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Una via di Catania, olio su tela © Tiziana Tardito

Il realismo emotivo di Tiziana Tardito

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12 minuti di lettura

«L’iperrealismo offre un’immagine della realtà estremamente fedele fino nei particolari più minuti attraverso una perfezione tecnica spesso paragonabile alla qualità fotografica» recita l’Enciclopedia Treccani. Se a un primo fuggevole sguardo, possiamo scambiare i suoi quadri per opere iperrealiste, quelli di Tiziana Tardito sono un qualcosa che va nell’opposta direzione rispetto ai principi cardine della fotografia e di questa corrente artistica.

Con 40 anni di esperienza e di ricerca pittorica, Tiziana Tardito è approdata a un suo stile distintivo, basato sullo studio della prospettiva, degli effetti ottici ed illusionistici. I punti di fuga e le convergenze sono molteplici, gli spazi sono sfaccettati in vari giochi di triangolature. Allo spettatore pare di entrare e viaggiare letteralmente dentro il dipinto.

Tiziana Tardito
Il bosco delle betulle, olio su tela, 2017 © Tiziana Tardito

Ed è proprio un viaggio quello in cui l’artista ci accompagna attraverso le sue opere, che siano scene di vita quotidiana, scorci dei luoghi della sua memoria, nella natura incantata o nelle città a lei care. La darsena di Savona o lo skyline di Genova, così come la loggia di Noale (VE), sua patria di adozione, sono ripresi nei contrasti tra luminosità e buio di un notturno urbano. Un contrasto che non si ferma tra luce e oscurità: ci sono le architetture antiche e gli elementi di modernità, come la segnaletica, le automobili, i palazzi di vetro.

La loggia di Noale (VE), olio su tela © Tiziana Tardito

Colpisce l’originalità della Tardito, tanto che grandi critici le hanno attribuito un movimento artistico. È entrata a far parte del circuito di Giorgio Gregorio Grasso e Vittorio Sgarbi, con la ricerca del bello contro l’arte concettuale. È stata selezionata dalla Galleria Farini Concept di Bologna che l’ha esposta a Londra, in Croazia e presto sarà a Parigi. Gennaro Corduas dell’Associazione Culturale Napoli Nostra ha voluto inserirla nel testo di storia dell’arte che andrà al MET, il famoso Metropolitan Museum di New York. In Italia è stata storicizzata dalla facoltà di Storia dell’Arte di Urbino.

Saint Tropez, olio su tela © Tiziana Tardito

Incontriamo Tiziana Tardito a Cengio (SV) – luogo in cui vive e lavora – proprio nei giorni dell’inaugurazione della Biennale di Venezia, dove è stata invitata ad esporre dallo storico e critico d’arte Giorgio Gregorio Grasso, presso il padiglione dell’Armenia all’interno di Palazzo Zenobio, dal 15 al 30 maggio 2019.

La ringraziamo per la disponibilità. Ci può spiegare la sua arte e come gioca con le prospettive?

Sono io che ringrazio voi per il vostro interesse. La cosa primaria nei miei quadri è l’emotività. Giorgio Gregorio Grasso ha trovato la definizione della corrente artistica di cui mi ritiene creatrice: «Realismo emotivo». Si ricollega alla realtà ma non è un virtuosismo pittorico. Va contro l’iperrealismo. Voglio far vedere la pennellata, voglio far capire che è un quadro fatto a mano. Voglio raccontare le mie emozioni. Non voglio rappresentare la realtà di un fatto, io voglio creare l’emotività.

Tiziana Tardito
Vienna, olio su tela © Tiziana Tardito

Per quanto riguarda la prospettiva, in sostanza, divido la tela in quadrati che hanno ognuno una linea di orizzonte e due punti di fuga. I quadrati vengono uniti uno all’altro, formando una sorta di spirale con un moto che è normalmente in senso orario, ma dipende dal soggetto. È un vortice con una parte centrale che ti “risucchia”, vieni catapultato dentro il quadro.

Treiso (CN) – Finita la vendemmia, olio su tela 120×90 © Tiziana Tardito

Quali altri trucchi ci può svelare?

Per me il colore è sensuale, è quello che mi stuzzica la creatività. Uso i colori ad olio per la loro pastosità che nessun altro tipo di colore può raggiungere, oltre a poterli lavorare e sfumare. Ma non uso soltanto spatola e pennello per stenderli, ricorro anche alle reazioni chimiche ed altri arnesi che realizzo da sola.

Vacanza a Venezia, olio su tela © Tiziana Tardito

In Vacanza a Venezia si vede la vischiosità dell’acqua, ma qui c’era un’esigenza di tipo diverso: fare il muschio sui muri. Se avessi dipinto il muschio sopra il colore, avrei dato una verniciata ma non avrebbe reso l’idea del muschio, dell’alga. Ho creato la vegetazione sotto, poi ho dato il colore del muro sopra, e quindi gli ho fatto fare una reazione chimica per cui il muschio ha “mangiato” il colore, lo ha corroso e opacizzato.

Costa Brava, olio su tela © Tiziana Tardito

Nel quadro Costa Brava, le chiome dell’albero presentano dei trattini bianchi, dati da un attrezzo particolare creato da me. Non si tratta di una tecnica tipo craquelé, con il colore che si rompe, altrimenti si staccherebbe. È proprio uno strumento che mi dà queste graffiature che, viste da distante, danno movimento e un effetto tridimensionale.

Gli angeli del fango, olio su tela © Tiziana Tardito

Nelle figure, come Gli angeli del fango, ho usato una tecnica di disegno particolare. I personaggi hanno una doppia postura. In un contesto espositivo giusto, con un pannello scuro, l’illuminazione adeguata, il tuo colpo d’occhio li vede muovere. È un attimo. Bisogna conoscere l’anatomia in modo perfetto, praticamente disegno la persona nell’atto del gesto ma evidenziando un movimento del muscolo specifico del momento che segue. Ti sembra quasi che la figura debba cadere perché c’è movimento.

Incontri – Firenze, olio su tela © Tiziana Tardito

Come è arrivata a questo stile e dove trae ispirazione per il suo lavoro?

Di solito gli artisti partono da un’osservazione per arrivare poi a un astrattismo. Sono partita da un astrattismo negli anni del liceo per poi, con 40 anni di esperienza, cambiare lo stile. Questo perché cambia la vita, cambiano le esigenze e la visione delle cose. Non ho cancellato quello che ho fatto, me lo sono portato dietro. Sono stata in Spagna più di un anno a studiare con i seguaci della scuola di Salvador Dalì e ho assimilato questa realtà surrealista. Poi mi sono innamorata di De Chirico, perciò ho assorbito l’ideologia del colore, del chiaroscuro, del metafisico applicato alla stesura del colore. Ma il primo innamoramento è per l’800 francese, ma in tutte le sue sfaccettature, non posso dirti il nome di uno o l’altro pittore perché li amo tutti e ho preso da tutti loro.

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Omaggio a Dalì – Port Lligat, olio su tela © Tiziana Tardito

Non sono soltanto i viaggi i soggetti dei suoi quadri, ma anche eventi di attualità, come l’opera Strage degli Innocenti, volta a sensibilizzare sugli orrori della guerra in Siria.

L’ho dipinto per una mostra a tema «Angeli e Demoni» allestita a Fombio (Lodi) nel Castello Douglas Scotti. Ho pensato di fare una cosa diversa dalla rappresentazione onirica classica, ho voluto raccontare un dramma reale. È un figurativo però fatto su più piani, con figure completamente diverse l’una dall’altra. Parte da un primo piano colorato con toni accesi per andare ad uno sfondo bianco/nero con un paesaggio che si polverizza, così come avviene nella realtà di un conflitto.

Tiziana Tardito
Strage degli innocenti – Siria, olio su tela © Tiziana Tardito

Qual è l’opera che è stata selezionata per la mostra a Palazzo Zenobio?

È il quadro dedicato a Raol, il cavallo abbattuto in seguito a una grave caduta durante il Palio di Siena nell’ottobre scorso. Un quadro di protesta, di sensibilizzazione. Amo tanto gli animali e ho una passione per il cavallo. Si presta fisicamente, è bello e armonioso da raffigurare. Non ho voluto rappresentare il momento positivo del palio, la sua mondanità. Se ci fai caso, c’è una striscia in alto che nasconde le figure umane sulla tribuna: serve ad ovattarle, è simbolica. La scena deve essere centrata sulla sofferenza del cavallo, la gente dietro sembra in un altro mondo. Non c’è qualcuno che abbia un’attenzione particolare. Non leggi la drammaticità negli sguardi, ma l’indifferenza, mentre un animale muore per la stupidità umana. Questo ho voluto rappresentare: l’insensibilità e l’apatia. C’è uno studio notevole dell’anatomia equina. Mi sono documentata, però non avevo una foto così nitida, è stata costruita, ho messo insieme tante immagini per arrivare a questo risultato. L’opera è stata scelta da Giorgio Gregorio Grasso, Maria Palladino e Giada Eva Elisa Tarantino.

Tiziana Tardito
In ricordo di Raol – Palio di Siena, olio su tela 120×90 © Tiziana Tardito
Tiziana Tardito
Galleria Farini, Palazzo Fantuzzi, Bologna, aprile 2018: in occasione della collettiva internazionale di pittura, Vittorio Sgarbi firma sul catalogo la critica dell’artista Tiziana Tardito

Frammenti ringrazia l’artista per la disponibilità all’intervista e per le immagini fornite.

Tiziana Tardito
dal 15 al 30 maggio 2019
Collegio Armeno Moorat Raphael
Palazzo Zenobio
Sito Biennale di Venezia

Lorena Nasi

Grafica pubblicitaria da 20 anni per un incidente di percorso, illustratrice autodidatta, malata di fotografia, infima microstocker, maniaca compulsiva della scrittura. Sta cercando ancora di capire quale cosa le riesca peggio. Ama la cultura e l'arte in tutte le sue forme e tenta continuamente di contagiare il prossimo con questa follia.

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