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Il cattivo del weekend | Bestiario

3 minuti di lettura

Il cattivo del weekend è una delle nostre “bestie” preferite. Si lo sappiamo, non dovremmo esprimere preferenze, ma sul cattivo del weekend non possiamo nascondere il nostro debole.

Perché questo tipo umano è talmente diffuso e talmente colorito che non può che suscitare una grande curiosità.

Lo vedi, lo riconosci, lo biasimi. Il cattivo del weekend si palesa non prima del venerdì pomeriggio quando, finalmente, finito il suo orario di lavoro in ufficio si trasforma in un mostro ibrido a metà tra Batman e Gianluca Vacchi.

Da essere un impiegato mediocre ma modello, totalmente dedito ai profitti della propria azienda, questo soggetto diventa un bevitore al livello di un tedesco alto due metri e quindici e sotto i fumi dell’alcool impreca contro capo, colleghi, eventuali fidanzate o fidanzati e tutto il genere umano che gli passa per la mente. Oppure inizia a vantare meriti non suoi e poi, quando la sua seratina mondana finisce, con cappottino e dolcevita, si appropinqua alla sua auto sportiva che, ovviamente, tira fuori dal garage solo per il weekend, sperando di rimorchiare la più bella ventenne del locale.

Il cattivo del weekend il sabato mattina si sveglia puntualmente in hangover pronto a ricominciare tutto daccapo alle diciotto, fino a ritrovarsi alle diciassette della domenica quando realizzerà che il lunedì sta per arrivare, inesorabile.

E allora sarà afflitto da una nera depressione, perché dovrà smettere di fingersi supereroe e ritornare ad essere un impiegato mediocre dietro la sua piccola scrivania.


Il Bestiario è un testo che, solitamente, descrive gli animali o le bestie. Nel Medioevo si trattava di una particolare categoria di libri che raccoglievano brevi descrizioni di animali reali o immaginari. Nel XIII e XIV secolo i bestiari si diffusero soprattutto in Inghilterra e Francia. Essi erano arricchiti anche da bellissime illustrazioni e pregevoli miniature. Tra le opere che hanno poi assunto questo nome nel corso della storia ricordiamo “Il bestiario amoroso” di Richard de Fournival del 1252 e il più recente “Bestiario” di Julio Cortazár del 1951. In questa rubrica, noi vi proponiamo una sferzante e ironica descrizione delle “bestie umane” che affollano la nostra società.


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Anto D'Eri Viesti

A proud millennial. Dopo il dottorato in semiotica e gender studies decide di dedicarsi solo alle sue passioni, la comunicazione e la scrittura.
Copywriter e social media manager.
La verità sta negli interstizi, sui margini e nei lati oscuri.
Tanti fiori, cioccolato e caffè.