Precorrendo quello che sarà il tema della prossima Biennale di Architettura dedicata all’abitazione, la Made in..Art Gallery, un originale spazio espositivo inaugurato lo scorso ottobre, ospita in questi giorni la collettiva mostra Concept home, curata da Anna Mola, critica d’arte e insegnante di storia della fotografia, che ha scelto undici artisti italiani e internazionali, provenienti da Nord Europa, Turchia, Brasile, chiamati a misurarsi sul concetto di abitazione, reinterpretandolo attraverso opere che spaziano dalla scultura alla fotografia, dal collage all’arte digitale.
Made in..Art Gallery, situata in Campiello dei lavadori di lana, nel sestiere di Santa Croce, a Venezia, è uno spazio pregno dello spirito lagunare che la sua curatrice, Enas Elkorashi, egiziana innamorata della città, ha saputo pienamente cogliere e concretizzare. Made in.. significa arte originale dal mondo, significa portare in Italia interessanti esperienze estetiche di artisti provenienti da diversi Paesi, in particolare dell’area mediorientale ed asiatica.
Il progetto di mostra Concept Home, si è ispirato alle parole di Alejandro Aravena, curatore della 15a Biennale di Architettura: «Vorremmo imparare da quelle architetture che, nonostante la scarsità di mezzi, esaltano ciò che è disponibile invece di protestare per ciò che manca», ed illustra il tema dell’abitazione attraverso stili e forme d’arte diversificate tra le quali fa la parte del leone la fotografia.
Se gli scatti del tedesco Florian Mueller ci mostrano la similitudine tra due esempi di architettura urbana tratti da contesti geografici lontani quali Manhattan ed Hong Kong, le immagini in bianco e nero di Emanuela Grigolin ci permettono di curiosare attraverso le pareti domestiche nell’intimo di una casa vissuta, mentre Marianna Paternoster ci racconta la precarietà di chi un riparo domestico lo trova nel magazzino di un cantiere abbandonato. Sembrano nordiche, ma in realtà sono tutte milanesi le cosiddette «villette finlandesi» della periferia sud del capoluogo lombardo ritratte come volti da Sara Moiola, fotografa milanese trapiantata a Londra: «un estratto da una serie intitolata Ritratti di casa, un lavoro che ho fatto su di un quartiere residenziale di Milano» – ci spiega –
Erano case pensate come strutture abitative temporanee del dopoguerra, ma oggi sono ancora lì. Quello che ho trovato interessante è stato mostrare come uno spazio standard potesse essere personalizzato da chi lo abita. Ho quindi pensato a dei dittici: la parte più grande è un close up della facciata, che a prima vista non si noterebbe e che porta l’osservatore ad avvicinarsi allo spazio più intimo e personale dell’edificio. Poi nella parte sottostante il ritratto d’insieme della casa, immortalata frontalmente come se fosse una persona.
I panorami ed i ricordi infantili dell’emergente fotografo portoghese Sejkko ci trasportano nel regno dell’immaginario che diventa surreale attraverso i suoi scatti prodotti con l’Iphone, che ritraggono abitazioni sullo sfondo dell’orizzonte libero. Altrettanto irreali e creative sono le fotografie della giovanissima Giulia Bacchetta, in cui parti della casa o oggetti facilmente reperibili in essa diventano teatro di scene fantastiche.
Cambiando genere, la mostra si avvale anche delle installazioni di Marco Randazzo, 15 opere digitali di piccolo formato, prodotte da fotogrammi di video in cui è stato inserito un errore di decodifica, delle casette-scultura della brasiliana Iraceia De Oliveira, dai collage di Lili Mascio, Virpi Leinonen e Meral Agar.
La mostra rimarrà aperta fino al 29 aprile con il seguente orario: martedì-sabato 10.00-14.30 / 16.30-18.00
Campiello lavadori di Lana, Santa Croce 270/D Venezia, Italia
Tel.: +39 346 5982656
Email: madein.artgallery@gmail.com
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