Leibniz spettacolo

Nuove drammaturgie: «Leibniz – uno spettacolo barocco» al Teatro della Cooperativa

Con intelligenza e sensibilità, l'associazione Zona Indipendente Artistica ha trasformato il pensiero del filosofo in un’esperienza coinvolgente e contemporanea

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Al Teatro della Cooperativa di Milano l’associazione culturale Zona Indipendente Artistica (Z.I.A.) ha portato in scena il suo nuovo lavoro Leibniz – uno spettacolo barocco.

Barocco minimale

L’ossimoro che si crea tra il titolo e l’allestimento dello spettacolo comunica immediatamente l’intelligenza con cui quest’ultimo è stato costruito. Tre figure indossano abiti beige e a distinguerle sono tre simboli riportati sulle magliette, uno per ciascun interprete. Eleonora Paris indossa il numero 0, Irene Serini il numero 1 e Alessandro Balestrieri il simbolo /. I numeri si riferiscono al calcolo binario col quale Leibniz cercò di costruire una lingua universale capace di rappresentare qualunque concetto usando solo numeri.

Le tre figure danzano di fronte agli spettatori entranti; nella loro armonia preparano il terreno per raccontare la storia sia di Gottfried Wilhelm von Leibniz che del pensiero occidentale. A lui infatti si devono numerose scoperte in ambito informatico e dell’inconscio.

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Leibniz spettacolo
Leibniz – uno spettacolo barocco
Ph: Marcella Foccardi

Filosofia e storia

I personaggi si alternano nel racconto di elementi di storia della filosofia e fatti appartenenti alla vita non solo di Leibniz, ma di tutti noi: il passato si interseca con il nostro presente, creando evidenti legami con le teorie del filosofo. Non è difficile pensare come la filosofia condizionasse profondamente la vita di Leibniz.

Il filosofo infatti – dopo le diverse premesse filosofiche atte a preparare il terreno per la comprensione – viene interpretato da Eleonora Paris come un uomo tormentato dalla propria psiche e dalle proprie teorie. Quest’ultime ricadono sulla sua vita senza soluzione, sono inscindibili dal loro creatore stesso. Su questo si può portare ad esempio la teoria delle Monadi.

Gottfried Wilhelm von Leibniz in questo spettacolo è egli stesso uno spirito, un tipo di monade che definisce gli esseri umani:

Gli spiriti, ovvero le anime degli esseri umani, che, oltre ad avere delle percezioni consapevoli ed a servirsi della memoria, possiedono la nozione di sé e la conoscenza delle verità necessarie, di quelle matematiche e del principio di non contraddizione

Da Wikipedia

Ovviamente il personaggio storico ha dedotto questa definizione a partire dall’essere umano, ma nello spettacolo è interessante notare come questa stessa natura sia quella che poi lo assilla maggiormente.

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Armonia prestabilita

Come le infinite monadi che esistono nell’universo, anche in questa rappresentazione le singole scene, seppur apparentemente scollegate tra loro, procedono in perfetta armonia le une con le altre. Proiezioni con codici binari e parole chiave sullo sfondo presentano le varie parti dello spettacolo, dando allo spettatore uno strumento in più per leggerlo.

La quarta parete stessa è in realtà inesistente perché le informazioni vengono continuamente spiegate e raccontate direttamente al pubblico, in modo da rendere più semplice la fruizione delle informazioni.

Leibniz spettacolo
Leibniz – uno spettacolo barocco
Ph: Marcella Foccardi

Uno spettacolo intelligente

Il testo è infatti complesso come lo è un saggio filosofico. C’è quindi bisogno da parte degli interpreti di diversi chiarimenti e spiegazioni lungo l’avvicendarsi della storia e, ovviamente, nella messa in scena non mancano. Pur tuttavia non si deriva mai nella pura didascalia, ma la spiegazione teorica è quasi sempre calata nella pratica. Nei momenti in cui invece non vi è pragmatismo, vi è emozione.

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Vedere incarnato Gottfried Wilhelm von Leibniz è già abbastanza per comprendere ciò che il filosofo sostiene: le emozioni giungono in aiuto dell’intelletto. Quella che vediamo dunque non è una lezione sulla filosofia di Leibniz, ma un testamento della sua umanità. Z.I.A. ci porta la visione di questo mondo di un genio universale.

Leibniz sembra quasi avvisarci: siamo così spaventati dal non-vivere che non ci ricordiamo di vivere nel migliore dei mondi possibili.

Leibniz – uno spettacolo barocco di Z.I.A. – Zona Indipendente Artistica
al Teatro della Cooperativa 15-17 aprile
di e con Eleonora Paris e Irene Serini
con Alessandro Balestrieri

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Marialuce Giardini

Diplomata al liceo classico, decide che la sua strada sarà fare teatro, in qualsiasi forma e modo le sarà possibile.
Segue corsi di regia e laboratori di recitazione tra Milano e Monza.
Si è laureata in Scienze dei Beni Culturali nel 2021

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