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La paura prima di H.P. Lovecraft: tre racconti da riscoprire ad Halloween

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Quale periodo migliore per riscoprire alcuni racconti dell’orrore se non ad Halloween? Molto prima del re dell’horror Stephen King e prima ancora del solitario di Providence, Howard Phillips Lovecraft, la letteratura dell’orrore muoveva i primi passi con tematiche che i moderni scrittori hanno ripreso a piene mani.

Dall’ invenzione del Libro Maledetto alla natura che si ribella all’uomo, vediamo tre racconti scritti da alcuni predecessori di Lovecraft che hanno ispirato i romanzi moderni e persino serie tv.

«Il Segno Giallo», Robert W. Chambers, 1895

«Pensai immediatamente ad un verme in una bara. […] l’impressione di un grasso verme bianco d’una tomba era così intensa e nauseante che dovetti tradirla dalla mia espressione, perché egli distolse la faccia gonfia con un movimento che mi fece pensare a un bruco disturbato in una castagna.»

Un pittore ossessionato da un viscido custode di un cimitero e perseguitato da un sogno di morte: la sua. Insieme all’innamorata Tess, il nostro protagonista dovrà affrontare i suoi peggiori incubi e capire cos’è il segno giallo, prima che sia troppo tardi.

In questo racconto breve vediamo il libro maledetto Il Re Giallo, volume che fa impazzire chi lo legge per via del suo orrore cosmico, come lo chiamerà in seguito Lovecraft per il suo Necronomicon, e che segnerà la tragica fine dei due innamorati.

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Un racconto che non può non piacere a chi ha amato la serie tv True Detective da cui prende ispirazione. Un giallo da risolvere, un segno maledetto e la misteriosa città di Carcosa.

Un racconto incredibilmente moderno che lascerà il segno.

«Storia terribile di Thangobrind il gioielliere», Lord Dunsany, 1911

«E lì vide che lo fissava, apatica, in mezzo al sentiero stretto, quella strana e triste donna la cui casa è la notte».

Un racconto breve che vede come protagonista un ladro senza scrupoli disposto a rubare per commissione il famoso diamante dell’idolo-ragno Hlo-hlo in cambio dell’anima di una giovane fanciulla.

Un racconto d’atmosfera che ispirò Lovecraft per la creazione dei suoi terribili Dei. Lord Dunsany, infatti, è famoso per la sua vasta raccolta di scritti fantastici che descrivono luoghi e divinità sognate dall’autore. Una collezione da riscoprire.

«Il Terrore», Arthur Machen, 1917

«In quel momento si udì un batter d’ali impazzite: una grossa falena si era precipitata nella stanza e picchiava follemente contro il soffitto […]. Alla fine ci fu un sinistro crepitio e un leggero oscurarsi della lampada: la falena aveva trovato quel che cercava.
“Sai dirmi […] perché le falene si buttano nella fiamma?”».

Galles. Prima Guerra Mondiale. Delle morti misteriose continuano ad accadere nelle campagne. Subito il sospetto cade sul nemico tedesco. Sarà il nostro protagonista a dover far luce su queste morti e il nemico che scoprirà sarà più terribile delle armate nemiche.

Il racconto di Machen è molto più di un racconto dell’orrore, ma una riflessione sulla guerra e sulla cattiveria umana. Un vero proprio antenato dell’horror sociale. Tra supposizioni e indagini, arriveremo alla fine con una soluzione disarmante. 

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Tutti questi racconti e molti altri sono raccolti in I miti di Chtulhu (acquista) a cura di Giuseppe Lippi, Gianfranco de Turris e Sebastiano Fusco dove troverete i racconti dei precursori di Lovecraft, i suoi stessi scritti, dei suoi contemporanei e dei suoi continuatori. Un volume magnifico ideale da leggere ad Halloween.

Azzurra Bergamo

Classe 1991. Copywriter freelance e apprendista profumiera. Naturalizzata veronese, sogna un mondo dove la percentuale dei lettori tocchi il 99%.