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Masturbazione: semplicemente, il piacere

dalla newsletter n. 45 - dicembre 2024

5 minuti di lettura

Masturbare, dal francese masturbar – e quindi, dal latino masturbari– è un termine composto: la prima parte può essere assimilata a manus ovvero “mano”, la seconda a sturpare, che in latino significa “contaminare” o “turbare”. Letteralmente quindi, manu sturpare, ovvero “turbare con la mano” e, di qui, l’ovvio collegamento con l’atto auto-erotico. La masturbazione è una pratica assolutamente naturale e un bisogno del tutto fisiologico negli esseri umani, seppur sul suo conto siano state tante, nel corso del tempo, le storie legate ai suoi presunti pericoli. 

Sicuramente ci sono dei comportamenti legati alla masturbazione che possono essere definiti  “patologici”; d’altro canto, però, i suoi aspetti positivi superano nettamente i suoi risvolti negativi

Nel corso di questo articolo si analizzeranno gli uni e gli altri, fino ad arrivare alle sue possibili derive patologiche. Ciò nonostante appaiono in misura nettamente inferiore rispetto al carattere di benessere olistico, che contraddistingue da sempre questa consuetudine.

Quando arriva la masturbazione 

Scoprire la masturbazione può essere indicato come uno dei grandi cambiamenti della vita, un passaggio verso un mondo che nei primissimi anni dell’infanzia si ignora completamente. 

Da neonati e da piccolissimi, infatti, le fonti di piacere derivano sempre dall’esterno: il contatto con la madre, in primis, ma anche quello con le persone che si amano, la scoperta del cibo durante lo svezzamento e, quindi, dei gusti che si rivelano essere fonte di piacere.

Il bambino durante i suoi primissimi anni di vita, non ha consapevolezza del proprio corpo e, proprio per questo, ne affida la sua soddisfazione a fonti esterne. 

La scoperta della masturbazione, invece, cambia letteralmente il corso delle cose e porta con sé anche la scoperta della consapevolezza

Siamo negli anni della pre-adolescenza e dell’adolescenza che per tutti rappresentano un periodo molto complesso. 

La non consapevolezza del proprio corpo, e delle dinamiche mentali e psichiche ad esso legate, porta a identificare la masturbazione come atto di piacere a seguito di un evento quasi sempre casuale. 

Il contatto con i propri genitali o con zone erogene che, se stimolate, donano sensazioni inedite, accade a seguito di stimolazioni personali o che provengono dall’esterno, come la visione di alcune immagini, video, o l’esperienza di alcune situazioni che possono determinare il raggiungimento di un piacere da un lato totalmente sconosciuto, ma dall’altro irresistibile

Infatti, non appena si individua il meccanismo fisico o la fonte di piacere che induce al desiderio della masturbazione e quindi, al raggiungimento dell’orgasmo, non si riesce più a tornare indietro. 

È un percorso in discesa verso la profondità della propria intimità, di cui fino a quel momento si ignorava quasi del tutto anche la sola esistenza. 

La masturbazione apre a un piacere immenso, che fa quasi paura, perché se da una parte viene esperito direttamente dal proprio corpo, dall’altro eccede dal corpo perché cerca l’altro e quell’altro è dentro ogni persona, ogni essere umano. 

La libertà di avere un contatto con l’altro in sé

Con la masturbazione, quindi, l’essere umano inizia ad avere contatto dell’altro che è dentro di sé. 

Ognuno ha un altro che vive in sé, con cui può entrare in dialogo e con cui può confrontarsi. L’altro dentro di sé cerca uno spazio di ascolto e di significazione

Pertanto, al di là delle imposizioni sociali, delle convenzioni e della cultura, la masturbazione apre un senso nuovo all’essere umano

La persona, già da piccola, si scopre sfaccettata, con una grande opportunità che fino a quel momento aveva ignorato: il potere di darsi piacere da sé, mettendosi in ascolto della sua parte più intima, sensitiva e sensuale. 

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Ma quali sono gli effetti tangibili e più prossimi della masturbazione? A livello fisiologico rilascia dopamina e ossitocina, ormoni che donano senso di benessere e appagamento e anche endorfine, un analgesico naturale. 

Inoltre, migliora l’umore, allevia stati depressivi, di stress o di ansia, migliora la pressione e la circolazione. 

Nelle donne può addirittura alleviare i sintomi del ciclo mestruale e le eventuali cefalee ad esso legati. 

Anche il sonno ne trae giovamento, perché concilierebbe la fase di addormentamento se praticata poco prima di andare a letto, addirittura anche di più del sesso fatto con il/la partner. 

Dopotutto non c’è da stupirsi; la masturbazione è un atto che si pratica tra sé e sé: non ci sono limiti alla fantasia, non c’è ansia da performance, si possono immaginare situazioni, odori, persone, qualsiasi tipo di eventuale differenziazione rispetto a quella che invece si è tenuti a fare con il partner. 

Tante persone, infatti, tengono per sé, i propri desideri, i propri istinti e sono numerosissimi i casi in cui questi non vengono condivisi con il/la partner, per paura o vergogna; quindi una via per farne comunque esperienza è quella di “farlo da soli”. 

Di fatti, la masturbazione è un atto che dà anche un enorme beneficio psicologico, ovvero quello della pratica della libertà. 

Attraverso la masturbazione, l’essere umano conosce il proprio ritmo e le proprie zone erogene preferite, oltre a imparare a sentirsi a proprio agio con il proprio corpo. Un plus che si esprime tutta la sua potenzialità anche nelle relazioni.

Chi impara a conoscere e amare il proprio corpo vivrà il sesso con meno ansia e sarà portato a non giudicare chi ha di fronte. Si sentirà nel pieno possesso delle sue capacità erotiche e condurrà il/la partner verso la scoperta del suo corpo come fosse una mappa su cui tracciare i punti di un piacere intenso, vivo, totalizzante. 

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Quando la masturbazione si può considerare “patologica”

Al netto di quanto appena detto riguardo i benefici della masturbazione, c’è anche da dire che talvolta questa pratica può sfociare in atteggiamenti patologici, quando questi diventano compulsivi

Sia uomini che donne talvolta la utilizzano non come una ricerca del piacere, quanto come un’abitudine ossessiva che si svolge in più momenti della giornata fino quasi ad occuparne tutto il tempo. 

Le persone che soffrono di questi disturbi hanno anche chiari problemi con la propria autostima e con molta probabilità soffrono di ansia o solitudine. 

È fondamentale che in questi casi si debba chiedere aiuto e farsi supportare da professionisti del settore. 

Naturalezza, piacere e perversioni 

Possiamo concludere dicendo che la masturbazione è un atto naturale e, al di là di tutti gli stigmi sociali, le perversioni (che sono tali solo perché calate in un contesto socio-culturale definito) da cui può nascere ed emergere, hanno il suo stesso identico grado di naturalezza. 

Proprio questo suo carattere di “illimitatezza” le conferisce un fascino incontrastato, un desiderio che può spingersi oltre le idee di giusto o sbagliato che spesso soffocano il rapporto a due e che invece, nel rapporto con il sé diventano la misura di un piacere carnale, vivo, corporeo e mentale. 

Un piacere così totalmente e così meravigliosamente umano. 

Illustrazione di Lucia Amaddeo

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Anto D'Eri Viesti

A proud millennial. Dopo il dottorato in semiotica e gender studies decide di dedicarsi solo alle sue passioni, la comunicazione e la scrittura.
Copywriter e social media manager.
La verità sta negli interstizi, sui margini e nei lati oscuri.
Tanti fiori, cioccolato e caffè.

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