Pasolini e l’arte: un rapporto prolifico

Articolo della newsletter n. 55 - Novembre 2025
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Su Pier Paolo Pasolini, regista, scrittore, poeta, saggista ed intellettuale scomodo, si è detto e scritto di tutto, sviscerando ogni aspetto della sua poetica e del suo pensiero. Tuttavia, solo negli ultimi anni è emerso un interesse particolare per un aspetto finora reputato secondario della sua eterogenea produzione, ovvero quello inerente la sua attività pittorica. Il Pasolini pittore è stato oggetto di alcune mostre tenutesi in tutta Italia nel corso del 2022, in occasione delle celebrazioni per il centenario della sua nascita (1922-2022).

Nel corso di queste ultime sono state esposte per la prima volta alcune opere, pittoriche e grafiche, provenienti dal Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa del Friuli, terra natale dell’amata madre Susanna, al quale Pasolini rimase legato per tutta la vita, e dal Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze, depositario della maggiore raccolta di opere dell’artista, oltre che da collezioni private.

ll rapporto di Pasolini con l’arte non si esplicita solo nella produzione pittorica e grafica ma si riflette anche nella sua cinematografia, dove, attraverso sequenze che sono dei veri e propri tableaux vivants, Pasolini omaggia i grandi maestri del Rinascimento e del Manierismo italiano, mostrando la chiara impronta degli insegnamenti del critico d’arte Roberto Longhi, suo docente universitario a Bologna.

Le citazioni artistiche nel cinema di Pasolini

L’amore di Pasolini per l’arte italiana del Quattrocento e del Cinquecento ha dunque una origine ben precisa, ovvero gli anni trascorsi a Bologna durante il periodo universitario alla Facoltà di Lettere dell’Alma Studiorum. Qui segue un corso tenuto dal critico d’arte Roberto Longhi sui grandi maestri del primo Rinascimento fiorentino, Masaccio e Masolino, che saranno grande ispirazione per alcune memorabili sequenze dei suoi film. Con Roberto Longhi si instaurerà da subito un rapporto di amicizia e stima reciproca, dovuta anche al condiviso amore per il cinema.

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Arianna Trombaccia

Romana, classe 1996, ha conseguito la laurea magistrale con lode in Storia dell'arte presso l’Università La Sapienza. Appassionata di scrittura creativa, è stata tre volte finalista al Premio letterario Chiara Giovani. Lettrice onnivora e viaggiatrice irrequieta, la sua esistenza è scandita dai film di Woody Allen, dalle canzoni di Francesco Guccini e dalla ricerca di atmosfere gotiche.

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