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Pompei: sequestrati 6 milioni di euro all’ex commissario Fiori

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Un sequestro di beni da oltre 5 milioni di euro è stato disposto dalla Corte dei conti della Campania nei confronti di Marcello Fiori, ex commissario straordinario per l’area archeologica di Pompei ed attuale coordinatore dei club di “Forza Silvio”.

A disporre il sequestro conservativo è stato Donato Luciano, procuratore della Corte dei Conti che, in seguito ad accurate indagini, ha contestato a Fiori un danno patrimoniale del medesimo valore per la gestione dell’emergenza nell’ area archeologica.

Insieme al nuovo pupillo di Berlusconi sono stati indagati nove funzionari del Mibact e della Regione Campania tutti facente parte, a vario titolo, della Commissione ministeriale di indirizzo e coordinamento che aveva il compito di approvare il piano d’ intervento negli scavi e di assicurarne la congruità rispetto alla messa in sicurezza e salvaguardia dell’area.

La nomina di Marcello Fiori era stata voluta da Sandro Bondi, ministro dei Beni culturali del governo Berlusconi, nel pieno dell’emergenza seguita ai continui crolli e danni che avevano colpito il sito archeologico. L’emergenza venne dichiarata il 4 luglio del 2008 e prorogata fino al 30 giugno 2010, un arco di tempo in cui, attraverso ordinanze, furono usate negli scavi risorse per 79 milioni di euro.

Soldi destinati alla messa in sicurezza e alla salvaguardia dei monumenti, ma che vennero utilizzati da Fiori soprattutto per far lievitare gli investimenti in promozione ed eventi.

In particolare l’indagine della Finanza per la della Corte dei Conti si è concentrata sulle forniture extra legate ai lavori realizzati nel 2010 per il restauro e gli allestimenti scenici del Teatro Grande di Pompei, il cui rinnovamento era stato affidato per 449 mila euro ma arrivò a costare più di quattro milioni di euro. Fiori, insieme alla Caccavo spa, impresa aggiudicataria dei lavori, dovrà ora rispondere di abuso d’ufficio, frode nelle pubbliche forniture e truffa ai danni dello Stato oltre a dover pagare, naturalmente, quasi 6 milioni di euro.

G.A.

Redazione

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