Aspettando la Palma d’Oro, ieri a Cannes sono arrivati i primi riconoscimenti.
Per la sezione Un Certain Regard, sorpresa la giuria guidata da Isabella Rossellini, ha decretato il trionfo dell’Islanda con il film Hrutar del regista Grimur Hakonarson: un premio nel segno dell’attenzione ai valori universali e alla natura.
Il premio speciale della giuria è andato a Sole di piombo, racconto commovente del croato Dalibor Matanic, che ha portato in scena il superamento delle ferite della guerra fratricida nella ex Jugoslavia.
Il riconoscimento come miglior regista è stato attributo al giapponese Kurosawa Kiyoshi per Verso l’altra riva, storia dello spirito di un innamorato che accompagna la sua donna in un pellegrinaggio tra i luoghi e le persone che ha frequentato prima di togliersi la vita.
Non ha convinto invece l’italiano Roberto Minervini, rimasto senza premi per il suo Louisiana.
Tra gli altri riconoscimenti, sicura menzione merita Mia madre di Nanni Moretti, vincitore del premio ecumenico al Festival di Cannes «per la maestria e l’elegante indagine, impregnata di umorismo, sui temi dolorosi a cui la vita ci mette di fronte».
I premi della critica internazionale sono stati assegnati a Son of Saul di Laszlo Nemes , Masaan di Neeraj Ghaywan e La Patota (Paulina) di Santiago Mitre.
G.A.