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Beatrix Potter ed il suo magico mondo: favole illustrate tra natura e fantasia

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Helen Beatrix Potter nacque nel 1866 a Londra. Cresciuta nella campagna inglese, fin da bambina si interessò alla natura, al disegno e alla letteratura: tre passioni che riuscì a fondere con grande abilità e, soprattutto, creatività.

beatrix potter ritratto

La giovane Beatrix si divertiva infatti a rappresentare con degli acquerelli i piccoli animali del bosco in modo molto semplice ma realistico; i disegni erano poi accompagnati da poche ma efficaci righe per narrare le loro avventure campagnole. Gli animali domestici di casa Potter e le vacanze in Scozia e nel Distretto dei Laghi in Inghilterra le fecero conoscere da vicino il mondo naturale, fornendo modelli sempre nuovi per i suoi personaggi. Alla pittura Beatrix Potter univa poi la stesura regolare di un diario – con cui allenava la scrittura – in cui era solita commentare, in modo piuttosto critico, la società vittoriana. Fu invece merito delle favole di Esopo e dei fratelli Grimm se Beatrix sviluppò una fantasia così vivida: i suoi primi disegni erano infatti illustrazioni di grandi classici come Cenerentola, La bella addormentata nel bosco e Alì Babà e i quaranta ladroni.

beatrix potter peter

Dato che le ragazze solitamente non frequentavano la scuola, Beatrix, che proveniva da una famiglia piuttosto abbiente e dalla mentalità tipicamente vittoriana, fu seguita da un insegnante privato, che le diede anche lezioni di arte. La ragazza non amava però seguire gli insegnamenti tradizionali del suo maestro, ma preferiva creare mondi tutti nuovi utilizzando una tecnica personale. I primi disegni della scrittrice inglese furono apprezzati soprattutto dai bambini: Beatrix inviava frequentemente delle lettere illustrate ai figli della sua governante, Annie Moore, che non perdevano occasione di leggere le avventure degli animaletti del bosco. Tra le varie lettere inviate, una raccontava proprio la storia di «quattro piccoli coniglietti di nome Flopsy, Mopsy, Cottontail e Peter»: si tratta della storia di Peter Coniglio, una delle più celebri della scrittrice e illustratrice inglese. La governante, compreso il talento artistico della ragazza, le consigliò di pubblicare le sue opere. I genitori però, spaventati dalla possibile indipendenza che la figlia avrebbe potuto conquistare coi guadagni dei suoi lavori, si opposero e cercarono di scoraggiarla, consigliandole di occuparsi della casa piuttosto che della sua istruzione e della sua preparazione artistica. Nel frattempo, lo zio cercò di inserirla come studentessa ai Giardini Botanici di Kew, ma la sua richiesta venne respinta in quanto donna.

beatrix potter topi

Nel 1890, Beatrix e il fratello cominciarono a vendere cartoline natalizie – i cui protagonisti erano sempre animaletti di campagna – per poter guadagnare qualcosa. Lo stesso anno, un importante evento segnò l’inizio della carriera artistica della ragazza: l’impresa Hildesheimer e Faulkner utilizzò i disegni del coniglietto Benjamin Bunny per accompagnare le poesie di Frederic Weatherly. Le immagini furono molto apprezzate e Beatrix Potter decise finalmente di inseguire i suoi sogni nonostante l’opposizione dei genitori. Pubblicò così a sue spese le favole illustrate: la prima fu The Tale of Peter Rabbit, che venne notata dall’editore Frederick Warne & Co. e pubblicata nel 1902. La storia, ancora oggi una delle più conosciute, le fece raggiungere il successo, oltre a garantirle l’indipendenza economica. Seguirono racconti dello stesso genere, come La storia dello scoiattolo Nutkin (The Tale of Squirrel Nutkin) o Il sarto di Gloucester (The Tailor of Gloucester), anche in questi casi tratti dalla lettere inviate ai figli di Annie Moore. In totale Beatrix Potter ha pubblicato ventitré libri, che hanno venduto fino ad oggi circa 45 milioni copie.

I disegni di Beatrix non ritraevano però soltanto animali, ma anche piante, insetti, licheni, fossili e funghi, tanto che è stata pubblicata una raccolta composta da 270 disegni di funghi di varie specie ritenuta di grande valore scientifico. L’Accademia di scienze britannica rifiutò però di pubblicare le sue illustrazioni, sempre perché donna. Non sembra invece influenzato dal pregiudizio di genere il suo pubblico infantile, che ha apprezzato e continua ad apprezzare le storie semplici ma travolgenti di conigli, gattini, rospi, scoiattoli e fattori.

beatrix gattini

I racconti illustrati di Beatrix Potter sono ricchi di dolcezza e fantasia: ritraggono di solito animali antropomorfizzati che non solo parlano e hanno abitudini “umane”, ma indossano anche giacche, cappellini e scarpette. Gli animali sono quindi ritratti come degli uomini, ma i loro comportamenti sono molto infantili e in alcuni casi – ovviamente – animaleschi: i piccoli protagonisti sono apparentemente educati e razionali, ma nascondono un’indole selvaggia che si rifà alla loro vera natura.

Al centro delle storie di Beatrix abbiamo spesso delle famiglie. Le madri, come quella di Peter Coniglio, sono di solito premurose e attente, mentre i piccoli, come Peter, sono pestiferi e attratti da mondi nuovi e sconosciuti, come l’orto di Mr. McGregor, l’antagonista umano che ha «catturato e cucinato in padella» il papà del coniglietto. Nonostante le favole siano molto semplici e spesso seguano strutture molto tradizionali, sono spesso arricchite da rime, versi, piccoli colpi di scena, momenti comici e parti in dialetto. Si tratta di testi molto vittoriani, che anticipano però il Modernismo per molti aspetti: il narratore parla direttamente coi giovani lettori senza voler dare a ogni costo una morale, è spesso ironico e dalla parte del più debole e, soprattutto, rifiuta molti dei valori vittoriani che Beatrix stessa non condivideva. I disegni, che oggi vediamo a colori, erano inizialmente in bianco e nero, ma in seguito l’autrice decise di colorarli con tinte leggere che rendono le sue opere ancor più vive e dettagliate.

Negli anni del successo, la scrittrice si legò sentimentalmente al suo editore, Norman Warne, che la seguì e incoraggiò nei suoi progetti. L’unione fu fortemente ostacolata dai genitori di lei, che non consideravano Warne un uomo abbastanza ricco dato che per vivere doveva lavorare. Beatrix – cresciuta in una famiglia vittoriana, ma dalle vedute molto più aperte – decise di sposarlo comunque, ma l’uomo morì di leucemia prima delle nozze.

peter carota

Nonostante un primo periodo di dolore, nel 1913, a 47 anni – un’età piuttosto avanzata per l’epoca – Beatrix sposò l’avvocato William Heelis, col quale si trasferì in una grande fattoria nella regione dei Laghi. Il successo dei racconti illustrati di Beatrix le consentì di guadagnare una buona somma, con cui acquistò varie fattorie, coerentemente con il suo amore per la campagna. La scrittrice si impegnò poi per la salvaguardia dei suoi terreni, che oggi costituiscono una buona parte dell’area naturale protetta del Lake District National Park. Negli anni Venti l’illustratrice smise di scrivere e disegnare per problemi agli occhi, ma continuò il suo impegno verso la conservazione e lo studio della natura. Nei suoi ultimi anni di vita, colpita dai disastri della seconda guerra mondiale, cercò tramite i suoi scritti di incoraggiare alla tutela dell’ambiente.

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Le storie e i disegni di Beatrix possono quindi insegnarci molto: il piacere di una lettura semplice, fatta per grandi e bambini, la bellezza di quel mondo nascosto e naturale a cui l’uomo non sempre presta attenzione, e l’importanza della fantasia e dell’innocenza, non solo da bambini, ma anche da adulti.

immagine di copertina: commons.wikimedia.org

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