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Viareggio (Versilia), tutto quello che c’è da sapere

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Tra il fiume di Seravezza a nord e l’antico forte di Motrone a sud, si sviluppa un territorio sia turistico che selvaggio: sembrerebbe un ossimoro, ma è la Versilia. I mari dal basso fondale, l’inconfondibile gorgia e bonaria toscana, le pinete e le Alpi Apuane a fare da guardiane sono caratteristiche proprie di un luogo che è stato d’ispirazione a moltissimi artisti, siamo a Viareggio.

Il territorio della Versilia, comprendendo meno di una decina di comuni, non è particolarmente esteso. Tra questi c’è quello che viene definito “la perla del Tirreno”, Viareggio. L’anima liberty della passeggiata Margherita trasporta i visitatori in atmosfere che si snodano tra linee inusuali e toccano le architetture fiabesche ed esotiche del Gran Caffè. Ma la storia della città, che viene spesso definita il capoluogo della Versilia, non odora solo di salsedine e Art Nouveau. Dove, infatti, si crede sia stato ritrovato il corpo del poeta Percy Bysshe Shelley, sorge la villa di Paolina Bonaparte, costruzione in stile neoclassico al tempo dimora amorosa di Paolina e dell’amante Giovanni Pacini.

L’anima culturale di un luogo passa anche dalla natura e Viareggio ne è la conferma. Il parco naturale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, infatti, con le sue pinete ed i suoi acquitrini conferisce al territorio la sua veste selvaggia ed incontaminata che si estende lungo i comuni di Pisa, Viareggio, San Giuliano Terme, Vecchiano, Massarosa e Livorno. Le sue dune offrono distese naturali che accompagnano faticosamente verso la riva e ripagano il fiatone per raggiungere l’acqua salata con la spettacolare vista del bosco e, più dietro, delle montagne.

Non sembra quindi strano, che i territori della Versilia siano stati d’ispirazione per poeti, scrittori e pittori quali Thomas Mann, Gabriele D’Annunzio (che in queste zone compose i primi versi delle laudi dell’Alcyone), Pascoli e Puccini. Al fascino della sua natura non si sottrasse nemmeno Eugenio Montale, che qui infatti scrisse Proda di Versilia (La Bufera, 1956):

Macerie e piatte altane su case basse lungo un ondulato declinare di dune e ombrelle aperte al sole grigio, sabbia che non nutre gli alberi sacri alla mia infanzia, il pino selvatico, il fico e l’eucalipto.


Abbiamo deciso di dedicare il mese di agosto alle bellezze culturali del nostro Paese in un ideale viaggio in Italia di cui i collaboratori di Frammenti Rivista hanno curato le tappe. Abbiamo chiesto a chi scrive per noi di condividere un luogo, un borgo, una città, un quartiere, un posto del cuore e grazie al contributo di tutti abbiamo ricavato un articolato mosaico di tesori artistici, urbani e naturali che parla un po’ di noi e che accompagna il lettore nel nostro viaggio attraverso la penisola, nell’Italia vista da Frammenti.

Qui tutti gli articoli della nuova rubrica Estate italiana

 


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Camilla Volpe

Classe 1995. Prima a Milano, ora sotto il Vesuvio - almeno per un po'. PhD candidate in Scienze Sociali e Statistiche. Mamma e papà non hanno ancora capito cosa faccio nella vita.