Il mondo del gioco è da sempre parte integrante della vita quotidiana delle persone, che utilizzano spesso passatempi sempre più variegati per le proprie ore libere e trascorrere i propri momenti di svago. Non sorprende perciò che questo settore, proprio grazie allo status raggiunto, abbia rappresentato una fonte d’ispirazione ricca e variegata per il cinema, tra gli altri passatempi per eccellenza della popolazione. Videogiochi, giochi da tavolo, giochi d’azzardo e competizioni virtuali sono stati al centro di produzioni che hanno saputo raccontare passioni, sfide e conflitti legati all’universo ludico: in alcuni casi hanno rappresentato solo lo sfondo della narrazione, in altre circostanze sono stati i veri e propri protagonisti delle pellicole.
Volendo citare solo i più recenti, è possibile partire da Ready Player One (2018) con la regia di Steven Spielberg. In questo caso il videogioco è elemento essenziale del film: la pellicola infatti è ambientata in un futuro distopico dove gran parte della popolazione del globo spende il tempo in un universo virtuale chiamato OASIS. Il film si basa sull’omonimo romanzo di Ernest Cline e fonde elementi di avventura, fantascienza e cultura pop. L’intera trama ruota attorno a un gioco globale: una caccia al tesoro digitale creata dal fondatore dell’OASIS, il cui vincitore erediterà il controllo del mondo virtuale. Il film celebra il videogioco come mezzo di evasione, ma anche come metafora di crescita personale e resistenza.
Gli appassionati dei giochi non possono non conoscere Jumanji: il sequel del primo film, intitolato Jumanji: The Next Level (2019), riprende l’idea di fondo del gioco, trasportando i partecipanti in un mondo parallelo. In questa nuova avventura, i protagonisti tornano nel videogioco Jumanji per salvare uno di loro, ma scoprono che il funzionamento è cambiato. Ogni personaggio affronta nuove sfide e imprevisti in un contesto che ricalca le dinamiche tipiche dei videogiochi, con livelli da superare, avatar e vite limitate.
In Free Guy – Eroe per gioco (2021) ilprotagonista della pellicola è Guy, un personaggio non giocante (NPC) all’interno di un videogioco open world. Un giorno, Guy acquisisce consapevolezza della sua condizione e inizia a modificare le regole del gioco, diventando un eroe inaspettato. Il film, con Ryan Reynolds nel ruolo principale e campione d’incassi a livello globale, offre una riflessione sulla libertà, l’identità e il potenziale dei mondi virtuali. La pellicola utilizza con intelligenza i codici visivi e narrativi tipici dei videogiochi per costruire una storia originale, divertente e sorprendentemente emotiva.
In questo elenco di film è impossibile non menzionare almeno una pellicola che fa riferimento al poker, spesso al centro di svariati colossal divenuti veri e propri cult del cinema. Questo gioco è divenuto iconico anche grazie alla trasposizione sul grande schermo ed è stato capace di attraversare generazioni differenti pur rimanendo sempre attuale, sia che si parli del poker nelle versioni americane o del classico poker all’italiana sempre più spesso presenti online. The Card Counter (2021), diretto da Paul Schrader e prodotto da Martin Scorsese, è un film intenso che ruota attorno a William Tell, un ex militare diventato giocatore di poker professionista. Con uno stile asciutto e riflessivo, il film affronta temi come il senso di colpa, la redenzione e la meccanica del gioco come forma di disciplina. Il poker diventa qui una metafora per la gestione delle emozioni, il calcolo freddo e il tentativo di trovare equilibrio in un’esistenza segnata dal passato. La pellicola si distingue per il suo approccio psicologico e per la rappresentazione sobria dell’ambiente dei casinò.
Ancor più recente è un’altra pellicola riguardante questa volta un videogioco: Tetris (2023) narra la storia della diffusione internazionale del celebre videogioco negli anni ’80. Il film segue Henk Rogers, imprenditore olandese che si batté per ottenere i diritti di distribuzione del gioco durante la Guerra Fredda. Tra tensioni geopolitiche e negoziazioni ad alto rischio, il film fonde il contesto storico con la passione per il gaming. È una pellicola che racconta il gioco non come attività ricreativa, ma come fenomeno culturale e industriale. Sebbene non si tratti di un film ma di una miniserie, The Queen’s Gambit (2020) merita una menzione per la sua centralità tematica: il gioco degli scacchi. Ambientata negli anni ’50 e ’60, racconta l’ascesa della giovane Beth Harmon, prodigio degli scacchi, tra tornei internazionali e battaglie interiori. Il gioco diventa metafora di controllo, logica e autodeterminazione. La serie ha avuto un impatto culturale notevole, contribuendo a un rinnovato interesse globale per il gioco degli scacchi.