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Il sesso in «Sense8»: dalla telepatia alla liberazione

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11 minuti di lettura

Quanto sarebbe bello, se durante il lockdown, ci fossimo scoperti tutti homini sensorium? No, non è fantascienza. È solo Sense8, la serie Netflix scritta e diretta da Lana e Lilly Wachawski in collaborazione con J. Michael Stracynski, che tanto per dirne una sono le ideatrici di Matrix. Ma questa è un’altra storia.

«Sense8»: il potere liberatorio della telepatia

Uno degli aspetti più avveniristici di Sense8 è sicuramente quello di aver creato una specie umana completamente nuova, ovvero quella dell’homo sensorium che, stando alla trama della serie, supera quella dell’homo sapiens sapiens a cui tutti noi apparteniamo. Gli homini sensorium hanno la capacità di entrare in connessione con altri homini sensorium sparsi in diverse parti del mondo.

Questo aumenta la loro capacità di percezione e azione nel mondo. Durante la serie si assiste, infatti, a scene in cui una persona che a stento riesce a guidare un’automobile si scopre capace di guidare qualsiasi mezzo solo perché in connessione sensoriale con chi, anche dall’altra parte del mondo, lo sa fare. Gli otto protagonisti della serie, infatti, sono collegati l’uno all’altro e riescono ad interscambiarsi continuamente, ma soprattutto nel momento del bisogno. Il loro corpo non subisce nessuna variazione visibile, perché il tutto avviene su un piano puramente mentale.

La mente come tramite di esperienze in «Sense8»

La questione del piano mentale è rilevante, perché infatti ciò che accomuna gli homini sensorium non è la normale telepatia, ovvero la trasmissione di pensieri e dei sentimenti, che abbiamo sempre visto nei film di fantascienza, ma un atteggiamento molto più raffinato. I sensorium oltre ai pensieri, si scambiano sensazioni, stati d’animo, perfino capacità fisiche solo attraverso la mente.

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In barba alla filosofia fenomenologica che voleva il corpo come recipiente di tutte le informazioni sensistiche provenienti dall’esterno, grazie a cui l’essere umano poteva esperire il mondo circostante e tutto ciò a cui apparteneva, i sensorium usano solo la mente anche per l’esperienza diretta delle cose, per esperienze fisiche che presuppongo i cinque sensi. E, aspetto straordinario, riescono a condividere mentalmente anche l’esperienza fisica per antonomasia, ovvero il sesso.

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Il sesso in «Sense8»: uno statuto ontologico

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Sono le parole di Sun Bak (intrepretata da Doona Bae), una degli otto sensorium, originaria di Seul. Il sesso in Sense8, e particolarmente nella seconda stagione della serie, riceve non solo uno statuto edonistico, ma anche ontologico.

Il sesso nelle culture occidentali antiche

La battuta di Sun Bak sintetizza ciò che dalla seconda serie accade sempre più spesso, scene di sesso liberatorio e orgiastico. Sappiamo che nelle antiche culture occidentali, fra tutte quella greca e romana, il sesso era praticato in maniera molto più libera e tranquilla rispetto alla nostra.

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Il cristianesimo ha imposto rigide regole sulla vita sessuale, passando ad un controllo della stessa che poi si è allargato anche agli organismi di potere. Infatti, esercitare controllo sulla vita sessuale delle persone permetteva agli organismi di potere di dirigere le vite degli esseri umani in maniera subdola, ma altrettanto potente.

Il controllo del potere sul sesso

Avere un controllo sulla vita sessuale permette agli organismi di potere di controllare tutti i momenti della vita di un essere umano, anche quelli della sua trasgressione. Infatti, anche tutto ciò che “trasgredisce” da ciò che nella società si considera erroneamente “normale” è controllato dal potere. Se infatti pensiamo alla prostituzione, che sia legale come in paesi come l’Olanda o che sia organizzata in maniera criminale, resta comunque un caposaldo delle società, perché i governi ne conoscono perfettamente i meccanismi e sanno come gestirli.

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Ciò che invece sorprende in Sense8 è l’aspetto completamente libero e totalmente fuori controllo della vita sessuale dei protagonisti. Essi, infatti, sono capaci di sentire esattamente le sensazioni degli altri a cui sono collegati, arrivando addirittura a percepire in maniera reale emozioni e sensazioni fisiche.

Il sesso come esperienza mentale e fisica

E se alcuni sensorium hanno rapporti con esseri umani sapiens sapiens, altri invece li hanno fra di loro, come nel caso di Kala Dandekar (Tina Desai) e Wolfgang Bogdanow (Max Riemelt), sfruttando completamente le loro capacità di connettersi telepaticamente all’altro.

Kala vive in India, Wolfgang in Germania. Nonostante si trovino in due parti opposte del globo i due riescono ad avere rapporti sessuali utilizzando soltanto le loro capacità sensitive, telepatiche e mentali. Anche se hanno rapporti sessuali con altri esseri umani in presenza oppure sono da soli nei rispettivi letti, Kala e Wolfgang sentono perfettamente il corpo dell’altro accanto al proprio e riescono ad avere dei rapporti sessuali come se fossero l’uno di fronte all’altra.

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Inoltre quando un sensorium ha un rapporto sessuale con un sapiens sapiens e capita che siano connessi ad altri sensorium della loro cerchia, anche gli altri sensorium guardano le stesse cose, provano le stesse sensazioni. Questo dà vita a delle vere e proprie orge dove partecipano tutti coloro che sono coinvolti in una cerchia. L’aspetto orgiastico e di gruppo del sesso fra sensorium chiaramente ha l’obiettivo di aumentare esponenzialmente la percentuale di coinvolgimento e di godimento del momento stesso.

Sesso e filosofia

Come dice il filosofo Jean Luc Nancy:

[…] l’uomo nudo è anzitutto l’uomo in mezzo agli uomini, l’uomo nel senso più ordinario. Ora, questo senso ordinario non è altro che la circolazione, lo scambio e la condivisione della diversità e della identità di questa stessa esistenza, e più ampiamente della coesistenza degli umani con tutte le altre forme d’essere attraverso il mondo. Nudo, sono con gli altri. Nudo, sono esposto alla condivisione del senso. (2016, 69)

Nancy sostiene e sottolinea che l’essere umano nella sua nudità è davvero nella condizione di esposizione totale all’altro. Nelle orge di Sense8 c’è questo avvicinamento di corpi nudi, che anche se sono connessi solo mentalmente, sentono la presenza molto più di quanto non la si senta, talvolta, nella realtà fisica.

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Nella nudità orgiastica, i protagonisti di Sense8 condividono tutto ciò che si può condividere in un rapporto sessuale, a partire dal totale godimento, libero di qualsiasi pregiudizio e qualsiasi freno inibitorio che potrebbe riguardare dei rapporti “normali”, in presenza, ma soprattutto eteronormativi. Infatti, uno degli altri aspetti interessanti delle orge di Sense8 è la liberazione sul piano del genere sessuale.

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Nella cerchia, infatti, è presente Nomi Marks (Jamie Clayton), una donna transessuale e Lito Rodriguez (Miguel Angel Silvestre), un attore omosessuale. La loro presenza porta ad annullare qualsiasi barriera, dando così il via al superamento dei criteri eteronormativi che hanno dettato legge da sempre nel mondo dell’arte. Scene come quella finale della seconda stagione di Sense8 sono un inno all’amore universale, che ha il suo acume nella ripresa in primo piano dello strap-on color arcobaleno.

Sesso, Sensorium e Lockdown

Certo è che durante il lockdown sarebbe meraviglioso poter sperimentare un’esperienza da sensorium. Insomma, senza spostarsi da casa e rischiare continuamente un contagio, entrare in totale telepatia con chi amiamo o con chi vorremmo semplicemente andare a letto sarebbe una soluzione meravigliosa. Durante il lockdown, infatti, si è sperimentato molto l’autoerotismo, soprattutto per i single o per le coppie rimaste divise a causa delle restrizioni sugli spostamenti.

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Quando si pratica l’autoerotismo, proprio per la mancanza di un altro o altri soggetti in presenza, si lascia spazio all’immaginazione. L’immaginazione, di cui qualsiasi sapiens sapiens è dotato, può in un qualche modo rimpiazzare la telepatia dei sensorium. L’immaginazione è quella facoltà meravigliosa per cui un soggetto può pensare di avere chiunque desideri accanto, ma, soprattutto durante quel momento d’immaginazione, ci aiuta a sentire l’altro/a molto vicino, quasi in presenza. Dopotutto il sesso non è solo un bisogno fisico di ogni essere umano, ma anche un’attitudine mentale.

 


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Anto D'Eri Viesti

A proud millennial. Dopo il dottorato in semiotica e gender studies decide di dedicarsi solo alle sue passioni, la comunicazione e la scrittura.
Copywriter e social media manager.
La verità sta negli interstizi, sui margini e nei lati oscuri.
Tanti fiori, cioccolato e caffè.

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