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Cosa sta succedendo a Roma?

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Non c’è pace in Campidoglio. A 48 ore dal blitz della Finanza negli uffici capitolini, è di stamattina la notizia dell’arresto di Raffaele Marra, responsabile del personale per la giunta di Virginia Raggi, nonché braccio destro della stessa sindaca. L’accusa, fanno sapere le fonti, è quella di corruzione. Marra, da tempo attivo nella scena politica della capitale (aveva collaborato in passato già con Gianni Alemanno e Renata Polverini), ha iniziato la sua ultima esperienza romana con la nomina a vicecapo di gabinetto della Raggi, per essere poi spostato, in seguito a malumori – interni ed esterni al Movimento – alla sua attuale posizione.

Le indagini, che hanno portato all’arresto anche di Sergio Scarpellini, immobiliarista e costruttore, ruotano attorno a un’inchiesta riguardante la compravendita (definita in realtà dal giudice “una regalia”) di case Enasarco del 2013 e di altre abitazioni fra il 2009 e il 2010. L’accusa per Scarpellini è di corruzione verso pubblici amministratori attraverso beni immobiliari, tutto ciò al fine di trarne un profitto personale per società proprie. A Marra, all’epoca capo del dipartimento delle politiche abitative di Roma, viene contestato di aver acquistato, tramite assegni provenienti direttamente dal conto corrente di Scarpellini (la magistratura precisa come sia stato proprio quest’ultimo «a mettere a disposizione della moglie di Marra gli assegni circolari per un totale di 367mila euro»), un appartamento Enasarco. Il Comune di Roma avrebbe inoltre preso in affitto alcuni stabili di proprietà di Scarpellini siglando due contratti da 9 milioni di euro e 5 milioni di euro l’anno, per un totale di oltre 14 milioni di euro, proprio nel periodo in cui Marra si trovava al Dipartimento del patrimonio e della casa. E non finisce qui. L’ex responsabile del personale sarebbe finito anche sotto la lente dell’anticorruzione (Anac) per la nomina del fratello, Renato Marra, nel ruolo di direttore del turismo.

Un clima di indignazione accompagna le prime dichiarazioni via social delle opposizioni. «Prima le tardive dimissioni della Muraro, poi le perquisizioni in Campidoglio, oggi l’arresto di Marra: quando dissi che stavano riciclando il peggio, quando raccontai i legami pericolosi di questa gente, Grillo, Di Battista e Di Maio mi insultarono. Oggi non chiederanno scusa. Perché sono politicamente corresponsabili», ha scritto questa mattina su Facebook il presidente del Pd, Matteo Orfini.

L’autocritica interna al Movimento passa invece attraverso le parole di Roberto Fico, deputato e presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai, che ha definito la situazione «grave, gravissima», e dalla replica immediata del Campidoglio. «Probabilmente abbiamo sbagliato, Marra era già un dirigente e ci siamo fidati», ha comunicato la sindaca Virginia Raggi in una conferenza stampa convocata d’urgenza. «Sostituiremo subito Marra, abbiamo piena fiducia nella magistratura. Mi dispiace per i romani, per il M5S e per Beppe Grillo che aveva evidenziato qualche perplessità».

Andrea De Luca

Redazione

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