Il piccolo e caratteristico centro etrusco di Civita di Bagnoregio diventi patrimonio dell’Unesco: a chiederlo è il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, nel corso di una conferenza tenutasi alla sede dell’associazione Civita per discutere del progetto Arte Bellezza Cultura.
Civita, denominata “la città che muore”, rischia di scomparire per l’azione combinata di calamità, agenti atmosferici e incuria.
Dopo i problemi di erosione della collina e della Valle dei Calanchi, nocnhè in seguito alle frequenti piogge, e l’abbandono del centro da parte dei suoi stessi abitanti, la sopravvivenza di Civita è davvero a rischio.
All’appello di Zingaretti ha risposto positivamente il titolare del Mibact Dario Franceschini, insieme ad un nutrito gruppo di intellettuali che ha deciso di firmare per chiedere il riconoscimento del borgo come patrimonio dell’Unesco.
Tanti i nomi celebri: da Giorgio Napolitano a Massimo Cacciari, da Bernardo Bertolucci a Ettore Scola, da Andrea Camilleri a Dacia Maraini, ma anche Ennio Morricone, Dante Ferretti, Eugenio Scalfari, Angela Terzani, Giuseppe Tornatore, Oliviero Toscani e Umberto Veronesi.
«Civita di Bagnoregio è di per sè un simbolo: sito di fondazione etrusca, poi colonia romana, patria di San Bonaventura, uno dei protagonisti della vicenda francescana, questo luogo è capace di riassumere parte importante dell’evoluzione civile, culturale e religiosa dell’Occidente –ha dichiarato Franceschini- Come Civita, tantissimi sono i borghi italiani ricchi di storia, arte e tradizione. È nostro preciso dovere difendere e valorizzare questo patrimonio diffuso, parte integrante della nostra identità e possibile volano dello sviluppo sostenibile della comunità».
Un impegno concreto, sottolineato anche dalle iniziative già in programma, come la giornata della salvaguardia prevista per 19 giugno e il meeting internazionale d’animazione “La città incantata” (dal 10 al 12 luglio).
G.A.