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Libro scritto da un robot
in finale a un premio
letterario giapponese

1 minuto di lettura

Robot intelligenza artificialeIl premio Hoshi Shinichi ogni anno – questo sarà il terzo – riconosce la migliore opera di narrativa fantascientifica in lingua giapponese. Ad essere scrutati attentamente dalla giuria, però, sono testi scritti non solo da autori umani, ma anche da «programmi di intelligenza artificiale e di altri non-umani». E tra i finalisti dello Shinichi c’è proprio un libro-robot, dal titolo – non così divertente come vorrebbe sembrare – Il giorno in cui un computer scrive un romanzo.

Per gli integralisti della fantascienza è una buona notizia, per i bibliofili chissà. Per partecipare al premio Shinichi non serve rendere noto il proprio nome, perché la giuria non sia influenzata dalla preferenza per esseri umani. Infatti, solo dopo aver vagliato i millecinquecento manoscritti arrivati, i giudici hanno scoperto di avere tra le mani undici lavori artificiali. Il giorno in cui un computer scrive un romanzo è frutto del lavoro di Hitoshi Matsubara, professore che ha coordinato un team di colleghi della Future University di Hakodate. Ma come ha fatto un robot a comporre un lungo scritto di senso compiuto? Matsubara, studioso della riproduzione artificiale dei processi creativi neurologici, ha scelto un libro già esistente, scomponendolo in parole e temi. A ricomporre i pezzi del romanzo, infine, ci ha pensato l’intelligenza artificiale.

A.P.

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Redazione

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