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Chi sono gli Incel? Breve spiegazione del movimento che odia le donne

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8 minuti di lettura

Chi sono gli Incel? In sintesi, uomini che odiano le donne. Sembra il titolo del solito saggio sul maschilismo e sull’odio di genere, ma purtroppo non è così. Esistono ancora gli uomini che odiano le donne, e non è il titolo di un saggio sulla violenza di genere. È una realtà radicata della cui esistenza molti sono ancora all’oscuro, e che definisce i confini di gravi questioni legate all’ego, alla sua pericolosa dominanza e al rapporto ancora controverso tra uomini e donne.

Chi sono gli Incel?

Non sembra vero doverne parlare ancora nel 2020 come un fatto attuale, eppure lo è, e risulta anche abbastanza cogente. Gli Incel, termine di derivazione anglosassone, sta per involuntary celibates, come ricorda l’Urban Dictionary, e sta per un gruppo che agisce e parla in rappresentanza di tutti quegli uomini che non hanno successo con le donne e subiscono continui rifiuti da parte loro. Sostengono che le cause del loro insuccesso siano dovute ad una scarsa prestanza fisica, a non adeguate risorse economiche e ad uno status sociale non brillante. Infatti, sempre secondo gli Incel, le donne preferirebbero uomini belli, ricchi e con una posizione sociale di prestigio. Ovviamente gli Incel sostengono che la causa prima dei loro problemi con le donne derivi dal femminismo, che ha liberato le donne dai tabù e dalla schiavitù della disparità di genere, dando loro l’opportunità di poter scegliere il partner più adeguato. Se il femminismo e tutti i movimenti di liberazione delle donne non vi fossero stati, gli incel avrebbero potuto continuare ad agire indisturbati, “conquistando” tutte le donne che avrebbero voluto perché loro, le donne, non avrebbero mai potuto ribellarsi al volere incontrastato e inopinabile dell’uomo.

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L’origine del termine Incel può esser fatta risalire già agli anni Novanta, coniato per la prima volta da una studentessa canadese che sul suo blog si faceva chiamare Alana. Dopodiché il termine è diventato prerogativa dei movimenti maschili che dichiaravano una sproporzione abnorme tra le loro capacità decisionali e quelle delle donne nel contesto di una relazione, con l’ago della bilancia che cadeva a favore di quest’ultime.

Un’inchiesta sugli Incel: scopriamone di più

L’interessante inchiesta condotta da Melissa Aglietti nel febbraio 2020 su Videodrome, mostra come i gruppi Incel non solo siano numerosi, ma abbiano anche un seguito molto rilevante tra i giovani. L’inchiesta mette in risalto come le donne siano considerate bestie vaginomunite, merde, ipocrite profumiere, sempre pronte a rovinare la vita degli uomini. Emerge inoltre l’etichettamento da parte degli Incel delle donne come “opportuniste”. 

Addirittura il 23 aprile 2018 un ragazzo, Alek Minassian, falciò, a bordo di un furgone, delle persone, facendo dieci vittime nella città di Toronto, in Canada. Otto di loro erano donne. Si autodichiarò un Incel.

Questioni di ego e di violenza

Nel movimento di rivendicazione maschile dei diritti Incel emergono due questioni gravissime: quella dell’ego e quella della violenza di genere. Due questioni di profonda e amara attualità. Gli Incel sono degli uomini turbati dal proprio ego, perché privi di qualsiasi sentire nei confronti dell’alterità e privi, inoltre, di qualsiasi forma di umano rispetto. Quando un essere umano è stretto nella gabbia del proprio ego diventa cattivo, secondo l’etimologia latina del termine ovvero captivus, in gabbia. Le gabbie dell’ego sono gabbie da cui è molto difficile venire fuori, perché riguardano il senso di supremazia e di superiorità nei confronti degli altri. Questo senso di superiorità, data per convinzioni riportabili al procedere naturale della realtà, diventa causa di violenza perpetrata nei confronti degli altri.

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L’ego è l’io che non considera più l’alterità, ma che guarda solo a se stesso e che percepisce la libertà altrui come una minaccia nei confronti di se stesso. Indi per cui, cerca in tutti i modi di distruggere l’altro e se questa distruzione deve passare per una strada violenta, non importa, l’unico fine da raggiungere è l’annientamento dell’altro.La supremazia dell’io sta anche alla base del rapporto tra uomo e donna e alla base, quindi della violenza di genere. Perché un uomo uccide una donna o perché le fa violenza al punto, a volte, di uccidere addirittura i propri figli? Perché è accecato dal suo ego, che lo vuole padrone, idolo incontrastato della vita della donna, perché non accetta l’altro punto di vista e il dialogo, perché non ammette che possa esserci un pensiero differente dal suo e così cerca qualsiasi tipo di metodo per asfaltare la donna, fosse anche toglierle la vita.

Una percezione egoica del reale ha come conseguenza una percezione alterata del reale stesso, in cui ci sono servi e padroni e in cui l’altro non è degno della propria esistenza, ma la sua esistenza è soggiogata a quella di un io sovrano.

Così accade per gli Incel, convinti di subire dei torti da parte delle donne, ma quei presunti “torti” li colpiscono solo perché sono serrati nelle pareti del loro piccolissimo ego e non riescono a vedere al di là del proprio naso. Sono insicuri, ma la loro insicurezza deriva da un problema che hanno con se stessi e non da un mondo che intanto è andato avanti in tema di diritti, di parità e di riconoscimento. Sono persone pericolose per se stessi e per gli altri, dalle quali dobbiamo guardarci bene non abbassando mai la capacità critica di discernere ciò che è giusto da ciò che non lo è. Perché ciò che è giusto passa sempre per il rispetto e la libertà del sé e dell’altro.

 


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Anto D'Eri Viesti

A proud millennial. Dopo il dottorato in semiotica e gender studies decide di dedicarsi solo alle sue passioni, la comunicazione e la scrittura.
Copywriter e social media manager.
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