr © Lisa Rocaille

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Arianna Trombaccia

Romana, classe 1996, ha conseguito la laurea magistrale con lode in Storia dell'arte presso l’Università La Sapienza. Appassionata di scrittura creativa, è stata tre volte finalista al Premio letterario Chiara Giovani. Lettrice onnivora e viaggiatrice irrequieta, la sua esistenza è scandita dai film di Woody Allen, dalle canzoni di Francesco Guccini e dalla ricerca di atmosfere gotiche.

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