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Viene prima lo Stato o la Persona?

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Si presenta un pò come il paradosso dell’uovo e della gallina.

Viene prima lo Stato in funzione del quale ci sono concessi diritti o viene prima la persona i cui diritti fondamentali trascendono l’idea stessa di Stato?

La nostra storia più recente ha conosciuto almeno due risposte.

Una proviene dalle brutte pagine del fascismo, del nazismo, del comunismo, e ha portato ad uno Stato che impone solo doveri e non conosce diritti se non quelli che dà e toglie a piacimento, che autorizza lo sfruttamento dell’uomo che si crede superiore sull’uomo ritenuto inferiore, legittima la pulizia o la sostituzione etnica, la rieducazione violenta, lo sterminio, che annienta la vita in nome di una folle ragione spacciata come vincolo di sangue e culto dello Stato. Immorale, sacrilego, falso e falsificante, in grado di ridurre la vita ad una cosa usa, abusa e getta.

L’altra risposta è agli antipodi. Viene prima la persona. L’unica ragione dello Stato, l’unico fine dello Stato, l’unico programma possibile in nome dello Stato, è l’umanità.

Essere umani significa avere diritti che sono originari, innati, incondizionati e irrinunciabili, che non provengono dalla volontà di un singolo, di un gruppo o dalla clemenza di uno Stato, e dei quali nessuno può privarci. Sentirsi degli obblighi che vengono prima di una norma.

Non è l’individuo ad essere funzionale allo Stato ma è lo Stato ad essere funzionale alla persona e alla comunità.

Testo di Adriano Olivetti, incontro della Scuola sulla Complessità Fondazione Adriano Olivetti

Si tratta di obblighi e diritti che ci appartengono, che ci riconosciamo gli uni gli altri, che rappresentano il fondamento della nostra civiltà e il principio di una comunità che nasce dove generosità e amor proprio spodestano egoismo e indifferenza e si realizzano nella Repubblica. Cresce quando l’insieme delle forze della cultura, del pensiero e dell’azione originano dall’incontro tra persone, ne consentono una convivenza duratura e segnano il primo passo di un’umanità in cammino per la civiltà.

Amore, verità, giustizia e bellezza.

Ne abbiamo parlato in occasione dell’incontro della Scuola della Complessità assieme agli studenti dell’Istituto “Guglielmo Marconi” di Civitavecchia che si è tenuto a Roma assieme alla Fondazione Adriano Olivetti, e del Bar Europa organizzato dallo Europe Direct Majella a Sulmona.

Michele Gerace

Scuola "cento giovani", avvocato, presidente dell'Osservatorio sulle Strategie Europee per la Crescita e l'Occupazione, fondatore tra i fondatori di Fonderie Digitali, ideatore di "Costituzionalmente: il coraggio di pensare con la propria testa", assiduo frequentatore del Bar Europa e dell'omonima rubrica al Rock Night Show su Radio Godot, alle prese con il diritto e le politiche dell'Unione europee. Responsabile del progetto "La Fondazione Luigi Einaudi per la Scuola". Alla ricerca di un principio costituente del mondo.