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Eros e Thanatos

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Il teatro, io, l’ho sempre amato. L’aria di ovatta che ti abbraccia appena entri, le appliques dalle lampadine soffuse, l’attimo tra lo spegnersi delle luci e l’apertura del sipario. Magia pura. Quando poi l’atmosfera del teatro si accompagna e compenetra col mondo classico, per quanto mi riguarda, è l’estasi dei sensi. In questo mio pezzo vorrei parlare della conferenza spettacolo a cui ho partecipato ieri sera, al Teatro della Società di Lecco, la mia città.

La pièce, della regista milanese Serena Sinigaglia, intitolata “Eros e Thanatos”, a mezzo tra l’auto biografico e il romanzesco, narra le rocambolesche vicende dell’attrice-regista, dalla sua gioventù permeata dei grandi classici greci, soprattutto il tragico Euripide, alle sue prime esperienze “al di là” delle quinte, concentrandosi soprattutto sulla messa in scena delle “Baccanti” di Euripide , per la quale la Sinigaglia si è rivolta all’Accademia di arte drammatica di Tirana. Lo spettacolo, visivamente molto d’impatto, si incentra sulle due pulsioni eternamente contrastanti nell’animo dell’uomo, Eros e Thanatos. L’amore per versi scritti oltre 2500 anni fa, che è azione carnale e spirituale allo stesso tempo, è atto organico che dà senso allo spazio della nostra vita, al cui termine c’è la morte. Di lei, Epicuro diceva non essere nulla né per i vivi né per i morti: quando viviamo, lei non c’è, quando siamo morti non siamo più, quindi non la percepiamo. Io però ho paura di morire, come tutti. Forse, viviamo per imparare a morire nella maniera migliore: Eros, la pulsione vitale che ci accompagna, l’irrazionalità che non può essere che assecondata, pena la follia,  che ci eleva verso l’alto e l’immateriale, e sul retro della medaglia, Thanatos, che ci tiene a terra e che rende urgente la nostra vita e ci costringe a fare i conti con essa. Queste le tematiche affrontate dalla regista in uno strabiliante connubio di ieri ed oggi, in un alternarsi di ricordi di esperienze che “mi hanno resa la donna che sono”. Una interessante autobiografia che si dipana sulle ali dei grandi classici greci, un viaggio dentro antiche parole che “non accaddero mai ma furono sempre”.

7 Canova_Amore_e_Psiche

Giulia Malighetti

23 anni, laureata a pieni voti in Lettere Classiche alla Statale di Milano, amante della grecità antica e moderna spera, un giorno, di poter coronare il suo sogno e di vivere in terra ellenica.

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