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Una giornata in quarantena | Onde Rosa

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14 minuti di lettura

Una premessa doverosa prima della lettura

Sono audaci le ragazze di Onde Rosa. Sono unite da una passione politica comune, che spesso si concretizza in una militanza attiva in un partito politico o in un impegno tra i banchi del consiglio comunale. Il nucleo originario si conosceva da tempo, ma sono nate come gruppo organizzato – «Onde Rosa» appunto – meno di due anni fa, perché sentivano l’esigenza di parlare di una cosa che in Italia sembra essere un po’ fuori moda, anche tra i partiti più progressisti: diritti delle donne

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Le donne di Onde Rosa sono giovani, alcune giovanissime e, vista la loro età anagrafica, hanno sviluppato subito un modo leggero e un po’ fuori dagli schemi per approcciarsi ai temi di genere. Da vere millennials, hanno cominciato dai social, ma il loro successo più grande è arrivato quando i social network li hanno messi da parte e hanno lanciato una campagna, diventata poi virale, che porta il nome de «Il ciclo non è un lusso». In concreto hanno chiesto al governo di ridurre la tassa sugli assorbenti, che nel nostro paese non risultano (ancora oggi) tra i beni di prima necessità. 

Da quella campagna, lanciata il giorno della Vigilia di Natale del 2018, sono successe tante cose. Con la finanziaria del 2019 gli assorbenti bio sono tassati al 10% e, anche se la battaglia per la parità di genere è ancora lunga, questa riduzione è un bel goal per delle ragazze che dal niente e senza nemmeno un soldo hanno lanciato una raccolta firme che conta oltre 250 mila nominativi.

La quarantena le ha rese ancora più toste. Nell’ultimo mese sono esplose sulla loro pagina Instagram Onde Rosa (seguita da oltre 12mila persone) iniziative per parlare di sesso, letteratura, politica, società. E si chiedono – provocatoriamente, con lo stile che le contraddistingue – come viene vissuto il lockdown dalle donne che forse, da questo «io resto a casa», rischiano di uscire più indebolite e con meno strumenti per il futuro. 

La nostra redazione ha deciso di pubblicare un contenuto realizzato da Onde Rosa su quella che potrebbe essere «la giornata tipo di una donna con figli». C’è un po’ di tutto: dalla cura per la casa, ai cocktail per distrarsi, passando per l’accudimento dei bambini, fino alle call con le amiche. Niente più spoiler, buona lettura.

La giornata tipo: la mattina

Come si svolge la giornata tipo di una donna con figli durante questa quarantena? Proviamo ad immaginarla. 

  • Ore 7:30: sveglia in tempo per occupare il bagno prima di tutti e per completare la propria skincare composta da 8 passaggi che devono essere eseguiti entro 15 minuti; 
  • Ore 7:50: Vestiti in maniera casual, ma non con la tuta. Se hai una conference call puoi metterti anche una camicia, qualcosa che trasmetta positività e voglia di fare, d’altronde lo dicono tutti gli psicologi che bisogna fregare il cervello e quindi, su, fallo un piccolo sforzo adesso che sei a casa e puoi prenderti il tempo giusto per pensare outfit carini, comodi, ma non la tuta;
  • Ore 8:00: Colazione abbondante per tutta la famiglia così che nessuno ti chieda che cosa si mangi per almeno 3 ore; 
  • Ore 8:30: Lezione online significa solo una cosa: la casa deve essere in ordine, così che le altre madri che si fanno i cazzi tuoi vedano quanto sei brava ad arredare, a pulire, a tenere in ordine etc; 
  • Ore 9:00: Marito in smartworking per cui hai riarrangiato casa, spostato mobili e posizionato la sua postazione da ufficio nell’angolo opposto da dove sono i bambini così che nessuno dia fastidio all’altro; 
  • Ore 11:00: le richieste per che cosa ci sia a pranzo sono ormai inevitabili e quindi molli quello che stai facendo e ti districhi tra un complicato sistema di scorte e roba fresca da mangiare che hai elaborato per sopravvivere alla quarantena e limitare i momenti in cui andare a fare spesa; 
  • Ore 12:30: È il momento di cucinare e devi anche variare in quello che cucini, perché non ti viene più in aiuto né la mensa scolastica né la mensa aziendale, no ormai tutti i pranzi devono scaturire dalle tue mani e devono essere buoni, leggeri e sani, su fallo un piccolo sforzo adesso che sei a casa.

La giornata tipo: il pomeriggio e la sera

  • Ore 14:00: Puoi concederti un caffè e un piccolo riposo mentre fai partire una lavatrice, stendi quella che ha appena finito e ritiri dallo stendino i panni da stirare che stirerai non sai esattamente quando, tutto questo mentre scorri Instagram e finisce che ti spoileri pure l’ultima puntata della serie che stai guardando; 
  • Ore 15:00: Momento compiti, quindi adesso devi interpretare sia il ruolo della maestra, sia quello delle amiche di tua figlia e soprattutto cercare di non fare figure di merda sbagliando i compiti della bambina, che poi un giorno potrebbe non andare all’università per colpa tua; 
  • Ore 17:00: Chiamata con tutti i nonni, cercando di capire se stiano bene, se abbiano bisogno di qualcosa, se prendano le medicine e cerchi soprattutto di fargli intrattenere i tuoi figli il più a lungo possibile; 
  • Ore 18:00: E che non ti alleni? Ormai non hai più scuse, su fallo un piccolo sforzo adesso che sei a casa, ti vengono offerti mille allenamenti diversi su ogni tipo di social e quindi non ti alleni anche tu come la mamma di Lucrezia che si è fatta venire il culo di Kim Kardashian in quarantena?  Eh su eh dai e fallo sto sforzo; su fallo un piccolo sforzo adesso che sei a casa.
Pixabay

Nel frattempo, spunta il tuo compagno che avevi lasciato alle 9:30 in quella che credevi fosse una call conference e che si è rivelata poi essere un buco nero spazio-temporale che gli impedisce ogni giorno di occuparsi della casa e della famiglia; 

  • Ore 19:00: Cena: torna allo step del pranzo; 
  • Ore 21:00: Ti piacerebbe mettere i bambini a letto con la scusa della scuola e delle mille attività che svolgeranno il giorno dopo, ma ci sono sostanzialmente due problemi: (i) non esiste più nessuna differenza tra la settimana e il weekend; (ii) Italia Uno trasmette ogni tipo di saga e acchiappa views che il mondo del cinema abbia prodotto negli ultimi 50 anni e tu sei troppo stanca per combattere questa battaglia, così soccombi;  
  • Ore 23:00: Ti risvegli dal coma in cui sei caduta risucchiata dal divano, cacci un urlo e metti i figli a letto. A quel punto è il momento di concederti un meritato gin tonic e una bella puntata su Netflix con il tuo uomo; 
  • Ore 23:45: Il gin tonic ha avuto un effetto narcotizzante, la puntata ormai te la sei giocata;
  • Ore 00:00: Mentre il tuo lui dorme beato nel letto, inizi a scandagliare tutti i siti che esistano nel disperato tentativo di fare la spesa, comprare attrezzi sportivi che userai per solo due settimane. Cerchi di procurarti ogni tipo di gel, sale, fango drenante e i fiori! Sì, quest’anno bisogna comprare i gerani su Amazon perché di sicuro non si potrà fare la gita al vivaio. Alla fine, ti addormenti esausta e sogni di ordinare una pizza, sentendoti pure in colpa.

C’è vita dopo la quarantena (e ci servirà tutta la vostra energia)

In questa situazione non avete dovuto solo essere mogli, madri e amanti, ma anche maestre, intrattenitrici, signore delle pulizie, cuoche, giardiniere, amiche dei vostri figli, colleghe per i vostri compagni, badanti per i nonni. E nel frattempo, perché non dedicarvi alle vostre passioni incitate dal motto «su fallo un piccolo sforzo adesso che sei a casa». Ed ecco quindi che avete provveduto a tutti i lavoretti sempre rimandati; avete scoperto ogni possibile modo per depilarvi senza usare il rasoio; vi siete imposte di leggere tutti i libri che avete sul comodino e vi siete iscritte ad ogni possibile corso di aggiornamento online, mentre nella vostra testa tuonava il motto »su fallo un piccolo sforzo adesso che sei a casa». 

Questo ritratto vuole essere un’esemplificazione divertente di cosa significa un giorno di lavoro in quarantena per una giovane donna. Ormai, abbiamo fatto tutti esperienza di questa quarantena e ne abbiamo sicuramente apprezzato anche qualche aspetto. Ma chi uscirà più sofferente da questo periodo? Sicuramente, le donne ne risentiranno moltissimo. 

onde rosa
Da Pixabay.

Ricordatevi però, care donne, che questo non è un esercizio di scatto e velocità, ma una maratona. È un periodo lungo di cui non vediamo ancora la fine definitiva. Accumulate un po’ di energia anche per il dopo, perché vi servirà

Vi servirà per difendere il vostro lavoro, molto spesso il meno retribuito in famiglia; vi servirà dell’energia per rifiutarvi di rimanere a casa e seguire i bambini, che nel frattempo non andranno a scuola e che nessun centro estivo accoglierà nei mesi estivi; vi servirà un po’ di energia per riprendervi davvero voi stesse e le cose che vi piacciono sul serio, non quelle che in questa quarantena qualcuno vi ha «imposto»; vi servirà un po’ di energia per cercare di tornare ad una calma e placida normalità che non implichi aver sacrificato, ancora una volta, il vostro ruolo nella società. 

Noi ve lo abbiamo detto. A buon intenditor…

Questo contenuto è realizzato da Carolina Faccini per Onde Rosa, un gruppo di attiviste di età compresa tra i 16 e i 30 anni che si occupa di gender equality. L’introduzione del pezzo è curata da Agnese Zappalà, coordinatrice della Redazione Politica e Attualità di Frammenti Rivista. Potete seguire Onde Rosa qui.

In evidenza: uno scatto preso dal sito Freeform.

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