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Oscar 2015: il trionfo di Birdman e Grand Budapest Hotel

3 minuti di lettura
La scorsa notte, al Dolby Theatre di Los Angeles, si è conclusa l’87esima edizione degli Oscar, il premio più ambito ed il riconoscimento più importante nel settore cinematografico.  Molte le nomination e molte le aspettative, alcune, però,  disattese, come quelle del film di Mortem Tyldum, The Imitation Game, il quale si è aggiudicato solamente statuette “tecniche” (miglior trucco, miglior sceneggiatura non originale).

Il vero successo va al film del 51enne regista messicano Alejandro Gonzáles Iñárritu che con Birdman conquista ben 4 statuette su 9: film, regia, sceneggiatura originale, fotografia.  Il film si potrebbe definite metacinematografico: narra, infatti, la storia di un attore in declino il quale, dopo il rapido successo planetario ottenuto grazie all’interpretazione del supereroe Birdman, cerca il riscatto a Brodway. Per Iñárritu è la prima statuetta della carriera. Nel suo discorso il regista tocca il tema dell’immigrazione, affermando che spera che l’America continui ad essere la grande nazione multietnica che è sempre stata.
Molto bene anche per Grand Budapest Hotel, il nuovo capolavoro di Wes Andreson. Anch’esso, infatti, si aggiudica 4 statuette. Tra di esse, una va ad un’italiana: Milena Canonero, per i costumi. La Canonero rivolge il ringraziamento pet la vittoria al regista: “sei come un direttore d’orchestra, un compositore, sei la nostra fonte di ispirazione“. La costumista aveva già collaborato con Anderson in Life Acquatic e Darjeeling Limited.
Grande la delusione per uno dei film favoriti: Boyhood, di Richard Linklater, il quale, dopo il trionfo ai BAFTA 2015, vince solamente l’Oscar per la miglior attrice non protagonista, Patricia Arquette. L’attrice in sala stampa dichiara il suo impegno sociale nell’ambito della sanità: “stamattina, invece che farmi una stupida manicure, mi sono occupata del sito GiveLove.org. Non ho mai pensato di ottenere un oscar, ma ho sempre pensato che nella mia vita avrei aiutato gli altri, l’ho fatto in passato, lo farò in futuro“.

Di seguito tutti i vincitori:

Miglior film: Birdman
Miglior regia: Alejandro Gonzáles Iñárritu per Birdman
Miglior Attore protagonista: Eddie Redmayne in La Teoria del Tutto
Miglior attrice protagonista: Julianne Moore in Still Alice
Miglior film straniero: Ida di Pawel Pawlikowski
Miglior attore non protagonista: J. K. Simmons in Whiplash
Miglio attrice non protagonista: Parricia Arquette in Boyhood
Miglior film di animazione: Big Hero 6
Miglior canzone originale: Glory di Selma
Miglior sceneggiatura originale: Birdman
Miglior Fotografia: Birdman
Miglior sceneggiatura non originale: The Imitation game
Miglior colonna sonora: Grand Budapest hotel
Migliori effetti speciali: Interstellar
Miglior trucco: Grand Budapest Hotel
Miglior sonoro: Whiplash
Migliori costumi: Grand Budapest Hotel
Miglior montaggio: Whiplash
Miglior montaggio sonoro: American Sniper
Miglior scenografia: Grand Budapest Hotel
Miglior cortometraggio: The Phone Call
Miglior cortometraggio documentario: Veterans Press 1
Miglior cortometraggio animato: Feast
Miglior documentario: CitizenFour

C. M.

Redazione

Frammenti Rivista nasce nel 2017 come prodotto dell'associazione culturale "Il fascino degli intellettuali” con il proposito di ricucire i frammenti in cui è scissa la società d'oggi, priva di certezze e punti di riferimento. Quello di Frammenti Rivista è uno sguardo personale su un orizzonte comune, che vede nella cultura lo strumento privilegiato di emancipazione politica, sociale e intellettuale, tanto collettiva quanto individuale, nel tentativo di costruire un puzzle coerente del mondo attraverso una riflessione culturale che è fondamentalmente critica.

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