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Papà Gambalunga

«Papà Gambalunga» di Jean Webster arriva in edizione integrale

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5 minuti di lettura

Torna in libreria «Papà Gambalunga» (acquista), questa volta nella prima edizione italiana integrale e annotata di Caravaggio Editore. Molti conosceranno l’opera di Jean Webster grazie all’anime e questa potrebbe essere un’ottima occasione per recuperare una piacevole lettura.

La traduzione è curata dal prof. Enrico de Luca e da Miriam Chiaromonte, che si sono occupati di mantenere quanto possibile intatto il lavoro originale della statunitense Webster dallo stile alle simpatiche illustrazioni originali che corredano il romanzo.

«La vita e le lettere di Judy Abbott»

Il romanzo è costituito -ad eccezione del prologo- dalle lettere che l’orfana Jerusha “Judy” Abbott scrive a Papà Gambalunga, il misterioso benefattore che si è offerto di pagarle gli studi.

Papà Gambalunga
[Come per gli altri titoli della collana I Classici Ritrovati, il suo responsabile Enrico De Luca propone edizioni fedeli anche dal punto di vista grafico. La copertina di «Papà Gambalunga» riprende elementi grafici della prima edizione americana del 1912 e un’illustrazione nello stile di Jean Webster. Fonte: facebook.com/caravaggioeditore.it]

Quella di Judy è una storia di riscatto e crescita, che si inserisce perfettamente nel genere del romanzo di formazione. Il percorso di Judy si riflette anche nello stile e nei contenuti delle sue lettere, che diventano via via più mature pur rimanendo fino alla fine caratterizzate da una vena di spensieratezza e ingenuità tipiche del personaggio.

Inoltre, a partire dalla seconda metà del romanzo, le lettere di Judy intercettano anche sensibili temi di attualità; in primis la questione del voto alle donne e dei socialismi.

«Papà Gambalunga» incontra «Anne di Tetti Verdi»

«Papà Gambalunga» è spesso erroneamente considerato un classico per ragazzi, nonostante l’autrice non si sia mai espressa in merito. Stessa sorte per un altro classico della letteratura d’oltreoceano: «Anne di Tetti Verdi» (acquista) della canadese Lucy M. Montgomery, meglio conosciuto in Italia come Anna dai Capelli Rossi.

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[La casa editrice Lettere Animate si sta occupando della pubblicazione dei volumi della saga di Anne: per ora abbiamo i primi due titoli, «Anne di Tetti Verdi» e «Anne di Avonlea». Fonte: instasaver.org]

Il legame tra i due romanzi non si ferma alla loro comune sorte di “classici fraintesi”. Jean Webster infatti deve molto al capolavoro della sua collega Lucy M. Montgomery, pubblicato appena quattro anni prima e subito diventato un caso editoriale.

Entrambi ruotano intorno ad un’orfana dalla spiccata forza immaginativa (Judy da un lato, Anne dall’altro) e al suo percorso di crescita umana e scolastica.

Lo stile e la struttura di «Anne di Tetti Verdi» sono però più complessi del suo erede «Papà Gambalunga». La scrittura di Montgomery è molto più costruita, ricca di riferimenti e citazioni colte presenti anche in Webster ma in misura di gran lunga inferiore. Questo dipende però anche dalla struttura sostanzialmente diversa dei due romanzi: «Papà Gambalunga» è -ad eccezione del prologo- un romanzo epistolare, diretta espressione della voce della protagonista. «Anne di Tetti Verdi» è invece un tipico romanzo eterodiegetico (in terza persona, in cui il narratore non è un personaggio). Montgomery riesce a sfruttare le sue capacità di scrittura in piena libertà e senza il filtro epistolario, che costringe invece la Webster a calarsi nella voce e nel punto di vista della sua giovane protagonista.

Ne deriva che «Papà Gambalunga» è un libro di più facile lettura per un pubblico giovane, rispetto a «Anne di Tetti Verdi». Ciò nonostante, entrambi possono essere goduti appieno solo attraverso una lettura matura che solo l’età adulta può garantire.

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