fbpx

La «Cattedrale di Rouen» secondo l’occhio di Claude Monet

/
3 minuti di lettura

Le serie di un soggetto statico rappresentato in differenti ore del giorno e con differenti condizioni meteorologiche sono una caratteristica dello stile impressionista. Questa tipologia venne largamente rappresentata da Claude Monet, alcune tra le sue serie più famose sono quelle delle grandi ninfee, dei mucchi di fieno e della Cattedrale di Rouen.

Leggi anche:
Le Ninfee di Monet: una storia di dolore e di bellezza

Queste serie sono state realizzate grazie alla nuova tecnica di pittura en plein air messa in pratica dagli impressionisti. Tale tecnica permetteva agli artisti di utilizzare i colori nel medesimo istante in cui osservavano il soggetto, in modo da riprodurre i colori così come percepiti dall’occhio nudo.

«Cattedrale di Rouen» di Claude Monet: analisi dell’opera

Il gruppo di dipinti venne realizzato tra il 1892 e il 1894, in occasione dei tre differenti soggiorni di Monet nella cittadina della Normandia. La serie è composta da 31 quadri raffiguranti la Cattedrale gotica di Rouen in vari momenti della giornata, dall’alba fino a sera, e ogni dipinto rappresenta un punto di vista differente. È tuttavia difficile determinare con esattezza l’ora in cui sono stati rappresentati alcuni di questi dipinti, poiché Monet spesso ritoccava e perfezionava le sue creazioni in un secondo momento in atelier. Con questo progetto il pittore dimostrò come un unico soggetto vari all’occhio umano attraverso i diversi stimoli della luce e dei colori.

Leggi anche:
«Impressione, levar del sole» di Claude Monet: l’alba dell’Impressionismo

La facciata della Cattedrale di Rouen, così come dipinta da Monet, è composta da un ampio portale centrale contornato da due torri minori. Sopra al portale vediamo risaltare il grande rosone con gli alti pilastri e le guglie sovrastanti. Al bordo del quadro si intuisce la presenza delle due torri laterali di diverse fattezze, uniche nel loro genere in tutta Francia. Grazie a pennellate veloci e intense, Monet riesce a conferire al soggetto un senso di movimento, pur trattandosi di un monumento statico.

A proposito di Claude Monet

Oscar-Claude Monet (Parigi, 1840 – Giverny, 1926) fu uno dei maggiori esponenti dell’impressionismo. Dopo un apprendistato nella Ville Lumière andò in Algeria e a Londra. Una volta rientrato a Parigi nel 1871 sentì il bisogno di uscire dalla grande metropoli e si trasferì ad Argenteuil, a dipingere nella natura. Nel 1784 partecipò alla prima mostra impressionista e da allora la sua carriera raggiunse l’apice. Trascorse gli anni successivi viaggiando e dipingendo in tutta Europa.

Leggi anche:
L’atelier della natura di Claude Monet

Negli ultimi anni di vita abitò a Giverny, nella sua rustica dimora di campagna immersa nel verde. All’interno si trova ancora il suo atelier e il giardino, raffigurato molteplici volte nella serie delle ninfee e del ponte giapponese.

 


Segui Frammenti Rivista anche su Facebook, Instagram e Spotify, e iscriviti alla nostra Newsletter

Sì, lo sappiamo. Te lo chiedono già tutti. Però è vero: anche se tu lo leggi gratis, fare un giornale online ha dei costi. Frammenti Rivista è edita da una piccola associazione culturale no profit, Il fascino degli intellettuali. Non abbiamo grandi editori alle spalle. Non abbiamo pubblicità. Per questo te lo chiediamo: se ti piace quello che facciamo, puoi iscriverti al FR Club o sostenerci con una donazione. Libera, a tua scelta. Anche solo 1 euro per noi è molto importante, per poter continuare a essere indipendenti, con la sola forza dei nostri lettori alle spalle.

Silvia Gastaldo

Studentessa di storia, laureata in Management per i beni culturali e con un master in visual merchandising. Viaggi, libri, arte, cinema e moda sono le mie grandi passioni.
Sono sempre alla ricerca di nuove fonti d'ispirazione nel panorama artistico contemporaneo, spinta da un'inarrestabile curiosità.

Vivo tra Parigi e Venezia, e il mio cuore si divide tra una corsa in metro e un tramonto sulla laguna.