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Londra: apre l’Empathy Museum,
il museo che mostra il prossimo

2 minuti di lettura

LONDRA. “Prima di giudicare qualcuno, prova a camminare per un miglio con le sue scarpe”… Da questo antico proverbio anglosassone nasce l’ispirazione per la prima importante installazione del Museo dell’empatia (Empathy Museum). Ideato per cercare di sviluppare una maggiore sensibilità verso il prossimo, il museo si compone di varie installazioni ed eventi, che potranno essere seguiti dagli utenti anche sul web.

Fra le tante particolarità del Museo, l’installazione A Mile in My Shoes ( un miglio nelle mie scarpe), realizzata nel quartiere di Wandsworth, dove i passanti potranno scambiarsi le scarpe e camminarvici per un miglio, ascoltando con degli auricolari la storia del proprietario.

Verrà inoltre organizzato un tour mondiale, che potrà essere seguito online, oltre ad una videoteca è una libreria digitale contenente materiale che contribuisce ad accrescere la sensibilità.

La parola empatia è sulla bocca di tutti, da Obama al Dalai Lama,” dichiara Roman Krznaric, intellettuale e scrittore tra gli ideatori dell’Empathy Museum “viviamo in un mondo così iperindividualistico che le nostre capacità di provare empatia stanno rapidamente diminuendo. Basti pensare che, secondo studi recenti, negli Stati Uniti i livelli di empatia sono crollati del 50%. La nostra incapacità di capire il punto di vista degli altri, le loro esperienze e i loro sentimenti sono alla base del pregiudizio, del conflitto e della disuguaglianza. L’empatia è l’antidoto di cui abbiamo bisogno. È l’arte di mettersi nei panni di qualcun altro e di vedere il mondo attraverso i suoi occhi. E’ lo strumento più potente che abbiamo per capire la vita degli altri.”

A.M.G.

Redazione

Frammenti Rivista nasce nel 2017 come prodotto dell'associazione culturale "Il fascino degli intellettuali” con il proposito di ricucire i frammenti in cui è scissa la società d'oggi, priva di certezze e punti di riferimento. Quello di Frammenti Rivista è uno sguardo personale su un orizzonte comune, che vede nella cultura lo strumento privilegiato di emancipazione politica, sociale e intellettuale, tanto collettiva quanto individuale, nel tentativo di costruire un puzzle coerente del mondo attraverso una riflessione culturale che è fondamentalmente critica.

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