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La profumeria Violet, c. 1880 Olio su tela, cm 40,5 x 32,5 Parigi, Musée Carnavalet, Histoire de Paris

L’arte del movimento e il senso del vero in Giuseppe De Nittis | Bar Europa

2 minuti di lettura

Nelle tele di Giuseppe De Nittis la luce segna il passaggio come su una lastra a collodio umido. Si fa animazione. I ritratti sembra si metteranno in movimento da un momento all’altro. Prendono vita come nelle pioneristiche proiezioni di Filoteo Alberini e dei fratelli Lumière.

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Al Salon, Edgar Degas vide due suoi acquarelli piccoli e bellissimi. Quando tornò a casa scrisse subito una lettera alla moglie: suo marito aveva dipinto due opere senza pari, era riuscito a catturare lo spirito della città.

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Partito da Barletta, cresciuto a Napoli, viaggiata l’Italia, tra le flâneurie di Parigi e le atmosfere melanconiche di Londra, come William Turner, forse anche prima dei suoi contemporanei Claude Monet, Vincent Van Gogh e Camille Pissarro, De Nittis aveva compreso uno dei temi più importanti della modernità: il divenire incessante e rivoluzionò il modo di coglierlo.

La National Gallery e la chiesa di Saint Martin a Londra, 1877
Olio su tela, cm 71 x 105,5
Parigi, Petit Palais, Musée des Beaux-Arts de la Ville de Paris

Ne abbiamo parlato nel Bar Europa al Rock Night Show su Radio Godot con Barbara Guidi, co-curatrice insieme a Maria Luisa Pacelli e
Hélène Pinet della mostra De Nittis e la rivoluzione dello sguardo in esposizione al Palazzo dei Diamanti di Ferrara.

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Ancora oggi i dipinti di Giuseppe De Nittis sono definiti fotografie viventi. Ritraggono l’esistenza mentre scorre imprevista, mutevole e fugace. Restituiscono il senso del vero e ne fanno un brano di realtà assoluta.

Grazie a Fondazione Ferrara Arte per la gentile concessione delle foto delle opere in mostra per la pubblicazione.

Buon ascolto!

Michele Gerace

Scuola "cento giovani", avvocato, presidente dell'Osservatorio sulle Strategie Europee per la Crescita e l'Occupazione, fondatore tra i fondatori di Fonderie Digitali, ideatore di "Costituzionalmente: il coraggio di pensare con la propria testa", assiduo frequentatore del Bar Europa e dell'omonima rubrica al Rock Night Show su Radio Godot, alle prese con il diritto e le politiche dell'Unione europee. Responsabile del progetto "La Fondazione Luigi Einaudi per la Scuola". Alla ricerca di un principio costituente del mondo.