I carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e l’Ice hanno ritrovato i tre affreschi di Pompei risalenti al I secolo a.C. e che, stando agli esiti delle indagini, appartenevano ad un magnate americano, dopo essere stati rubati dai locali della Soprintendenza di Pompei. Il loro “proprietario” sarebbe poi stato intenzionato a metterli all’asta, una volta deceduto.
Nel 1957 oltre ai tre affreschi ritrovati – raffiguranti una donna con Amorino, una figura maschile e una donna con oinochoe – furono trafugati dall’ufficio Scavi della Soprintendenza Archeologica di Pompei altre tre opere meravigliose: un affresco con un pavone, ritrovato in Svizzera, un ritratto di Dioniso, poi finito in Gran Bretagna e infine di una Ministra sacrificante, anch’essa recuperata negli Stati Uniti.
Inoltre, dai soliti Usa sono stati riportati indietro tre importanti volumi del Seicento (1601, 1616, 1671) razziati dalla Biblioteca Storica Nazionale dell’Agricoltura presso il ministero delle Politiche agricole. L’operazione che ha salvato i tre volumi è stata condotta nel corso delle indagini sui furti alla biblioteca napoletana dei Girolamini.
A.P.