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La “Mela Reintegrata” accoglie
chi arriva a Milano con il treno

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© Il Fascino degli Intellettuali
© Il Fascino degli Intellettuali

MILANO – La “Mela reintegrata”, la scultura realizzata dall’artista Michelangelo Pistoletto, ha trovato una sua collocazione definitiva in Piazza Duca D’Aosta. La monumentale opera, un intonaco argilloso mescolato a polvere di marmo dal peso di 11 tonnellate, è stata realizzata nel 2015 e collocata in Piazza del Duomo a maggio, in occasione dell’apertura di Expo 2015; a giugno poi era stata trasferita nel parco del Castello Sforzesco. Ora, grazie ad un accordo tra  Fondazione Pistoletto, Fai (Fondo ambiente italiano) e Comune di Milano, la “Mela reintegrata” è stata donata definitivamente al capoluogo lombardo e collocata nel piazzale antistante la Stazione Centrale: come la stazione è il luogo attraverso cui la città si apre sul mondo, così la scultura è il simbolo dell’apertura verso una nuova percezione della realtà.

È lo stesso Pistoletto a spiegare il significato della sua opera, definendo quest’epoca “il Terzo Paradiso”. La mela, simbolo della Natura, era integra quando l’uomo viveva a stretto contatto con le forze della Terra; le nuove tecnologie e il progresso hanno prodotto un brusco allontanamento del genere umano dalle sue radici, simboleggiato dal morso. Ma ora sta per iniziare un periodo in cui l’uomo, capita la violenza fatta alla Natura, utilizzerà proprio i progressi della tecnologia per porre rimedio ai suoi errori. E le cuciture, realizzate in acciaio inossidabile con le ultime tecnologie, sono il simbolo di questa riconciliazione finale.

S.F.

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Redazione

Frammenti Rivista nasce nel 2017 come prodotto dell'associazione culturale "Il fascino degli intellettuali” con il proposito di ricucire i frammenti in cui è scissa la società d'oggi, priva di certezze e punti di riferimento. Quello di Frammenti Rivista è uno sguardo personale su un orizzonte comune, che vede nella cultura lo strumento privilegiato di emancipazione politica, sociale e intellettuale, tanto collettiva quanto individuale, nel tentativo di costruire un puzzle coerente del mondo attraverso una riflessione culturale che è fondamentalmente critica.

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