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Le 10 opere d’arte protagoniste del 2020, secondo noi

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14 minuti di lettura

Il 2020, ormai lo sappiamo, resterà l’anno delle occasioni perdute, della socialità azzerata e dei vernissage rimandati. Un periodo sostanzialmente da dimenticare, che ha visto la chiusura di numerose mostre e la cancellazione delle principali fiere d’arte, gettando i musei di tutto il mondo in una situazione di precarietà e incertezza. Definito per antonomasia l’annus horribilis per il mondo della cultura, il 2020 ha stimolato la creatività di artisti e direttori di musei che, grazie alla loro determinazione, hanno saputo far fronte alle difficoltà di un futuro privo di prospettive. Vediamo quali sono state le 10 opere d’arte protagoniste del 2020, a nostro insindacabile giudizio.

#10. Il Polittico Griffoni (virtualmente) riunito a Bologna

opere d'arte protagoniste del 2020
Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti, Polittico Griffoni (dettaglio), 1470-1472 – fonte: www.genusbononiae.it

A trecento anni dalla sua disgregazione, si riunisce a Bologna il Polittico Griffoni di Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti, che a buon diritto entra nella classifica delle nostre opere d’arte protagoniste del 2020. Realizzato tra il 1470 e il 1472 per la cappella di famiglia di Floriano Griffoni nella Basilica di San Petronio di Bologna, il celebre capolavoro rinascimentale venne smembrato nel 1725 per volontà del nuovo proprietario della cappella, Monsignore Pompeo Aldrovandi. Se ne ricavarono 16 tavole, poi messe in vendita sul mercato antiquario. Per il 2020 era prevista un’importante mostra curata da Mauro Natale e Cecilia Cavalca a Palazzo Fava, a Bologna, dove i visitatori avrebbero potuto ammirare il Polittico finalmente riunito, grazie ai prestiti dei musei proprietari delle parti esistenti, come la National Gallery di Londra, il Louvre e i Musei Vaticani. A causa delle restrizioni imposte contro il Covid-19, il progetto La riscoperta di un capolavoro. Il Polittico Griffoni è diventato un tour virtuale fruibile con l’acquisto di un biglietto sul sito del circuito Genus Bononiae.

#9. «Mia moglie odia quando lavoro da casa», Banksy e il lockdown

opere arte protagoniste 2020
Bansky, Mia moglie odia quando lavoro da casa © Instagram @bansky

Il 16 aprile 2020 lo street artist Banksy posta sul suo profilo Instagram la foto di un bagno, probabilmente della sua abitazione, messo a soqquadro dai ratti, realizzati con la tecnica dello stencil, intenti a srotolare la carta igienica e a strizzare il dentifricio. La caption ironica che accompagna l’opera: «Mia moglie odia quando lavoro da casa», svela l’intento di Banksy di ironizzare sugli effetti del lockdown generato dalla pandemia di Sars-Covid-19, che ha colpito duramente anche gli artisti, costringendo allo smart-working perfino i writers, con conseguenze nefaste sulla vita di coppia. L’opera ha fatto immediatamente il giro del mondo, totalizzando 1,6 milioni di like al post nel giro di qualche ora.

#8. Gli ultimi due uomini in fuga da Pompei

i due corpi ritrovati integri a Pompei – fonte: www.napolidavivere.it

«Eccezionale», come lo definisce Massimo Osanna alla guida della Direzione generale dei Musei, è il ritrovamento dei due corpi perfettamente integri nei pressi della Civita Giuliana, a 700 metri a nord ovest di Pompei, dove già tre anni fa furono rinvenuti i resti di tre cavalli bardati. I due uomini, probabilmente un ricco pompeiano e il suo schiavo, furono travolti dalla celebre eruzione del 79 d.C. Tale scoperta è stata possibile grazie alla tecnica dei calchi in gesso, ideata nell’Ottocento dall’archeologo Giuseppe Fiorelli, che prevede l’introduzione di una colata di gesso liquido nelle cavità presenti tra i corpi e il materiale vulcanico. Accanto ai due, è stato rinvenuto un interessante manufatto in lana, simile a una coperta. Nonostante la pandemia, gli scavi che verranno condotti nel 2021 saranno decisivi per determinare le origini dei due sfortunati cittadini romani.  

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#7. Il furto del «Giardino della canonica di Nuenen in primavera» di Van Gogh

opere arte protagoniste 2020
Vincent Van Gogh, Giardino della canonica di Neunen in primavera

La notte tra il 29 e il 30 marzo 2020, il giorno del centosessantasettesimo compleanno di Vincent Van Gogh, una banda di ladri, la cui identità resta tutt’ora sconosciuta, ha fatto irruzione nel museo olandese Singer Laren, approfittando della sua chiusura temporanea a causa dalla pandemia COVID-19, per trafugare un’opera giovanile di Vincent Van Gogh. Il dipinto in questione è Giardino della canonica di Nuenen in primavera, olio su tela realizzato dall’artista nel 1884 durante un soggiorno presso la cittadina di Neunen, dove suo padre esercitava l’attività di pastore protestante presso la Chiesa locale, rappresentata sullo sfondo dell’opera. La tela, di proprietà del Groninger Museum di Bruges, era in prestito al museo Singer Laren in occasione della mostra temporanea Specchio dell’anima. A suo modo, è stata anch’essa una delle opere d’arte protagoniste del 2020.

#6. Un antico mosaico riemerge tra i filari della Valpolicella

La pavimentazione della villa romana risalente al III secolo d.C riemersa tra i filari della Valpolicella (Verona) © Copyright ANSA

Tra i pregiati vigneti della Valpolicella (Verona) è riemersa in un ottimo stato di conservazione la pavimentazione di una villa romana risalente al III secolo d.C. Sono bastati pochi metri di scavi per far riemergere, attraverso un carotaggio mirato, i motivi a incastri del mosaico, dai colori blu e vermiglio, che si intrecciano delineando disegni geometrici. L’area era stata già sottoposta a dei primi scavi già a partire dagli anni Venti del Novecento, sotto la direzione dell’archeologa Tina Campanile e della Soprintendenza delle Antichità delle Venezie. I lavori si interruppero nel 1975 per poi riprendere solo nel 2019, sotto la guida dell’archeologo Gianni Zuccato. L’intenzione ora è di rendere il sito fruibile ai visitatori, attraverso la cooperazione tra il Ministero e il privato proprietario del terreno.

#5. «We Rise by Lifting Others» di Marinella Senatore, da Dior a Palazzo Strozzi

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Marinella Senatore, We Rise by Lifting Others, Palazzo Strozzi, Firenze – fonte: www.firenze1903.it

Fino al 7 febbraio 2021, il Palazzo Strozzi di Firenze presenta We Rise by Lifting Others («Ci eleviamo sollevando gli altri»). Si tratta del nuovo progetto di Marinella Senatore, artista affermata nel panorama italiano che incrocia discipline diverse nelle sue opere: arti visive, danza e teatro. In questa mostra ci invitata riflettere sull’idea della connessione attraverso i concetti di comunità, vicinanza e relazione, con particolare attenzione all’epoca storica che stiamo vivendo, in cui il concetto di distanziamento sociale sta condizionando la vita quotidiana di tutti. Il progetto, già apparso nella scenografia della sfilata estiva di Dior, ha origine con la grande installazione posizionata nel cortile, ispirata alla tradizione popolare dell’Italia meridionale, e da un programma di workshop partecipativi, appositamente creati per la dimensione online e incentrati sull’idea di attivazione sociale e di costruzione di comunità attraverso la pratica performativa.

#4. Il misterioso monolite nel deserto dello Utah

Il monolite fotografato nel deserto dello Utah – fonte: www.exibart.com

È comparso un misterioso monolite argentato, alto oltre tre metri, nel deserto dello Utah, piantato nel terreno fra i canyon e le sinuose rocce rosse che caratterizzano il territorio circostante. L’oggetto è composto da acciaio inossidabile, saldato con rivetti di produzione umana. L’area in cui è stato depositato è molto pericolosa perché, per raggiungerla, bisogna attraversare la nazione Navajo e la riserva Ute, che al momento sono in lockdown per il Covid-19. Vista la peculiarità dell’oggetto e l’ambiente impervio che lo circonda, si è pensato subito a un’opera d’arte dal particolare valore simbolico (molti hanno notato la somiglianza dell’opera con un oggetto comparso in 2001: Odissea nello spazio, storico film di Stanley Kubrick del 1968). Ad altri ancora ricorderebbe le sculture dell’artista minimalista John McCracken. Comunque sia, è abbastanza misterioso per meritarsi un posto nella nostra classifica delle opere d’arte protagoniste del 2020.

#3. «Black Lives Matter», un appello contro il razzismo sulla Fifth Avenue

La scritta “Black Lives Matter” di fronte alla Trump Tower, New York © Demetrius Freeman for The New York Times

Tra le (numerose) vicende che ricorderemo di questo 2020 immancabile è la voce che si è levata questa estate negli stati uniti per ribadire un concetto ormai imprescindibile: Black Lives Matter. In merito, l’arte e le sue forme hanno saputo interpretare e raccontare a modo loro lo spirito di una protesta diventata universale. Per questo, una delle immagini indelebili di questo anno è sicuramente l’enorme scritta in giallo Black Lives Matter che il sindaco democratico di New York, Bill de Blasio, ha fatto realizzare davanti alla Trump Tower, lungo la Fifth Avenue, a Manhattan. Dello stesso colore della tinta dei celebri autobus newyorchesi, la scritta è stata realizzata anche a Washington e a Brooklyn. Per il sindaco della Grande Mela la scritta rappresenta un monito contro l’odio e il razzismo, restituendo le strade agli attivisti di tutto il mondo.

#2. Dagli scavi a Pompei emerge un antico Termopolio

opere d'arte protagoniste del 2020
La decorazione del Termopolio ritrovato a Pompei © Mibact

L’ultima nuova eclatante scoperta fatta nel sito archeologico di Pompei ha riportato alla luce una bottega di quello che oggi, volgarmente, chiameremmo street food. Il nome latino corrispettivo della locanda sarebbe Termopolio (letteralmente bottega). Ancora perfettamente conservato, con decorazioni che rappresentano una ninfa marina a cavallo e animali dai colori accesi, il Termopolio appare un luogo ameno, intonso dalle intemperie: lo dimostrano anche i recipienti in cui riposano ancora le tracce di alimenti che solitamente venivano consumati all’aperto insieme a bevande calde. Nella piazzetta antistante poi erano già emerse una cisterna, una fontana e una torre piezometrica per distribuire l’acqua. Le decorazioni del balcone fungono già alla stregua di un’insegna commerciale. Infine, sono stati rinvenuti resti di ossa umane, a certificare che il Termopolio fosse frequentato anche all’arrivo della corrente piroclastica che immerse Pompei nel buio per secoli.

#1. Il «Ritratto di Signora» di Gustav Klimt torna a Piacenza

opere arte protagoniste 2020
Gustav Klimt, Ritratto di Signora, 1916-1917, olio su tela, 55 x 60 cm

Il primo posto della nostra classifica delle opere d’arte protagoniste del 2020 non poteva che andare a lui: rubato nel febbraio 1997, disperso per oltre vent’anni, poi misteriosamente riapparso nel dicembre 2019, il celebre dipinto Ritratto di Signora di Gustav Klimt è nuovamente visibile al pubblico dal 28 novembre 2020 nella Sala grande della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, opportunamente protetto da una speciale teca di sicurezza. Il dipinto è stato rivenuto in circostanze fortuite durante i lavori di pulitura di un’intercapedine della galleria dall’edera, che hanno rivelato la presenza di una botola contenente il dipinto. La presentazione al pubblico di Ritratto di Signora è avvenuta tramite l’inaugurazione in diretta streaming, in ottemperanza alle regole anti-Covid, alla quale ha preso parte il Ministro della Cultura Dario Franceschini, che ha espresso la sua soddisfazione per la ricollocazione dell’opera.

Articolo a cura di Valentina Cognini, Ester Franzin, Arianna Trombaccia

 


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