HIROSHIMA-Sono passati settant’anni dal 6 agosto 1945 quando, alle ore 8.15, la città di Hiroshima subì un terribile attacco nucleare da parte degli Stati Uniti, che tre giorni dopo avrebbero colpito e raso al suolo anche Nagasaki. In occasione di questo importante anniversario, per la prima volta è stato presente alle commemorazioni al Memoriale della Pace un rappresentante dell’amministrazione U.S.A., Rose Gottemoeller, sottosegretario di Stato al Controllo delle armi e alla Sicurezza internazionale.
Unanime, questa mattina, nel coro delle autorità nipponiche, la condanna delle armi atomiche: il premier Shinzo Abe ha dichiarato che sarà presentata «una nuova risoluzione all’assemblea dell’Onu del prossimo autunno per l’eliminazione delle armi nucleari», mentre il sindaco di Hiroshima Kazumi Matsui ha auspicato una visita del presidente U.S.A. Barack Obama in occasione del G7 del 2016, che si terrà proprio nella città giapponese.
L’esplosione della bomba Little Boy, sganciata dall’Enola Gay, provocò in pochi secondi la morte di 70/80.ooo persone, cui è da aggiungere un numero pari, se non superiore, di vittime delle radiazioni nei tempi successivi. Il 90% degli edifici della città venne distrutto, e dei 51 templi non rimase nulla. Una tragedia dai numeri impressionanti, ancora più enorme quando si pensa che dietro ai numeri vi erano vite.
M.D.