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Portonovo (Ancona), tutto quello che c’è da sapere

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Portonovo non si può considerare un centro abitato: secondo l’ISTAT, ufficialmente conta un solo abitante. Come definire Portonovo? Portonovo è una baia che è rimasta com’era, una candida insenatura alle pendici del Monte Conero (Ancona) che incontra il mare azzurro, immersa e protetta da una selvatica macchia mediterranea che la avvolge nascondendo il suo segreto.

Dimenticate le spiagge di sabbia fine in cui affondare i piedi: costellato di rupi e di scogliere, l’arenile di Portonovo, formatosi da una frana del Pian Grande in epoca remota, risplende dei bianchi ciottoli di pietra del Conero e alcune cale sono per questo raggiungibili solo a nuoto o percorrendo scoscesi tratti a piedi.

L’aspetto ancora incontaminato fa di Portonovo la “Perla dell’Adriatico” che immersa nel Parco regionale del Conero, è oggi una zona protetta, bandiera blu dal 2010, dove si pratica la coltivazione del mosciolo selvatico (un tipo di cozza), diventato presidio Slowfood.

La natura qui va di pari passo con un patrimonio artistico di grande rilievo che impreziosisce la contrada marchigiana.

La Chiesa di Santa Maria di Portonovo si erge su un lembo di terra a picco sul mare ed è un raro esempio di romanico marchigiano, a cinque navate con cupola ottagonale d’ispirazione bizantina in pietra bianca costruita dai benedettini dopo il 1034.  La chiesa conserva al suo interno l’icona ortodossa della Theotokos di Vladimir di cui parla anche il regista russo Tarkovskij nei suoi diari.

Piu tarda è la Torre Clementina, eretta nel 1716 da Papa Clemente XI per sorvegliare la costa e gli attacchi dei pirati. La torre viene poi acquistata dal poeta Adolfo De Bosis diventando un luogo di ritrovo per intellettuali e scrittori, tra cui anche Gabriele D’Annunzio.

La costa di Portonovo è stata per secoli meta di incursione di pirati e avventurieri per la preziosa sorgente di acqua potabile che sgorgava dalla Fonte di Portonovo. Per questa ragione, nel 1810, durante il Regno d’Italia di Napoleone, fu fatto costruire l’imponente Fortino Napoleonico per impedire lo sbarco di navi nemiche o straniere.  

portonovo
fonte: www.baiadiportonovo.it

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Valentina Cognini

Nata a Verona 24 anni fa, nostalgica e ancorata alle sue radici marchigiane, si è laureata in Conservazione dei beni culturali a Venezia. Tornata a Parigi per studiare Museologia all'Ecole du Louvre, si specializza in storia e conservazione del costume a New York. Fa la pace con il mondo quando va a cavallo e quando disquisisce con il suo cane.