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«Segreti di sabbia»: il coraggio di raccontare il revenge porn

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3 minuti di lettura

Segreti di sabbia di Erika Rigamonti, edito da CartaCanta (acquista), è un romanzo coraggioso. Tratta infatti tematiche non scontate, di cui c’è ancora tanto bisogno nel panorama letterario contemporaneo: l’accettazione dell’omosessualità, lo stalking, la violenza domestica, e soprattutto il revenge porn.

La storia

La protagonista del romanzo è Sofia Casotti, una professoressa quarantenne che si è da poco trasferita per motivi di lavoro in un paesino in provincia di Ancona. Incontra per caso Letizia, poco più che ventenne e dal carattere diametralmente opposto al suo: se Sofia è calma e riflessiva, Letizia è irruente e spesso sboccata.

Letizia ha appena lasciato il fidanzato, Emanuele, perché decisa a vivere alla luce del sole la propria omosessualità. Sofia si scopre pian piano attratta da Letizia, intreccia con lei una travolgente storia d’amore, ma non ha il coraggio di fare coming out all’alba dei quarant’anni.

Il segreto delle protagoniste, però, è destinato a essere scoperto quando Emanuele, incapace di accettare la fine della sua relazione, carica su un sito porno un filmino, realizzato di nascosto, in cui si distinguono chiaramente Sofia e Letizia colte nella loro intimità.

«Segreti di sabbia»: raccontare il revenge porn

È molto apprezzabile la scelta dell’autrice di trattare in un romanzo come Segreti di sabbia la difficile tematica del revenge porn, ovvero la diffusione di immagini o video hot senza il consenso della persona raffigurata. Spesso si tratta di materiale semplicemente inviato al partner all’interno delle dinamiche di coppia, che questi però dà in pasto al web, come forma di vendetta, dopo la fine della relazione: da qui il nome revenge porn.

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È importante che se ne parli, in particolare perché è un fenomeno che, pur esistendo da molto tempo, è punito in Italia solo dall’anno scorso: è quindi presumibile che sia ancora troppo poco conosciuto. Il revenge porn, come vediamo nel romanzo di Erika Rigamonti, è una ferita difficile da rimarginare per la reputazione, e in generale per la vita, di chi ne è vittima.

È quindi un ottimo segno che anche la letteratura abbia iniziato a trattare questa tematica. Ritrovare la propria esperienza in un romanzo è il primo passo per capire che non si è soli e per superare la vergogna che troppo spesso impedisce alle vittime di revenge porn di chiedere aiuto.

 


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Francesca Cerutti

Classe 1997, laureata in Lingue per l'impresa e specializzata in Traduzione. Sempre alla ricerca di storie che meritino di essere raccontate. Nel 2020 è stato pubblicato il suo romanzo d'esordio, «Noi quattro nel mondo».