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Giuseppe Canella
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Viaggio nella Parigi scomparsa di Giuseppe Canella

4 minuti di lettura

Grande autore dimenticato

Per chi di noi non studia arte, il nome di Giuseppe Canella (1788-1847) giunge probabilmente nuovo. Si tratta infatti di un pittore, perlopiù paesaggista, oscurato dai grandissimi del Romanticismo europeo, come Francesco Hayez, Theodore Géricault, William Turner, Caspar David Friedrich.

Giuseppe Canella è però un artista che andrebbe riscoperto, soprattutto da tutti gli amanti della Ville Lumière. Infatti, questo artista veneto visse a Parigi per dieci anni, e in quel periodo immortalò in molte sue tele gli angoli più belli della capitale francese.

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Attenzione, però: non sperate di ritrovare nei quadri di Giuseppe Canella la minima traccia dei maestosi boulevard e dei palazzi stile Haussmann cui pensiamo tutti non appena ci viene nominata Parigi.

La capitale francese, infatti, deve il suo aspetto a una vera e propria rivoluzione urbanistica che ebbe luogo negli ultimi decenni dell’Ottocento e che fu guidata, per l’appunto, da Georges Eugène Haussmann. Prima del 1870, la Ville Lumière era molto diversa: in tutto e per tutto una città medievale.

I quadri di Canella diventano quindi una splendida occasione per scoprire com’era Parigi duecento anni fa. L’avremmo apprezzata più o meno di quanto la apprezziamo oggi?

Tra ieri e oggi

In questo quadro del 1829 ritroviamo quella che oggi è la celeberrima Place de la Concorde, punto di partenza per molti turisti che da qui iniziano a percorrere l’Avenue des Champs-Élysées per raggiungere l’Arco di Trionfo.

Ai tempi di Canella questa piazza aveva anche un nome diverso: in piena Restaurazione, era stata intitolata a Luigi XVI, il monarca qui ghigliottinato nel 1793 dai rivoluzionari. Ripristinata la République, è stato poi modificato anche il nome della piazza.

Altro soggetto amatissimo da Canella è il Pont Neuf, non distante dall’Île de la Cité, isolotto sulla Senna su cui sorge la Cattedrale di Notre-Dame. Come si può vedere, all’inizio dell’Ottocento non c’era traccia dei bouquinistes, i caratteristici venditori di libri usati, che oggi popolano la Rive Droite fra il Pont Neuf e il Pont Marie.

Men che meno sarebbe stato possibile scorgere la Tour Eiffel: la Dame de Fer, oggi icona di Parigi e di tutta la Francia, fu infatti costruita molto dopo, nel 1889, in occasione dell’Esposizione Universale.

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In altri casi è purtroppo impossibile fare il confronto tra ieri e oggi. Il quadro qui sotto, infatti, mostra rue Saint-Nicaise, una via del primo arrondissement andata distrutta nel 1853.

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Francesca Cerutti

Classe 1997, laureata in Lingue per l'impresa e specializzata in Traduzione. Sempre alla ricerca di storie che meritino di essere raccontate. Nel 2020 è stato pubblicato il suo romanzo d'esordio, «Noi quattro nel mondo».

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