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I personaggi letterari più antipatici di sempre, secondo noi

7 minuti di lettura

Si dice spesso che l’abilità di uno scrittore si vede anche dal modo in cui delinea i suoi personaggi. È capitato a ognuno di noi di incontrare personaggi letterari tratteggiati con tale maestria da sembrarci veri. Di alcuni ci siamo innamorati, altri sono come amici di vecchia data, altri ancora… non li abbiamo mai sopportati e mai ci riusciremo. Abbiamo realizzato una piccola rassegna dei personaggi letterari più antipatici di sempre, almeno secondo noi. Chissà, magari troverete il personaggio che anche voi non avete mai potuto sopportare.

Antoinette e Rosine Kampf, da «Il ballo» di Irène Némirovsky

Una quattordicenne che cammina sul filo di quella sottile linea che divide l’infanzia dall’adolescenza. Intrappolata in un corpo ancora acerbo, Antoinette sa essere un personaggio piagnucoloso e invidioso come solo una ragazzina trascurata può essere. Come una novella Cenerentola, Antoinette desidera partecipare al ballo organizzato dalla madre ed essere ammirata e amata dagli uomini, tanto da provare invidia per le coppie che vede passeggiare ebbre d’amore proprio come una precoce zitella.

Ma se possiamo giustificare e capire questa sua insofferenza per tutto ciò che la circonda attribuendola all’età, facciamo più fatica a sopportare la madre. Arrivista e superficiale, Rosine è simbolo della nuova falsa borghesia. Una donna fredda e crudele che impedisce alla figlia di partecipare al ballo, invidiosa della sua giovinezza. A darle la lezione che merita sarà proprio la figlia indesiderata che, ai nostri occhi, si riscatterà. Madre e figlia: due facce della stessa medaglia in un racconto che analizza in poche pagine un rapporto complicato e un’intera società.

(di Azzurra Bergamo)

Briony Tallis, da «Espiazione» di Ian McEwan

Nella letteratura contemporanea, tra i personaggi letterari più antipatici annoveriamo sicuramente Briony Tallis, la protagonista di Espiazione (2001), celebre romanzo di Ian McEwan. All’inizio del romanzo si inventa che a violentare la cugina Lola sia stato Robbie, il figlio della governante e amico della sorella Cecilia, per via di un litigio fra i due e una lettera inviata per sbaglio contenente un linguaggio volgare. Per rimediare cercherà, una volta diventata adulta, di riconciliarsi con Cecilia e Robbie. Peccato che sia tutto frutto della fantasia di Briony: in realtà Cecilia e Robbie non si sono mai incontrati perché morti durante la guerra e lei, Briony, non ha mai avuto il coraggio di affrontare Cecilia, e il loro lieto fine è stato inventato per espiare le sue colpe.

personaggi letterari più antipatici

Come mai, allora, Briony Tallis ci risulta antipatica fino alla fine, anche quando la vediamo in preda alla demenza senile, che in teoria dovrebbe portarci a essere compassionevoli con lei? Perché le sue scuse, la sua redenzione, suonano false: Briony ha rovinato la vita di due persone innocenti, e ha scritto il suo romanzo – quello che leggiamo nella parte centrale di Espiazione – non per fare ammenda delle proprie colpe, ma per mettersi al centro dell’attenzione, mostrando così il suo egoismo e il fatto di sfruttare gli altri – in particolare le loro storie – per i propri interessi.

(di Alberto Paolo Palumbo)

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Humbert Humbert, da «Lolita» di Vladimir Nabokov

Humbert Humbert è un professore di letteratura francese che ha una certa passione perversa verso le bambine: insomma, è un pedofilo. La sua vita apparentemente rispettabile è una copertura, una farsa, una maschera borghese fatta ad hoc per nascondere un abisso grottesco e orrido. E l’abisso si rivela fin dalle prime pagine del romanzo, essendo questo tutto focalizzato sul mondo interiore del personaggio.

Ma ciò che più è evidente è l’ipocrisia di Humbert, che cerca di trovare a quegli appetiti sessuali terribili una veste amorosa vera e propria, arrivando così ad una giustificazione. Vestendo nella propria mente il suo crimine di un abito candido e borghese, la perversione che prova per una bambina come Lolita diventa nella sua testa una sorta di storia d’amore. E questa menzogna, questa incapacità di scollarsi dal proprio personaggio per riflettere davvero, a mente lucida, con il proprio ”io”, rende Humbert un personaggio meravigliosamente macabro.

(di Vladislav Karaneuski)

Edith Stoner, da «Stoner» di John Williams

Il primo incontro di Edith con William Stoner sembra promettere bene e il matrimonio non tarda ad arrivare. Ma lei si rivela una donna frivola, indisponente e distaccata e il loro rapporto si deteriora inesorabilmente. Pur essendo consapevole del passato difficile di Edith, il lettore non può fare a meno di detestarla quando la vede rispondere con odio alle prove d’amore di William.

personaggi letterari più antipatici

Il momento in cui si tocca il fondo e fa di Edith uno dei personaggi letterari più antipatici è la strumentalizzazione della figlia Grace. Inizialmente disinteressata alla bambina, Edith sembra ricordarsi di lei solo nel momento in cui nota la complicità che lega Grace al padre. I due condividono tempo e passioni e William si nutre dell’affetto per la figlia. Ma Edith, gelosa, è immediatamente pronta a sottrargli tale nutrimento, separandoli tramite dispetti e mal celati stratagemmi.

(di Cristina Sivieri)

 


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