LONDRA – Una città come Londra, fulcro di ben due rivoluzioni industriali, ha il pregio di mostrare di sé due volti complementari: da un lato, i grandi edifici “canonici”, come Westminster Abbey, le Houses of Parliament, il Tower Bridge; dall’altro, fabbriche, ciminiere e ferrovie, infrastrutture più recenti ma parte indispensabile del suo passato. La città si impegna a conservare e riqualificare ciascuno di questi edifici; con questo spirito è partito il progetto per il recupero dei fiumi e dei canali, per il quale lo Stato ha stanziato 45 milioni di sterline. Il primo a beneficiare dei lavori di ristrutturazione è l’Islington Tunnel.
Progettato dall’ingegnere James Morgan e inaugurato nel 1818, l’Islington Tunnel, che con i suoi 878 metri di lunghezza è il più lungo della città, copre il Regent’s Canal, la via d’acqua che percorre parte dell’East End di Londra per poi gettarsi nel Tamigi. Gli esperti hanno cominciato da pochi giorni a ispezionare gli oltre 4 milioni di mattoncini che lo costituiscono, con l’obiettivo di riparare quelli più malconci e mettere in sicurezza l’intera struttura. Un progetto che occuperà certamente parecchio tempo, ma che fa onore a una città che, in virtù del suo passato, si impegna a investire nei progetti di archeologia industriale.
S.F.
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