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La Dolce vita e lo spogliarello
che cambiò l’Italia

1 minuto di lettura

L’epoca della Dolce vita ha una data d’inizio e un posto ormai storico a ricordarcelo: è il 5 novembre 1958, Laika è appena stata spedita nello spazio, Eugenio Pacelli è morto e sta per salire al soglio pontificio l’unico papa realmente “buono”. In tv debutta Canzonissima, Carosello è ormai una realtà e Cinecittà è sempre più Hollywood sul Tevere. I paparazzi piantonano via Veneto (illustre sconosciuta destinata a rimanere un’anonima strada se non fosse stato per i vip in fuga dietro occhiali neri) e le belle signore fanno a gara per entrare sottobraccio al ricco famoso di casa all’Harry’s Bar.

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Ginevra Amadio

Ginevra Amadio nasce nel 1992 a Roma, dove vive e lavora. Si è laureata in Filologia Moderna presso l’Università di Roma La Sapienza con una tesi sul rapporto tra letteratura, movimenti sociali e violenza politica degli anni Settanta. È giornalista pubblicista e collabora con riviste culturali occupandosi prevalentemente di cinema, letteratura e rapporto tra le arti. Ha pubblicato tra gli altri per Treccani.it – Lingua Italiana, Frammenti Rivista, Oblio – Osservatorio Bibliografico della Letteratura Otto-novecentesca (di cui è anche membro di redazione), la rivista del Premio Giovanni Comisso, Cultura&dintorni. Lavora come Ufficio stampa e media. Nel luglio 2021 ha fatto parte della giuria di Cinelido – Festival del cinema italiano dedicato al cortometraggio. Un suo racconto è stato pubblicato in “Costola sarà lei!”, antologia edita da Il Poligrafo (2021).

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