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Westworld: post-umano e Homo Cyborg

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7 minuti di lettura

Westworld è una serie televisiva trasmessa da Sky Atlantic a partire da ottobre 2016. La tematica fondamentale sulla quale la serie è costruita e che rappresenta l’origine di essa è la nascita della coscienza nella creazione meccanica di androidi (termine che deriva dal greco andros che, insieme a anthropos,  indica “essere umano”), cioè il sorgere della consapevolezza di sé del Robot, che rappresenta il passaggio dal Sistema Operativo alle Intelligenze Artificiali Interattive.

Questi Automi Umani, all’inizio, posseggono tutte le caratteristiche distintive degli esseri umani comprese le prerogative della Persona, eccetto una: la memoria conscia. Ciò che manca agli androidi è la capacità di creare ricordi. Tale mancanza è necessaria e mantenuta da chi li crea, in quanto impedisce loro di rendersi conto della loro propria esistenza e di conseguenza consente la loro gestione. Soggetti ad una ingenuità congenita ed inconsapevoli, gli umanoidi agiscono, parlano e pensano in maniera predefinita; sono infatti programmati da un’équipe, che si occupa di gestire sia loro sia il luogo dove vengono raccolti, in cui, per così dire, vivono.

Questo luogo è in realtà un parco a tema western che è stato aperto al pubblico, per stimolare il piacere di uomini facoltosi e ricchi, che desiderano dare sfogo alla loro parte ferina, lasciandosi andare a divertimenti di tipo sessuale e vivere avventure violente. Questo micro mondo pseudo-virtuale è un teatro dove recitano insieme uomini e macchine, i primi a braccio, le seconde seguendo un copione ben preciso. Gli androidi muoiono centinaia di volte per poi essere aggiustati e reinseriti nel Parco, dove tornano a svolgere il loro ruolo come se nulla fosse successo. Inoltre per loro non esiste il tempo, dal momento che non possiedono una coscienza con la quale misurarlo: un giorno rappresenta il tempo in cui vivono finché non vengono disattivati. L’idea di creare un ambiente nel quale sono i robot i protagonisti è inaugurata da un inventore egiziano del  IV secolo, Erone di Alessandria, considerato l’antesignano della robotica, il quale  aveva realizzato prototipi di automi e nutriva l’ambizione di mettere in scena pièce teatrali interamente recitate da loro. Nel Parco gli androidi sono i Residenti che possono subire ogni tipo di violenza e “morire”; i visitatori invece sono gli Ospiti, che non possono essere uccisi.

William arriva al parco in qualità di Ospite e dopo un periodo iniziale di reticenza all’uso della violenza e di rifiuto dei rapporti sessuali con le cortigiane del bordello, si innamora di una residente, Dolores (personaggio decisivo per la serie). William riconosce subito il suo amore come vero, non appena la guarda negli “occhi”, poi quando inizia ad avere rapporti concreti con lei questa sua percezione non viene che confermata. Egli, essere umano che sa di essere in un parco di Robot, si innamora di uno di loro come farebbe con una ragazza del mondo esterno.

L’Eros è al di sopra di qualsiasi Differenza, si penserebbe. In realtà si tratta dell’Intelligenza Artificiale che viene a coincidere con l’umana natura, il che è inquietante, perché se Robot e Uomini si identificano, allora l’Uomo è riuscito a ricreare la propria specie, a dare alla luce se stesso al di fuori dell’atto sessuale della riproduzione, ovvero in modo meta-naturale. L’Amore tra la macchina e l’essere umano è rappresentato nel film del 2013 di Spike Jonze Her con Joaquin Phoenix, nel quale quest’ultimo interpreta un uomo che istaura una relazione con un Sistema Operativo, cioè con una Dispositivo Informatico che è in grado di elaborare e condividere sentimenti e pensieri umani, comprese le sensazioni legate all’atto sessuale.

Nel dibattito filosofico attuale sulle biotecnologie e sulla biocultura l’influenza delle tecnologie nella vita biotica e zoetica dell’essere umano ha portato al concetto di Homo Cyborg: l’uomo che interviene direttamente nel suo stesso processo evolutivo per lo più in termini medici. Questo è il concetto chiave della teoria denominata post-umano la quale indica l’uomo che ha superato la sua condizione umana tradizionale ed ha fatto l’ingresso in una fase della sua esistenza sulla Terra nella quale è parte attiva rispetto e alla Natura e a se stesso.

Westworld però fa un passo avanti in quanto non è la tecnologia applicata alla scienza medica  ad essere in questione, ma l’ingegneria meccanica, il design, le dottrine filosofiche della conoscenza applicate alla tecnologia e volte a riprodurre l’Ens Humanum, cioè quell’essente che noi stessi siamo. Quindi l’Homo Cyborg non è semplicemente l’essere umano che si perfeziona con la tecnologia medica, ma l’essere umano che riproduce se stesso con l’ingegneria meccanica: la tecnologia sembra avere il potere di identificare l’essere umano con il cyborg, con l’intelligenza artificiale del Robot e da questa identità inusitata che rappresenta il compimento della scienza tecnologica  come tale, nasce la formula Homo Cyborg. L’uomo che non si distingue più dalla macchina e anzi riconosce questa come proprio simile e ci si accoppia, ci si innamora.

Lorenzo Pampanini

 

 

 

Lorenzo Pampanini

Classe 1994. Laureato in Scienze Filosofiche all'Università La Sapienza di Roma.

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