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Trecchina: il fiabesco borgo delle castagne nell’Appenino lucano

3 minuti di lettura

A pochi chilometri da Maratea, sui monti lucani versante tirrenico, si erge un piccolo paese di poco più di duemila anime: Trecchina.

Quando arrivi a Trecchina, percorrendo una strada ricca di tornanti tra le montagne, ti sembrerà di aver fatto un viaggio indietro nel tempo. Ciò che ti si porrà davanti agli occhi, carichi di inevitabile meraviglia, sarà un centro dalle case curate, fatte in pietra, con i fiori rigogliosi ai balconi e la gente che ti sorride al passaggio, i tetti spioventi per combattere la neve dell’inverno e un odore di buono, di natura e genuinità che invade le strade strette del centro storico. Ma c’è un elemento che fa da padrone per tutto il borgo di Trecchina, l’albero di castagne.

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La castagna, è lei la vera protagonista del borgo lucano dall’aspetto medievale.

Questo frutto conserva il sapore antico della terra che ne ospita i natali e la maturazione da millenni e regala, alla gente che visita il borgo, un’esperienza gastronomica e naturalistica unica. Una castagna bella, di un marrone intenso, come quelle che si disegnano sui libri della scuola materna, che diventa protagonista anche in cucina. La castagna che si trasforma in farina per diventare la base di gelati e dolci succulenti e prelibati che mantengono tutta la sapienza di una cucina e di tradizioni tramandate di generazioni in generazioni.

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Gli alberi di castagne sono maestosi e caratterizzano tutto il paese. Sono alti, folti e, mentre d’estate, quando il frutto è ancora acerbo e chiuso gelosamente dalla Natura in un involucro spinoso, riparano i viandanti dal sole caldo del sud, in autunno donano i frutti alle persone che quel borgo lo vivono e lo animano, da abitanti e da turisti.

trecchina basilicata
Fonte: basilicataturistica.it

Chiaramente la castagna non è l’unica peculiarità di questo paese baciato da Dio, ma senza dubbio rimane nel cuore di chi in questo paese ci ha vissuto anche solo per un giorno. Ottobre è il mese della castagna e speriamo di poter avere presto la possibilità di rivivere la sagra che anima le vie del borgo nel mese autunnale per antonomasia.

La castagna che richiama odori e sapori che la mente conserverà e che la memoria porterà con sé come un prezioso souvenir.

Immagine di copertina: Photo by Marcel Knupfer on Unsplash

 


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Anto D'Eri Viesti

A proud millennial. Dopo il dottorato in semiotica e gender studies decide di dedicarsi solo alle sue passioni, la comunicazione e la scrittura.
Copywriter e social media manager.
La verità sta negli interstizi, sui margini e nei lati oscuri.
Tanti fiori, cioccolato e caffè.

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