È quasi impossibile non avere ancora sentito parlare di Emilia Pérez. Nel calderone di premi, polemiche e posti in prima fila per la prossima awards season, il film di Jacques Audiard ci cade addosso furibondo, eversivo, sgrammaticato e divisivo. Premio della giuria a Cannes e Miglior interpretazione ex-aequo per le attrici protagoniste, vincitore di quattro Golden Globes e abilissimo collezionatore di candidature, Emilia Pérez è approdato finalmente nei nostri cinema.
Come quasi tutto il cinema del regista francese, anche Emilia Pérez si presenta amorfo e vitalissimo, brutale e teneramente umano, difficilissimo da incasellare. Un variopinto concentrato di slanci visivi e stratificazioni narrative, tenute insieme con inaspettato equilibrio da un’esplosione di generi e registri che esplorano il materiale drammaturgico per farne contenuto febbricitante, vivacissimo, poco incline al compromesso. Musical piegato alle logiche del thriller, coreografato dalle leggi del gangster movie e innervato di un ciclico e nefasto melodramma umano, teso irrimediabilmente alla […]
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