fbpx
Notti Bianche

«Notti Bianche» al Teatro Litta di Milano. Protagonista il racconto

4 minuti di lettura

Uno spazio neutro costellato di luci. Una voce, fluida, melodiosa, e poi improvvisamente urlata. Movimenti piccoli delle mani e delle braccia, alternati ad improvvise esplosioni di gesti plateali, teatrali appunto. In primo piano, il racconto. L’autore-attore Corrado d’Elia, dal 15 al 27 ottobre al Teatro Litta di Milano con Notti Bianche, porta in scena uno spettacolo poetico e commovente, tratto da uno dei più celebri racconti di Fëdor Dostoevskij.

La trama

La trama descrive l’inizio e l’epilogo di una storia d’amore. In quattro notti consecutive, sotto il cielo “stellato, sfavillante” di una Pietroburgo irreale e sinistramente deserta, si incontrano il Sognatore – goffo, impacciato e disperatamente solo – e la giovane e bellissima Nasten’ka, immersa nel presente del suo cuore spezzato. I due si confidano, si avvicinano, credono di potersi salvare l’un l’altro, ma il giorno e la realtà arrivano, il sogno finisce, e si scoprono improvvisamente sconosciuti.

D’Elia: Sognatore e Nasten’ka

D’Elia interpreta i due personaggi, facce della stessa medaglia, creando un mondo sospeso e senza riferimenti, dove rimangono solo le emozioni, in un racconto talmente puro da ricordare quasi un rito primitivo, con un narratore circondato dal silenzio, e la parola a fare da unica protagonista. 

Leggi anche:
Il Sognatore di Dostoevskij nei colori di Chagall

L’importanza del sogno ad occhi aperti, dell’indugiare in un mondo di fantasia in cui la realtà, la corsa verso ciò che è utile – tanto frenetica nella società di oggi – vengono abbandonate per rifugiarsi nell’ideale, emerge chiaramente dal racconto, che non manca però di evidenziare l’altro lato della medaglia: il Sognatore, certamente distante dalle preoccupazioni del mondo reale, deve rinunciare anche alle sue gioie, non può liberarsi dalla prigione della propria solitudine virtuale.

La parola come protagonista

Ad amplificare l’effetto magico di un tempo sospeso e incantato, la scelta del regista di evitare la rappresentazione classica per mettere al centro la storia e accompagnare lo spettatore in un’atmosfera intima, privata, dove l’illusione del Sognatore invita a guardare alle proprie illusioni; la crudeltà innocente di Nasten’ka costringe a riflettere sulle proprie piccole crudeltà; la solitudine e il bisogno di amore di entrambi obbliga ad accettare la propria necessità di essere amati.

Leggi anche:
La lettera: quella volta che Dostoevskij fu quasi ammazzato

L’amore multiforme

Un unico flusso di coscienza, intenso, talvolta spiazzante, dove il contrasto tra i due personaggi ricalca quello tra le tante forme d’amore, “possibile, impossibile, ideale e a volte sbagliato”, come si legge tra le note di regia, e riflette le contraddizioni che vivono nelle relazioni tra le persone, costantemente in bilico tra necessità e aspettative, comunicazione e dialogo, speranza e illusione, sogno e realtà.

Notti bianche

15/27 ottobre 2019 – MTM TEATRO LITTA (c.so Magenta 24, Milano)
NOTTI BIANCHE di Fëdor Dostoevskij

  • progetto, adattamento e regia Corrado d’Elia
  • con Corrado d’Elia
  • scene Francesca Marsella
  • tecnico luci Christian Laface
  • tecnico audio Riccardo Pellegrini
  • foto di scena Angelo Redaelli
  • assistente alla regia Sabrina De Vita
  • grafica Chiara Salvucci
  • organizzazione Caterina Mariani
  • produzione Compagnia Corrado d’Elia

Laura Graziani

Redazione

Frammenti Rivista nasce nel 2017 come prodotto dell'associazione culturale "Il fascino degli intellettuali” con il proposito di ricucire i frammenti in cui è scissa la società d'oggi, priva di certezze e punti di riferimento. Quello di Frammenti Rivista è uno sguardo personale su un orizzonte comune, che vede nella cultura lo strumento privilegiato di emancipazione politica, sociale e intellettuale, tanto collettiva quanto individuale, nel tentativo di costruire un puzzle coerente del mondo attraverso una riflessione culturale che è fondamentalmente critica.